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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Dal Consiglio comunale di Siena

Tra i temi, i vigili urbani, le rendite catastali, la giustizia

SIENA. Lavori del Consiglio comunale nella giornata di oggi (18 marzo)

Un’interrogazione orale sul tema contingente dello stato di agitazione del Corpo di Polizia Municipale. E’ quanto hanno presentato i consiglieri Eugenio Neri, Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) e Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra) a seguito del comunicato stampa diffuso dalle organizzazioni sindacali in cui vengono definite “gravi e incomplete – ha esposto Neri – le dichiarazioni dell’assessore al Personale, Mauro Balani, che addossano il blocco della trattativa ai vigili urbani>> e contestata la precettazione di 42 unità del Comando in occasione della gara sportiva “Strade bianche” dello scorso 8 marzo. Neri ha ricordato che la protesta, ormai in atto da alcuni mesi, ha portato all’annullamento della festa per le celebrazioni del 165° anniversario del Corpo e, “auspicando che venga ristabilito quanto prima – ha proseguito – un clima di serena collaborazione”, ha chiesto al sindaco “di precisare se la precettazione in oggetto sia avvenuta nel rispetto degli accordi sindacali vigenti e con quali criteri sia stata attivata”. Il consigliere ha chiesto anche il numero complessivo delle unità di personale assegnate al Comando e una valutazione sulla congruità della dotazione rispetto alle funzioni assegnate; prima di concludere, ha quindi esortato l’amministrazione comunale “ad aggiornare il Consiglio sugli sviluppi delle trattative sul salario accessorio, alla luce del correttivo del Governo sul fondo delle risorse decentrate per gli enti locali”.

“La questione è complessa – ha risposto l’assessore al Personale, Mauro Balani – e dobbiamo chiarire che non c’è stata alcuna precettazione, ma piuttosto ordini di servizio. Rispetto alla quantificazione delle unità di personale da impegnare per il servizio della gara ciclistica, è stata presa a riferimento l’esperienza degli scorsi anni, optando per il numero minimo possibile. Questo ha comportato, tra l’altro, la mancata copertura dei presidi meno importanti del percorso. Quanto alla dotazione organica – ha proseguito Balani –, quantificata in 83 unità compreso il Comandante, si tratta di un numero in linea a quello di città analoghe a Siena in termini di presenze e flussi turistici e studenteschi. Ci risulta – ha quindi concluso l’assessore – che il decreto legge citato, approvato in Consiglio dei Ministri il 28 febbraio scorso, sia stato trasferito alla Camera dei Deputati per la conversione in legge. Abbiamo ricevuto molteplici conferme, anche da soggetti autorevoli  tra i quali l’ANCI, sulla reale volontà di sanare questa vicenda delle indennità atipiche, e auspichiamo che, attraverso la sua soluzione, si possa restaurare un clima di collaborazione e apertura al dialogo tra l’amministrazione e le rappresentanze sindacali”. 

“Per quali motivi, ha chiesto Marco Falorni (Impegno per Siena), non è ancora fruibile l’area pubblica in via Duccio di Buoninsegna?”. Nell’interrogazione presentata oggiil consigliere, ripercorrendo le varie fasi che hanno visto a Ravacciano la realizzazione di un parcheggio interrato, la cui copertura, in base ad un accordo stipulato dal Comune con la ditta realizzatrice dell’opera, doveva essere destinata a spazio pubblico come, sempre di proprietà comunale, l’ampio locale (circa 200mq) costruito sopra la copertura del parcheggio. “Completata l’intera struttura – ha detto Falorni – e già utilizzate da sei anni le autorimesse private, gli spazi esterni non sono ancora accessibili. Nel novembre 2010  un gruppo di cittadini del quartiere – ha ricordato – depositò un’istanza al sindaco per chiedere l’affidamento dell’area attraverso un’apposita convenzione, con l’associazione che si sarebbe costituita per rendere fruibile la zona destinata a giardini pubblici, rifacendosi al progetto varato dal Comune “Adotta un’area verde”, e, al contempo, per evitare che il locale posto sulla copertura venisse usato dalla società costruttrice per finalità commerciali di tipo privatistico. Considerato – ha proseguito Falorni – che in più occasioni e in più campagne elettorali i candidati sindaci ed esponenti politici dell’amministrazione hanno promesso la rapida messa in uso dei giardini in questione, adesso in totale stato di abbandono, chiedo per quale motivo non è ancora possibile utilizzarli; perché non è stato risposto all’istanza; quale è l’attuale destinazione urbanistica del volume tecnico posto sulla copertura del fabbricato e se il Comune lo ritiene utilizzabile per finalità relate ai servizi sociali del quartiere”.

