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SIENA. Meno costi, più semplificazione, riorganizzazione dei Consorzi di tutela, difesa della qualità, valorizzazione delle denominazione d'origine. E' di quali cambiamenti adottare per garantire sistemi di controllo più efficaci, che si è discusso ieri (25 maggio) alla Fortezza Medicea nell'ambito della 43esima edizione de "Le Settimane dei Vini", organizzate da Enoteca Italiana.
L'occasione, il "Forum" nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori, che ha scelto Siena per presentare le proprie proposte per rilanciare e potenziare il vino italiano a livello nazionale e nel mondo.
"Vino: rinnovare i Consorzi di tutela, rafforzare il sistema dei controlli", il titolo del Forum. Claudio Galletti, presidente di Enoteca Italiana, ha fatto gli onori di casa.
"Un ritorno al passato sarebbe sbagliato – ha detto Galletti -, penso che sia inopportuno rimettere in discussione in toto il sistema". E' stato lo stesso presidente della Cia Giuseppe Politi, a conclusione dei lavori ai quali hanno partecipato numerosi esponenti delle istituzioni, del mondo vitivinicolo ed economico, a sottolineare la necessità di un rinnovamento nelle funzioni (programmazione produttiva, promozione, marketing) nell'organizzazione, nel sistema di governance dei Consorzi di tutela.
"Si tratta – ha detto – di valutare eventuali interventi legislativi o se è sufficiente fare riferimento all'esistente relativo alle Dop e Igp (legge 526/99, ecc.). In ogni caso, come Cia lanciamo una vera e propria campagna su tutto il territorio per la riorganizzazione dei Consorzi, a partire dal ruolo e dal peso degli agricoltori. L'obiettivo di fondo rimane quello di farne degli strumenti interprofessionali".
Per quanto riguarda i sistemi di controllo, nel corso del Forum di Siena – aperto dal presidente della Cia Toscana e vicepresidente di Enoteca Italiana, Giordano Pascucci – sono state messe in risalto la sovrabbondanza e la sovrapposizione delle procedure e degli adempimenti da parte degli agricoltori, delle cantine. Occorre, pertanto, una maggiore semplificazione e un valido snellimento, anche per ridurre i costi che alla fine pesano sui produttori vitivinicoli. In questo contesto, possono avere un ruolo importante sia gli Enti locali che le Camere di Commercio.
Per quanto riguarda, invece, le denominazione d'origine, nell'incontro è stato ribadito che è un aspetto importante e va, quindi, assolutamente tutelato. In questo modo non si valorizza solo il territorio, ma anche il "sapere, saper fare" dei produttori.
Sempre in questo ambito, va affrontato in maniera adeguata il problema della certificazione delle Dop e Igp (Docg, Doc, Igt). Il giudizio della Cia sul riavvicinamento dei diversi precedenti sistemi è positivo. Tuttavia, occorre valorizzare gli elementi positivi accumulati nel tempo con la precedente esperienza.
Per quanto concerne, il valore della terzietà degli organismi di controllo, nel Forum della Cia è stata messa in evidenza l'esperienza delle altre Dop (carattere interprofessionale di Ipq, Ineq) che può essere un modello da utilizzare e la Confederazione ha manifestato disponibilità ad impegnarsi in questa direzione.
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