Articolo in aggiornamento
SIENA. Facendo riferimento alla possibilità di incamerare il 5 per mille sulla dichiarazione dei redditi 2013 e al comunicato stampa del 23 aprile 2014 con cui l’amministrazione ne informava i cittadini, Massimo Falorni (Impegno per Siena), Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra) e Massimo Bianchini (Nero su Bianco) hanno chiesto con un’interrogazione presentata oggi “Quante sono state e per quale entità finanziaria complessiva le opzioni di chi ha destinato il 5 per mille al Comune di Siena”. “Inoltre – ha aggiunto Marco Falorni – poiché il Comune ha comunicato anche di aver individuato due progetti da finanziare con i relativi proventi, ovvero la Casa di accoglienza “Il Faro” e il complesso “Santa Petronilla”, per criteri di trasparenza e non per polemica, vorremmo conoscere quali importi sono stati destinati a queste due strutture”. Dopo aver ricordato come lo Stato ripartisca tale percentuale sulle dichiarazioni dei redditi dei cittadini per finalità sociali rilevanti, l’assessore al Sociale, Anna Ferretti, ha informato gli interroganti che, essendo la loro richiesta relativa all’anno di imposta 2014, non è ancora possibile fornire una risposta: “L’Agenzia delle Entrate – ha specificato l’assessore – non ha ancora comunicato i dati delle opzioni e il relativo importo da accreditare agli enti. In genere siamo indietro di due anni, infatti, sulla base dell’esperienza pregressa, prevediamo che saranno resi noti il prossimo mese di maggio 2016. Ma per andare incontro alla richiesta di trasparenza dell’interrogazione – ha proseguito Ferretti – possiamo fornire il prospetto dei tre anni precedenti. Nel 2010 i contribuenti che hanno destinato il proprio 5 per mille al Comune sono stati 401, scesi a 392 nel 2011 e a 356 nel 2012. I rispettivi importi sono passati dai 13.521 euro del 2010 ai 14.765 del 2011 ai 10.011 del 2012”. L’assessore Ferretti ha quindi fornito il quadro delle principali organizzazioni del territorio comunale beneficiarie delle opzioni nel 2012: 1.248 a favore della Misericordia, 740 per l’associazione Retinoblastoma, 574 per Quavio, 642 per la Pubblica Assistenza e 774 per “Le Bollicine”. Decine le Onlus e le altre realtà del territorio senese che hanno raccolto poche centinaia di adesioni. “Da rilevare – ha aggiunto l’assessore – il successo di tre soggetti con sede a Siena ma che usufruiscono di adesioni provenienti da un bacino nazionale: si tratta delle 6.982 opzioni per l’associazione italina RETT, promossa all’interno del nostro Ospedale, le 2.300 per la Lega Tumori e, in una certa misura, le 1.197 a favore dell’Università degli Studi”. L’assessore Ferretti ha quindi informato che, per quanto riguarda il 2013, i soggetti riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate come potenziali beneficiari sono 124 nel territorio comunale e 297 in tutta la provincia di Siena. Dati che indicano, come ha sottolineato l’assessore “che negli ultimi anni il range dei beneficiari si è notevolmente ampliato e ciò ha contribuito a ridurre il numero delle opzioni nei confronti dei Comuni”. Il consigliere Marco Falorni si è dichiarato parzialmente soddisfatto perché, nonostante la dettagliata risposta ricevuta da Anna Ferretti, l’assessore non ha potuto, e non per suo difetto, informare su quanto richiesto.