“Il  mantenimento ad uso pubblico delle parti a copertura – ha risposto l’assessore all’urbanistica Stefano Maggi – poteva avvenire solo tramite la stipula di un atto convenzionale che decretasse il passaggio di proprietà al Comune che, vista la particolare situazione economica dell’amministrazione e la stessa conformazione degli spazi a verde e delle fioriere (difficoltà nella manutenzione) non è avvenuta>>. <<Per quanto riguarda, invece, il volume al grezzo sopra la copertura del garage, questo, a seguito dell’accoglimento di un’osservazione al Regolamento Urbanistico, ha acquisito la destinazione a commercio di vicinato ed esercizi pubblici, rimanendo di proprietà della società costruttrice”.L’assessore informando, inoltre,  su infiltrazioni derivanti dalla copertura, ha evidenzianto il fatto che nell’eventualità in cui il Comune acquisisse la parte superiore dovrebbe, poi, provvedere ai lavori di risanamento. Un’acquisizione però non prevista per i motivi evidenziati. Previsto, invece, il suo impegno, per arrivare a risolvere  un problema che risale a quattro anni fa.

Marco Falorni si è dichiarato parzialmente soddisfatto, visto che al tempo della realizzazione “non sono state prese in considerazione le difficoltà di accesso agli spazi ora lasciati all’incuria, e per i qualisi deve rimediare affinché diventino fruibili”. Un appunto, da parte del consigliere anche per il fatto che l’amministrazione non ha mai dato “una risposta, almeno, di cortesia all’istanza avanzata dai cittadini”.

I consiglieri  del gruppo Siena Rinasce hanno, questo pomeriggio, ritirato l’interrogazione sulla Settimana dello sport, perché, come  ha evidenziato Eugenio Neri, le domande all’interno dell’atto avevano già trovato risposte durante la precedente seduta consiliare. Neri, nel considerare la buona volontà per la realizzazione di Sport Siena Week, rivolgendosi all’assessore Leonardo Tafani  ha, però, ribadito come l’evento  “sia stato ‘macchiato’ da un brutto episodio che non rispecchia il suo buon gusto, bensì quello di qualcun altro. Spero che quanto accaduto sia un buon viatico per il futuro, con l’auspicio di una maggiore attenzione e coinvolgimento anche di altre discipline sportive, oltre a quelle che sono state  presenti in questa prima edizione”.

L’aggiornamento delle rendite catastali per un’equità fiscale per tutti i proprietari di immobili è stato il tema sul quale Luciano Cortonesi e Massimo Bianchini (Nero su Bianco) e Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra) hanno impostato, oggi, la loro interrogazione consiliare.

Cortonesi nel ricordare “come negli ultimi anni sulla proprietà di immobili si sia riversata la maggiore pressione fiscale, e come la rendita catastale incida su tutta una serie di gravami economici (vendita, locazione, ecc.), ha fatto presente che i valori delle rendite non derivino da giudizi e considerazioni d’estimo uguali e costanti negli anni”. Ma anche il fatto che “spesso la rendita, specie in abitazioni più vecchie non rispecchia l’evoluzione del valore del bene, valore spesso non coerente con quello di mercato, ma anche con quello rilevato per zona, classe e categoria, producendo, così, una sostanziale iniquità di trattamento fiscale tra i cittadini”. Per questi motivi il consigliere, vista l’approvazione del decreto legge 1058 sulla “delega fiscale” che prevede la riforma del catasto e, quindi, anche la ridefinizione delle rendite, ha chiesto se “in questo processo di riforma i Comuni assolveranno, come pubblicato di recente dalla stampa, le funzioni di revisori degli estimi e del classamento. Quali azioni il sindaco intenda adottare perché venga corretta, prima possibile, l’applicazione di tasse inique e carichi fiscali generati da un’errata attribuzione delle rendite catastali; se non ravvisi la necessità, nel frattempo, di aprire uno specifico sportello di conciliazione che permetta ai cittadini di presentare, da subito, istanze documentate per la revisione di rendite anomale o errate e,in caso di istanze non accoglibili, se la Giunta possa disporre, in via provvisoria e già da questo anno, il pagamento delle tasse e dei gravami fiscali sugli immobili con gli estimi catastali revisionati”.

