Le ragioni che muovono l'autonomia studentesca nel sostegno agli abitanti della Val di Susa
SIENA. Il Das, Dimensione Autonoma Studentesca, rivendica l’azione svolta oggi (28 febbraio). Anche noi abbiamo voluto gridare da Siena il nostro dissenso forte e deciso all’ampliamento della ferrovia Torino-Lyone, questo è un progetto scellerato per più ragioni. Da una parte il disastro ambientale: gli scarti dello scavo della montagna, ricca di amianto ed uranio, verrebbero riversati in tutta la Valle causando irrimediabili danni alla salute del popolo Valsusino. Dall’altra parte l’inutilità della folle spesa economica: una grande opera inutile (infatti la ferrovia già esistente è utilizzata solo al 30% delle sue potenzialità) che costerebbe allo Stato Italiano la bellezza di 250 milioni di euro.
La lotta alla Tav tuttavia rappresenta in questo momento qualcosa di più di una battaglia circoscritta ad un territorio; infatti proprio ora che vengono imposti sacrifici alle classi più deboli di questo Paese per risanare un debito di cui non sono loro gli artefici, si preferisce finanziare con una cifra così consistente un opera tanto osteggiata piuttosto che investire in ricerca, sanità e servizi sociali in genere.
È palese la volontà, anche dell’attuale Governo Monti, di continuare imperterriti nella realizzazione di questo dispendioso progetto senza ascoltare la voce di tutto il popolo Italiano; ancora una volta, come per il referendum di giugno, la democrazia viene calpestata. Ci opponiamo inoltre a chi giustifica la Tav come ammortizzatore sociale: chi porta avanti questa opinione forse non si è accorto delle politiche degli ultimi venti anni messe in atto nel mondo del lavoro.
Ci uniamo, quindi, alla protesta del movimento No Tav, che ad oggi rappresenta l’esperienza di lotta più avanzata del nostro Paese e, non a caso, in questi ultimi mesi ha subito una sistematica e violenta repressione da parte delle forze dell’ordine, in ultimo il clamoroso episodio avvenuto nella mattinata di lunedì; Luca Abbà, militante storico del movimento No Tav, è rimasto gravemente ferito cadendo da un pilone dell’alta tensione perché incalzato dalla polizia. Purtroppo questo non è il solo attacco da cui i Valsusini sono costretti a difendersi: i mezzi di comunicazione mainstream mistificano sistematicamente la realtà della lotta No Tav, dipinta faziosamente come violenta e fine a se stessa: per avere la misura delle menzogne dette, esoritamo tutti a visionare i video diffusi in rete, che ritraggono la realtà senza filtri di comodo.
La lotta alla Tav tuttavia rappresenta in questo momento qualcosa di più di una battaglia circoscritta ad un territorio; infatti proprio ora che vengono imposti sacrifici alle classi più deboli di questo Paese per risanare un debito di cui non sono loro gli artefici, si preferisce finanziare con una cifra così consistente un opera tanto osteggiata piuttosto che investire in ricerca, sanità e servizi sociali in genere.
È palese la volontà, anche dell’attuale Governo Monti, di continuare imperterriti nella realizzazione di questo dispendioso progetto senza ascoltare la voce di tutto il popolo Italiano; ancora una volta, come per il referendum di giugno, la democrazia viene calpestata. Ci opponiamo inoltre a chi giustifica la Tav come ammortizzatore sociale: chi porta avanti questa opinione forse non si è accorto delle politiche degli ultimi venti anni messe in atto nel mondo del lavoro.
Ci uniamo, quindi, alla protesta del movimento No Tav, che ad oggi rappresenta l’esperienza di lotta più avanzata del nostro Paese e, non a caso, in questi ultimi mesi ha subito una sistematica e violenta repressione da parte delle forze dell’ordine, in ultimo il clamoroso episodio avvenuto nella mattinata di lunedì; Luca Abbà, militante storico del movimento No Tav, è rimasto gravemente ferito cadendo da un pilone dell’alta tensione perché incalzato dalla polizia. Purtroppo questo non è il solo attacco da cui i Valsusini sono costretti a difendersi: i mezzi di comunicazione mainstream mistificano sistematicamente la realtà della lotta No Tav, dipinta faziosamente come violenta e fine a se stessa: per avere la misura delle menzogne dette, esoritamo tutti a visionare i video diffusi in rete, che ritraggono la realtà senza filtri di comodo.
Oggi iniziano gli espropri delle case della popolazione Valsusina e proprio per questo noi, attraverso questa azione, vogliamo esortare tutta la popolazione della Valle e Luca, a resistere!
Questa dei No Tav è la nostra lotta; in questo momento la solidarietà è l’arma più forte che abbiamo: USIAMOLA!
DAS_Dimensione Autonoma Studentesca