AFFIDAMENTI DI SERVIZI ESTERNI: L’ASSESSORE PALLAI RISPONDE A SIENA RINASCE
Richieste di informazione su due bandi e sulle linee programmatiche dalle quali sono scaturiti, con l’interrogazione presentata da Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) sugli affidamenti del servizio di promozione e divulgazione di iniziative culturali e turistiche, da un lato, e per la realizzazione di un portale di destinazione turistica, dall’altro. “Il primo – ha specificato Giuseppe Giordano – è stato pubblicato il 22 dicembre scorso per un importo di 135mila euro più Iva, mentre il secondo in data 7 gennaio 2015 per 110mila euro più Iva: quali sono stati gli atti che hanno portato all’emanazione dei due bandi?. Il consigliere ha chiesto anche di “quantificare i benefici economici attesi dalle due iniziative e di specificare quanto le stesse siano coerenti con le politiche della Giunta di gestione e valorizzazione del personale dipendente”. E’ stata l’assessore al Turismo, Sonia Pallai, a rispondere nel merito di entrambe le procedure, spiegando come “i due bandi costituiscano l’attuazione delle linee programmatiche di mandato per lo sviluppo di politiche orientate alla promozione della città e del suo territorio e, più in particolare, del piano di interventi per attività comunicative in ambito turistico-culturale deliberato dalla Giunta il 10 aprile 2014”. Come ha illustrato l’assessore Pallai, la progettazione e realizzazione del portale di destinazione turistica, progetto editoriale e sezioni per contenuti e social media, è stata valutata come opportuna per la comunicazione di contenuti tesi ad incentivare il turismo e veicolare eventi a carattere culturale, come anche richiesto dalle associazioni di categoria. Oltre a questa, la Giunta ha optato anche per l’integrazione dei servizi di comunicazione turistica e giornalistica ricorrendo a prestazioni aggiuntive e settoriali per straordinarie o particolari esigenze divulgative o nei casi di concentrazione temporali di più eventi. “La scelta di ricorrere a soggetti esterni – ha aggiunto Pallai – deriva sia dalla carenza di personale qualificato interno all’ente nelle attività altamente specialistiche richieste, sia dalla valutazione degli attuali carichi di lavoro del personale dell’ufficio stampa, impegnato quotidianamente nell’informazione istituzionale inclusa quella della Giunta, del Consiglio e degli appuntamenti del Comune: una decisione maturata dopo un’apposita verifica condotta insieme ai dirigenti competenti nelle materie oggetto di affidamento e nella prospettiva di un’azione incisiva e costante come questo tipo di strategia e comunicazione richiede. Come definito al Tavolo del Turismo insieme alle associazioni di categoria – ha concluso l’assessore – per l’assessorato è un obiettivo primario investire una parte dell’imposta di soggiorno nella comunicazione, ovvero per il portale di destinazione e l’ufficio stampa di supporto. Il risultato atteso da questa settoriale strategia di promozione e marketing è l’incremento del grado di attrattività della città e, auspicabilmente, delle presenze turistiche, con i conseguenti benefici per l’intera economia locale”. Giuseppe Giordano nel dichiararsi “non soddisfatto per l’impostazione data dalla Giunta ad un problema che rimane affrontato in modo generico e senza attenzioni al futuro”, ha evidenziato come “l’amministrazione non abbia dati sulle previsioni economiche, sulle entrate certe che si aspetta da questa progettazione. Se il personale dipendente del Comune – ha concluso Giordano – è superiore, come spesso ricordato dal Sindaco, rispetto ad altre simili realtà locali, avremmo preferito che le risorse fossero investite nel suo aggiornamento e arricchimento professionale così da evitare le cifre impegnate in questi due bandi”.
L’OPPOSIZIONE CHIEDE INFORMAZIONI SUI PIANI DI MOBILITA’ E TRAFFICO
Un aggiornamento sullo stato di realizzazione dei Piani urbani per la Mobilità (PUM) e il Traffico (PUT): è quanto hanno richiesto i consiglieri Marco Falorni (Impegno per Siena), Massimo Bianchini (Nero su Bianco) e Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra) con l’interrogazione presentata. “Nel dicembre 2013 – ha detto Corsi – rispondendo a un’interrogazione di Falorni sullo stesso tema, l’assessore alla Mobilità dichiarò che la Giunta aveva approvato la redazione di entrambi i documenti richiamati, sui quali stava lavorando un gruppo di lavoro con scadenze già programmate>>. <<Elementi che, essendo arrivati nel 2015 – ha quindi chiesto – meriterebbero di essere presentati al Consiglio e alla cittadinanza”. E’ stato l’assessore al Traffico, Stefano Maggi, a ricordare innanzitutto gli obiettivi e le caratteristiche dei due documenti di programmazione: “Il PUM, non obbligatorio, ma di natura previsionale e strategica, comprende l’organicità di progetti e interventi, tesi a migliorare la mobilità, sull’arco di un decennio. Il PUT, invece, ne è lo strumento di attuazione che, se correttamente inquadrato, richiede aggiornamenti biennali in termini di interventi collegati anche al