Il sindaco Bruno Valentini, nell’informare che il governo, a breve, dovrebbe adottare una serie di regolamenti attuativi per fissare i criteri e le modalità d’intervento, in base ai quali definire il grado di coinvolgimento dei Comuni, ha fatto presente che <<l’amministrazione, nel recente passato, ha già agito,con la segnalazione di situazioni in cui il classamento catastale ha portato a un drastico ridimensionamento degli immobili classificati in categoria A/5 (ultrapopolare), cosa che vogliamo proseguire a fare. Un’attività di accertamento da effettuare con intensità ancora maggiore in considerazione, anche, degli effetti che la stessa potrà avere sul gettito IMU e, domani, sulla TASI, oltre che ai fini dell’equità fiscale. Attualmente – ha proseguito il sindaco – non si ravvisa la necessità di uno sportello di conciliazione in quanto prematuro, dato che il disegno di legge della cosiddetta “delega fiscale” non è stato ancora approvato, così come i regolamenti attuativi; ma è in corso il potenziamento dell’ufficio tributi comunale, in modo da fornire ai cittadini un migliore servizio su tutto il versante legato alle tasse locali. L’ufficio, ha, infatti, già ripreso da SeiToscana la gestione diretta delle tasse sui rifiuti, con un risparmio, per l’Ente, di alcune centinaia di migliaia di euro. Mentre non rientra fra le nostre prerogative poter disporre modifiche, anche in via provvisoria, di gravami fiscali per specifiche situazioni sulla base di premature considerazioni legate agli estimi catastali che, seguono, come già detto, precisi iter di legge di competenza di altri organi pubblici”.

Cortonesi si è dichiarato parzialmente soddisfatto poiché “pur sapendo che la Giunta non può intervenire sulla questione prima della conclusione dell’iter richiesto dal Disegno di Legge 1058, l’amministrazione potrebbe, comunque, offrire un’assistenza ai cittadini, proponendosi, nei rapporti con l’Agenzia del territorio, per un ricalcolo delle rendite, perché non riteniamo giusto che un appartamento che si affaccia su Piazza del Campo paghi meno di uno che si trova al Petriccio”.

Presentata, oggi, dal consigliere Marco Falorni (Impegno per Siena) un’interrogazione in merito ai problemi dell’amministrazione della giustizia a Siena e ai costi ad essa collegati. Il consigliere ha informato sull’assemblea, organizzata dall’Ordine degli avvocatilo scorso 3 febbraio durante la quale sono emersi i numerosi problemi che gravano sull’amministrazione della giustizia nella nostra città, aggravati ulteriormente dall’accorpamento a Siena del Tribunale di Montepulciano e della sezione staccata di Poggibonsi. “Criticità legate all’insufficienza degli organici: magistrati e personale amministrativo, organizzazione, logistica e carenze strutturali del palazzo, con conseguenze negative per i cittadini che avrebbero diritto a una giustizia rapida e certa e non come avviene con tempi lunghissimi. Una situazione – ha detto Falorni – che incide sul nostro Comune in quanto sede del Tribunale e che, quindi, in base ad una legge del 1941 deve anticipare i costi per il funzionamento della giustizia che solo in parte e tardivamente saranno rimborsati. Una situazione paradossale, vista l’attuale situazione dell’Ente  sia perché l’amministrazione della giustizia, per sua natura, dovrebbe rientrare nelle competenze dello Stato”. E visto che il Comune, pure in condizioni di difficoltà, deve intervenire, il consigliere ha chiesto al sindaco se “ritiene opportuno convocare, in collaborazione con l’ANCI, una conferenza di servizi fra tutte le amministrazioni che gravitano sul distretto del Tribunale di Siena  (anche quelli dell’area di Montepulciano e Poggibonsi),  in modo da contribuire, collegialmente, alle spese di manutenzione e funzionamento del palazzo o, in prospettiva  dei palazzi di giustizia di Siena, se necessario anche proponendo una nuova norma regionale o nazionale. Ma anche sensibilizzare tutti i parlamentari del nostro territorio affinché facciano pressione sul Governo e sul Ministero della Giustizia, affinché siano sanate, al più presto, le carenze nelle piante organiche (magistrati e personale amministrativo) del Tribunale e della Procura della Repubblica di Siena; oltre a non far mancare risorse per la improrogabile ristrutturazione degli immobili”. Richiesta, inoltre, la possibilità di trasferire, anche temporaneamente, alla Cancelleria del Tribunale, personale comunale, ma anche provinciale, universitario e di altri Enti  che risulti in esubero;  l’intervento finanziario dello Stato per un accorpamento previsto ma non coperto finanziariamente; e informazioni sul progetto, ormai datato di ampliamento del palazzo di Giustizia, chi ha sostenuto le spese di progettazione, se questa risulta tuttora di utilità e se è possibile un suo aggiornamento. 