Piano triennale delle opere pubbliche. Il gruppo di lavoro recentemente rinnovato – ha proseguito Maggi – ha sviluppato tematiche che costituiscono non solo capitoli del PUM, ma anche interventi stralcio riconducibili al PUT. Tra questi, la nuova regolamentazione per l’accesso alla ztl, anche per gli autobus turistici, la pedonalizzazione di Banchi di Sopra e Pantaneto, la fase sperimentale del Piedibus, la definizione dell’accessibilità nel centro cittadino con le biciclette e della rete del trasporto pubblico locale, in previsione della gara a bacino regionale aperta dal 2011. Allo stato attuale – ha concluso l’assessore – il PUM richiede l’ultimazione degli aggiornamenti, l’implementazione dei dati conoscitivi e l’individuazione delle nuove aree a rilevanza urbanistica, perché carenti in alcune zone o non adeguate in altre. Un tema, quest’ultimo, su cui il Consiglio sarà chiamato a esprimersi per l’approvazione dell’atto di adeguamento funzionale del perimetro delle stesse, che risale al gennaio 2006. La conclusione e l’approvazione del PUM sono previste entro la fine dell’anno, ma PUM e PUT non possono risolvere i problemi legati al traffico perché gran parte della risoluzione sta nel cambio delle abitudini. Più mobilità dolce con le bici e maggiore uso dei mezzi pubblici: pullman e treni. Dobbiamo impare a lasciare a casa il mezzo che ha dominato lo scorso secolo: l’auto. E riavvicinarsi a quello usato prima: il treno”. “Su alcune parti della risposta – ha ribattuto Andrea Corsi – rimango perplesso. I problemi della città non si risolvono con la demotorizzazione e l’utilizzo del treno. Mi dichiaro insoddisfatto perché non è stato rispettato quanto dichiarato dall’amministrazione nel 2013, e cioè che la Giunta aveva approvato con apposita deliberazione la redazione del Piano della mobilità (a lungo termine) e il Piano del traffico (biennale) per i quali un gruppo di lavoro interno era impegnato per le scadenze programmate. Promesse non mantenute”.
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI DEL COMUNE
Il Consiglio comunale ha preso atto della nomina del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune per il triennio 2015/2018, designati mediante sorteggio. I componenti, che dureranno in carica tre anni, sono Eros Ceccherini, con funzioni di presidente, Tiziano Del Vita e Roberto Boninsegni. Si tratta dell’organo di revisione economico-finanziaria con funzioni di collaborazione con il Consiglio nell’esercizio delle sue prerogative di indirizzo e controllo, che esprime un parere sulla proposta di bilancio di previsione e variazioni, sul rendiconto di gestione e sulla regolarità contabile e finanziaria della stessa. Alla scadenza del Collegio precedente, la Prefettura di Siena ha proceduto, tramite un apposito sistema informatico predisposto dal Ministero dell’Interno, a un’estrazione a sorte di tre nominativi, da un elenco dei revisori dei conti degli enti locali. La funzione di Presidente viene svolta da chi, tra i tre professionisti, ha ricoperto il maggior numero di incarichi di revisore negli enti locali.
PRESENZA DI LUPI NEL NOSTRO TERRITORIO IN UN’INTERROGAZIONE DI SIENA RINASCE
Sulle notizie stampa che denunciano l’attacco di lupi a allevamenti di animali sul nostro territorio l’interrogazione, presentata oggi in Consiglio comunale, a firma di Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce). Giordano nel ribadire la necessità urgente di soluzioni atte a “non mettere a rischio gli allevamenti della zona con i conseguenti danni economici a carico delle imprese”, ha chiesto se il Comune è intervenuto nei confronti di Provincia e Regione per chiedere adeguati interventi e soluzioni al problema.
L’assessore all’ambiente Paolo Mazzini, pur sottolineando come la questione non rientri direttamente tra le competenze comunali, ha riportato alcuni elementi informativi condivisi con la Polizia Provinciale e alcuni responsabili tecnici venatori: “Il lupo è una specie protetta – ha detto Mazzini – e poiché gode di una tutela particolare, ogni operazione di abbattimento e cattura deve essere preventivamente autorizzata dal Ministero dell’Ambiente. La sua popolazione oggi è in incremento anche grazie all’abbondanza di cibo, in particolare di ungulati”. L’assessore ha poi trattato la questione degli ibridi: “La cronaca riferisce di frequenti attacchi agli allevamenti, ma spesso è difficile riconoscere se questi siano effettuati da lupi piuttosto che da incroci fra lupi e cani. Attualmente, in caso di aggressione, l’allevatore si deve rivolgere all’azienda USL 7 che dovrà certificare se si sia trattato effettivamente di lupi così da procedere con la richiesta di indennizzo alla Regione Toscana. Fra le misure di indennizzo previste dalla Regione vi sono fondi di risarcimento e per finanziare l’acquisto di cani da gregge o recinzioni. Per preservare la purezza del lupo – ha concluso l’assessore – la Regione ha finanziato, per il biennio 2015/16, un progetto che prevede appositi piani di cattura e lo studio del dna, sui territori di cinque province tra cui Siena”.
“Sapevamo della non specifica competenza comunale – ha detto Giuseppe Giordano – tanté che nell’interrogazione abbiamo chiesto quali iniziative abbia preso la nostra amministrazione nei confronti di Provincia e Regione. Sospettavamo della presenza di ibridi che, ipoteticamente, rappresentano più pericolosità per la maggiore familiarità con l’uomo; ma vista la documentazione fotografica di alcuni lupi nel quartiere del Petriccio, l’obiettivo del nostro intervento è quello di sollecitare più attenzione e precise azioni affinché questi animali non si avvicinino ai centri abitati”.
LA DIMINUZIONE DEI MEDICI IN FORMAZIONE SPECIALISTICA
Con un’interrogazione a firma di Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) la richiesta di informazioni circa la possibilità, da parte dell’Amministrazione “di attivarsi con i rappresentanti del territorio, eletti in Parlamento e con l’assessorato regionale, affinché venga invertita la tendenza tesa a depotenziare progressivamente l’alta formazione specialistica in campo sanitario”. In particolare Neri, nell’informare che a seguito di una riorganizzazione delle Scuole di specializzazione di area medica, a partire dall’anno accademico 2007/2008, “con la creazione di federazioni/aggregazioni, l’Università di Siena è passata da 44 scuole di specializzazione proprie a 16 in cui è sede amministrativa, 8 in cui è sede capofila e 20 in cui è sede aggregata”. Una situazione che, per Neri, ha visto privilegiare numericamente Firenze e Pisa con la riduzione di medici in formazione specialistica iscritti all’ateneo senese di oltre il 30%. Una diminuzione che “finisce con il pregiudicare l’attrattività e il prestigio dello stesso Ateneo senese – ha concluso il consigliere – ma anche l’importanza del medico in formazione anche in funzione delle prestazioni sanitarie, visto che per legge gli viene riconosciuta la graduale assunzione di compiti assistenziali e l’esecuzione di interventi con autonomia vincolata alle direttive del tutor”.
L’assessore alla sanità Anna Ferretti, nel dichiararsi dispiaciuta per la situazione che si è creata a seguito delle modalità di organizzazione delle scuole decise dal MIUR a partire dall’anno accademico 2008/2009, ma ben disponibile ad affrontare la questione, ha confermato e dettagliato le scuole di specializzazione presenti, come da informativa ricevuta dal rettore Angelo Riccaboni. “Da come mi è stato segnalato, la nostra Università, rispetto ad altre con un numero di studenti superiore al nostro, non è stata particolarmente penalizzata. Alcune difficoltà sono generate dall’impossibilità di sostituire immediatamente i direttori che lasciano per motivi di età, a causa dei motivi di equilibrio economico tra professori di ruolo, associati e ricercatori. Un problema, a livello generale – ha proseguito l’assessore – indubbiamente complesso, ma all’attenzione del nostro Ateneo, dal rettore al direttore generale, dal prorettore Frati al professore Nuti, direttore del Dipartimento di Scienze mediche, Chirurgiche e Neoroscienze. Anche la Regione è attenta a questo tema e già interviene con finanziamenti ad hoc per sostenere il DIPINT (Dipartimento integrato interistituzionale, struttura di supporto tecnico amministrativo) che promuove, supporta e valorizza la ricerca e la formazone in campo biomedico svolte negli atenei di Siena, Pisa e Firenze”. Effettivamente, nel 2011 sono stati attivati 5 contratti di formazione specialistica e 4 nel 2014. Sempre per la formazione quest’anno, la Regione finanzia 21 contratti per i neolaureati in medicina: 10 borse di studio andranno a Firenze, 6 a Pisa e 5 a Siena. “L’amministrazione comunale – ha concluso la Ferretti – è vicina al problema sollecitato da questa interrogazione, così come all’Università che, quando riterrà opportuno chiedercelo, saremo pronti a sostenere nella richiesta di scuole per la formazione specialistica senese. Crediamo nell’importanza e nel valore di mantenere attive le Scuole di specializzazione per la formazione di nuove professionalità in grado, durante il loro percorso di studi, di supportare gli altri medici nei vari reparti in cui operano”.