“Il Comune di Siena – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – ha fino dall’inizio seguito la vicenda con grande attenzione. Nell’assemblea dello scorso febbraio, l’assessore Paolo Mazzini illustrò il progetto di utilizzo dei nuovi spazi necessari per l’accorpamento dei Tribunali di Siena, Montepulciano e la sezione distaccata di Poggibonsi ed il vicesindaco Fulvio Mancuso si soffermò sulle gravi problematiche riguardanti organici e funzionamento. Problemi per i quali abbiamo chiesto anche ai nostri parlamentari di intervenire sul Governo e sul Ministero della Giustizia”. Quella della giustizia, infatti è una sfida di civiltà e progresso economico che, invece, al momento contribuisce a frenare la potenzialità economica e di attrazione dei capitali nel nostro Paese. Il sindaco, nel riportare i dati citati in assemblea dal vicesindaco Mancuso che vedono l’Italia sulla brutta posizione sulla classifica internazionale per la giustizia civile ha evidenziato come <<la razionalizzazione dei presidi giudiziari potrebbe contribuire a rendere più efficiente e tempestiva la risposta alla domanda  di giustizia dei cittadini, ma, per come è maturata, sta purtroppo generando più disagi che benefici”. Intanto, in attesa di interventi normativi per il funzionamento a pieno regime del processo telematico e della dovuta copertura degli organici, si potrebbero adottare delle “buone pratiche” come quelle in uso al Tribunale di Torino, che grazie alla determinazione del presidente della Corte di Appello Mario Barbuto, ha ricevuto importanti riconoscimenti europei. “Mario Barbuto – ha detto Valentini – ha manifestato a Mancuso la sua piena disponibilità a venire a Siena per discutere e pianificare insieme a noi, magistrati, avvocati, personale amministrativo del Tribunale, un progetto “Siena” per il miglioramento organizzativo del nostro ufficio giudiziario”, Per quanto riguarda, invece, la possibilità di far partecipare finanziariamente anche gli altri Comuni che gravitano sul nostro Tribunale alle spese  del suo funzionamento,  la L. 392 del 1941 indica che sono  ad esclusivo carico dell’amministrazione dove hanno sede gli uffici giudiziari. Dunque, come  ha detto il primo cittadino <<o si modifica la legge o si trovano altre forme di collaborazione fra gli Enti”.

Per quanto concerne gli interventi di cui necessita il Palazzo di giustizia “i parlamentari Dallai e Cenni sono già stati sensibilizzati dall’assessore Mazzini per un incontro con il ministro Orlando e la richiesta di uno stanziamento straordinario per l’anno che vede la riunione delle varie sedi a Siena. Il progetto di ampliamento è probabilmente superato, anche se rimane nel piano triennale dei lavori pubblici per un importo di 36 milioni di euro, e questo ci permette di ricevere dallo Stato una parte di rimborso sulle rate di 40mila euro annui per pagare il mutuo contratto, a suo tempo, per il pagamento del progetto, costato oltre un milione di euro. A queste spese vanno ad aggiungersi, poi, quelle per l’affitto dei locali del Giudice di Paceper 11mila euro mensili che, però, con il nuovo riassetto, sarà trasferito al Tribunale”. Le spese di gestione del 2011 sono ammontate a 686.512 euro, del 2012 a 763.518, il 2013 è in fase di rendiconto e, sempre in base alla normativa del 194, vengono anticipate dal Comunee rimborsate dal Ministero, ma per il 2011 abbiamo ricevuto solo un acconto pari al 56% e nulla per gli anni seguenti, oltre al fatto che dal 2002 al 2011 le spese sostenute dal Comune e non rimborsate superano i 2 milioni di euro. Grazie alla sollecitazione dell’ANCI, pochi giorni fa, il Ministero ha sbloccato pagamenti, a livello nazionale, per 157 milioni per gli anni 2012 e 2013. Fra i costi del Comune anche quello del personale tecnico addetto ai servizi manutentivi che nel 2011 è stato di 45.074 euro e nel 2012 di 44.156 euro, una cifra inferiore rispetto al complessivo impiego di risorse umane messe a disposizione dall’Ente per assicurare il funzionamento degli uffici giudiziari di Siena. “Da prevedere infine – ha concluso il sindaco – ulteriori aggravi economici richiesti per la realizzazione  dell’accorpamento. Mentre siamo indisponibili, se i Tribunali sono a nostro carico,al trasferimento dei nostri dipendenti”.