“Dalla risposta dell’assessore – ha detto Eugenio Neri – traspare una condivisione vera su questi temi. Ma questo non è il tema del sindaco, che ha annunciato una casa per i pellegrini su cui investire 700mila euro. Non abbiamo bisogno di questi pellegrini, di questi senesi temporanei, di gente che può solo distruggere la struttura etnografica di questo luogo. Abbiamo bisogno di una comunità di menti, di cervelli, di ingegni che vengono a stare qui. Bisogna giocare sullo studio. Su Siena città dello studio, non su una Disneyland medioevale”.
IL PROGETTO DI ALTA VELOCITA’ A CHIUSI
Il consigliere 5 Stelle Michele Pinassi, durante l’odierna seduta consiliare, ha chiesto informazioni relativamente al progetto per la realizzazione di una stazione ferroviaria ad alta velocità presso Chiusi. “Come appreso dalla stampa – ha detto Pinassi – esponenti del PD l’hanno definita “un’operazione strategica che potrebbe contribuire alla crescita del territorio tra Toscana e Umbria nell’ottica del progetto più ampio della ‘grande Metro italiana’ in grado di collegare tutti i punti nevralgici del Paese. Un’opera fondamentale per la provincia e la città di Siena”. Il consigliere, ricordando che anche il sindaco Valentini lo scorso gennaio ha dichiarato che “l’alta velocità è per la provincia di Siena fondamentale (…) una vera porta di accesso per la Toscana Sud”, ha evidenziato il costo dell’opera: 30 milioni di euro e 3-4 anni di lavori per accogliere al massimo 8 treni al giorno. Michele Pinassi nell’evidenziare che “sembra basterebbe intervenire sulle attuali pensiline della stazione di Chiusi per i cosiddetti treni “direttissimi” con un costo di circa un milione di euro, e che non risulta esserci nessuna intenzione ad adeguare il vergognoso e indecoroso collegamento ferroviario tra Chiusi e Siena, azzerando, così, gli eventuali vantaggi dell’alta velocità”, ha chiesto chiarimenti e posizioni dell’amministrazione sull’argomento “che rischia di essere l’ennesima sparata elettorale o, peggio, l’ennesima cattedrale nel deserto a spesa dei cittadini”.
“Il XX secolo è finito – ha risposto l’assessore ai trasporti Stefano Maggi – è stato il secolo dell’automobile, adesso si deve ripensare al treno che, dove è stata realizzata l’alta velocità, ha portato una rivoluzione dei trasporti in Italia, così come già avvenuto in Francia e un po’ in tutta Europa e, ancor prima in Giappone. Ha cambiato non solo il tempo di percorrenza, ma la stessa geografia del Paese perché si va da Roma a Milano in meno di tre ore. Una rivoluzione in atto e dalla quale noi siamo fuori”. L’assessore, ricordando al consesso tempi e tratte delle ferrovie a livello nazionale, come quelle relative alle percorrenze in pullman, ha ribadito più volte l’importanza del progetto, evidenziando come la fermata ideale per Siena è Chiusi e in subordine Bettolle Farneta, vicinissima allo svincolo della A1 e sulla Siena-Perugia. Chiusi ha il vantaggio del servizio ferroviario non presente a Bettolle. Da Siena a Chiusi con il treno si può arrivare già ora in sessanta minuti. “Dobbiamo insistere – ha concluso – sulla realizzazione di questa infrastruttura perché significa scommetere sul futuro di Siena, basti pensare che il 50% degli studenti della nostra Università vengono da fuori regione: in gran parte dal Sud”.
Pinassi nel ringraziare l’assessore per la competenza in materia ha però controbattuto affermando che “per evitare ulteriore consumo di suolo e risparmiare 30 milioni di euro basterebbe il riadattamento della stazione esistente di Chiusi con il rialzamento dei marciapiedi”, ed evidenziando “che anche con l’alta velocità Siena non trarrebbe grossi vantaggi perché esclusa dall’intera rete ferroviaria. Anziché auspicare una stazione ad alta velocità a Chiusi auspicherei che l’infrastruttura senese raggiunga livelli accettabili. Sarebbe questo l’obiettivo più importante per la nostra città”.