Il consigliere Falorni, pur riconoscendo la consapevolezza dell’amministrazione sui problemi da lui trattati, ha lamentato “scarsa informazione circa le notizia di ampliamento del Palazzo di Giustizia, auspicando, per il  personale, maggiore elasticità da parte di altri Enti che, per esubero,potrebbero, con la mobilità, sopperire alle carenze del Tribunale”.

I consiglieri PD Carolina Persi, Simone Vigni eGiulia Periccioli hanno presentato un’interrogazione relativa alla scelta dell’avvocato per la  costituzione  di parte civile del Comune di Siena nel procedimento penale riguardante l’aeroporto di Ampugnano,  deliberata con un atto di giunta nello scorso 12 dicembre. Simone Vigni, dopo aver  ricordato le vicende che hanno portato il Comune a effettuare questa scelta, ma anche la nascita di un Comitato con la finalità di bloccare l’ampliamento della struttura, oggetto di valutazione di coerenza con gli strumenti urbanistici in vigore  a partire da quello regionale, ha chiesto per quale motivo dalla suddetta delibera non risulta sia stato richiesto un preventivo né al legale che aveva dato indicazioni su come procedere, né ad altri professionisti, così da poter comparare curricula e costi.

“Perché – ha chiesto Vigni – la costituzione di parte civile, pur di competenza della Giunta,non è stata preceduta da una discussione consiliare, e, in base alle procedure in corso, cosa intende fare il Comune in futuro”. Ma anche: “per quale motivo il Comune, in assenza di un pronunciamento del Consiglio comunale, fa proprio un progetto di potenziamentoche ha prodotto divisioni nella comunità locale, sia per la sostenibilità ambientale sia per la visione del modello di sviluppo delle città e del territorio? Infine, qual è al momento la situazione della società Aeroporto SpA, le sue prospettive di sviluppo e la condizione dei dipendenti?”.

Per il sindaco Bruno Valentini ormai è superata “la pagina politica, istituzionale e strategica, frutto di una stagione di gigantismo sterile che ha attraversato diversi ambiti, come nel caso di Fondazione e Banca MPS”, ed ha fatto presente che l’avvocato che al tempo consigliò al Comune di costituirsi parte civile, è stato il primo ad essere consultato per il patrocinio ma aveva dichiarato di non “assumere professionalmente difese tecniche in procedimenti penali, per questo la Giunta ha incaricato l’attuale legale, noto ed esperto penalista con un ricco curriculum professionale. In merito alla scelta – ha proseguito – come è noto gli incarichi legali non vanno effettuati con gara perché, trattandosi di opera intellettuale,possono essere oggetto di incarico diretto basato sull’elemento fiduciario. Ricordo anche la recentissima istituzione dell’avvocatura comunale, che consentirà di avvalersi gradualmente dei propri legali, salva la necessità di acquisire specifica specializzazione”.