L’INVIO E LE TARIFFE DEI BOLLETTINI PER IL PAGAMENTO DELLA MENSA SCOLASTICA
Le tariffe dei bollettini inviati alle famiglie per i costi della mensa scolastica hanno costituito il tema dell’interrogazione orale urgente presentata da Simone Lorenzetti (Riformisti) e Mauro Marzucchi (Siena Futura), sul quale l’assessore all’Istruzione, Tiziana Tarquini, aveva già fornito una risposta a un’analoga interrogazione di Andrea Corsi. “Come definito in sede di Commissione preposta – ha specificato il consigliere – il Servizio Istruzione avrebbe dovuto emettere bollettini con pagamenti agevolati e dilazionati, comunque non superiori a 200 euro, allo scopo di alleggerire gli arretrati delle famiglie. Gli uffici – ha proseguito Lorenzetti – hanno inviato i primi bollettini soltanto lo scorso 19 febbraio e il disagio delle famiglie avrebbe dovuto essere ottemperato dalla possibilità di corrispondere soltanto il costo dei pasti effettivamente consumati: un’ipotesi purtroppo smentita dalla realtà, come si può verificare dai prospetti degli importi allegati. Il consigliere ha quindi sottolineato come i ritardi “siano stati imputati dagli uffici preposti anche a difficoltà tecniche e organizzative” e sollevato dubbi circa la rispondenza delle voci di costo dei bollettini con la dichiarazione degli stessi uffici per cui “le assenze vengono acquisite dalle segreterie delle scuole – ha aggiunto Lorenzetti – e rimborsate a partire dal primo mese di pagamento del servizio mensa”. Sulla base di tali premesse, Lorenzetti ha chiesto all’amministrazione “se le forme adottate dal Servizio Istruzione siano conformi alla normativa, a quanto definito dalla Commissione competente e a quanto dichiarato nella risposta dell’assessore alla precedente interrogazione sullo stesso tema”, invitando ad “attivare ogni mezzo per cercare di ripristinare quanto stabilito”.
E’ stata proprio l’assessore Tarquini a fornire le risposte: “Il ritardo lamentato nell’interrogazione – ha introdotto l’assessore – è dovuto all’affidamento dell’invio dei bollettini a Poste Italiane, la cui tempistica è slittata in concomitanza con l’avvicendamento nella dirigenza dei Servizi Istruzione. Inoltre, abbiamo voluto effettuare un’ulteriore verifica dell’affidamento in termini economici, chiedendo un preventivo anche a Banca MPS per l’invio dei bollettini mav. L’invio dei bollettini è stato quindi affidato a Poste Italiane, ottenendo una riduzione di costi e anche una maggiore efficacia. Tale procedura – ha continuato Tarquini – si è conclusa a metà febbraio, come ho già avuto occasione di dire nella risposta all’interrogazione e in Commissione, dove avevamo condiviso l’opzione di inviare i bollettini a scadenze scaglionate, in modo da alleggerire il carico dei pagamenti arretrati delle famiglie. La questione si è ulteriormente aggiornata – ha proseguito l’assessore – con l’effettuazione dei rimborsi legati alle assenze dell’anno 2013/14, conteggiate dalle scuole. E’ tecnicamente possibile che, in alcuni bollettini, ci sia stato qualche errore di conguaglio. Per quanto riguarda, invece, il fatto che siano state accorpate e inviate più rate insieme, farò un approfondimento con gli uffici e fornirò una risposta entro una settimana, in forma scritta”.
L’assessore ha concluso con una riflessione sugli importi delle rate: “I calcoli si basano sui redditi Isee presentati all’inizio dell’anno e le famiglie, in questi mesi durante i quali non hanno corrisposto alcun pagamento, dovrebbero aver accantonato la cifra sufficiente a coprire le prime rate della mensa relativamente al 2014”.
Lorenzetti, pur ringraziando l’assessore, ha comunque lamentato “la confusione nell’invio dei bollettini da parte degli uffici” e richiamato l’esempio di alcune famiglie “che, con due figli a carico, si sono visti addebitare importi da 7/800 euro. Soprattutto – ha concluso il consigliere – dal prospetto dei costi allegati ai bollettini si evince che è caduta l’ipotesi di far pagare solo i pasti effettivamente consumati, concordata in Commissione. L’auspicio è che dagli uffici pervengano celeri indicazioni che possano alleggerire le rate per le famiglie”.