Da tener presente che il preventivo di spesa rimesso dall’avvocato, per circa 10mila euro, comprende l’eventuale svolgimento di tutti e tre i gradi di giudizio e che, nel caso di condanna degli imputati, l’amministrazione non avrà alcun onere di spesa. Per quanto concerne, poi, il fatto che la decisione di costituire il Comune parte civile sia stata assunta dalla Giunta  ha sottolineato che “è doveroso che ciascun organo  amministrativo si assuma le proprie responsabilità senza ribaltarle su altri. Dopo di noi altri hanno seguito la nostra decisione, come  il Comune di Sovicille. Inoltre, tengo a precisare che l’amministrazione non fa minimamente proprio quello squilibrato progetto di potenziamento di Ampugnano, legato ad un’epoca diversa da quella attuale, bensì chiede, semplicemente e doverosamente, che oggi la comunità sia posta in condizione di conoscere fino in fondo verità e responsabilità, e sia risarcita dei danni subiti dato che l’aeroporto è chiuso”.

Portato, oggi, all’attenzione del Consiglio Comunale il degrado dei servizi igienici del cimitero di Presciano. Un’interrogazione, quella a firma di Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), che segue quella presentata, a risposta scritta, lo scorso novembre, e alla quale l’assessore Paolo Mazzini, aveva risposto dicendo che “non esistono situazioni da definirsi critiche a eccezione di quanto dovuto a fenomeni atmosferici tanto violenti quanto estemporanei”. Neri, allegando fotografie a documentazione di quanto asserito, e rimarcando il disagio per tutti gli utenti, soprattutto per gli anziani, ha evidenziato che la situazione “non fa onore ad una città evoluta come la nostra, che coltiva l’ambizione di essere Capitale europea della cultura. Può essere considerato tollerabile – ha detto il consigliere – rispondente ai canoni della decenza e alle norme igienico-sanitarie, lo stato dei servizi igienici del Cimitero di Presciano? Entro quanto tempo saranno effettuate le necessarie opere per ripristinare decoro e fruibilità?>> Foto alla mano Neri si è rivolto al sindaco invitandolo a guardarle: << questo è un gabinetto. Questo umile, scarno e sporco gabinetto, poiché pubblico, merita la cura e la dignità della più bella delle nostre opere d’arte, perché la cura del bene pubblico ha un valore ben più alto degli oggetti stessi”.

“No, non è tollerabile – ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Paolo Mazzini – se all’inizio il problema era causato dal non funzionamento dell’impianto elettrico e idraulico, ora si è aggiunto altro: la mancanza di personale da dedicare a questa struttura>>. Il personale dedicato ai servizi cimiteriali è infatti composto da solo 6 persone, di cui quattro operai che non possono, quindi, garantire le prestazioni richieste dai 18 cimiteri comunali. <<Il personale – ha proseguito Mazzini – si limita solo all’apertura e chiusura delle strutture, non può fare altro, per questo gli affidamenti esterni come quello dato per la gestione del forno crematorio. Una carenza di organico che, purtroppo, non è possibile integrare. Pur ripristinando il servizio idrico prima della prossima estate, abbiamo, per evitare lo sconcio documentato, due  possibilità: chiudere il servizio igienico, oppure individuare soggetti in grado di gestire, tramite il progetto allo studio del vicesindaco per la definizione di un Regolamento che permetta una sinergia tra cittadini e amministrazione nella cura dei beni urbani”.

Eugenio Neri, affatto soddisfatto, ha evidenziato “l’evasività della risposta”, oltre a sottolineare il fatto che “nonostante l’amministrazione parli di esubero di personale, poi non trova una soluzione per l’agibilità di un luogo pubblico, per il quale la chiusura non è certo la risoluzione del problema, anzi, visto che ‘invitiamo’ gli anziani ad un’attività di trattenimento che non giova, certo, alla loro salute”.

La piaga degli affitti irregolari è stata affrontata nel dibattito consiliare odierno a seguito dell’interrogazione di Michele Pinassi (Siena 5 Stelle), che ha chiesto al sindaco “quali azioni intenda intraprendere per combattere questo fenomeno, concentrato soprattutto sulla popolazione studentesca. Stiamo parlando di una vergogna – ha detto Pinassi – per la nostra città, poiché abitazioni apparentemente disabitate, spesso in condizioni indecenti, vengono affittate abusivamente da affittuari senza scrupoli che traggono profitti non regolarmente tassati. Pinassi ha fatto riferimento al “Camper della legalità”, un’esperienza di collaborazione tra le istituzioni e le università romane finalizzata a favorire la denuncia e l’emersione dell’abusivismo nei contratti di locazione, e ai controlli effettuati a Siena, alcuni anni fa, con la sinergia tra l’Ateneo, il Comune e la Guardia di Finanza “che hanno reso possibile – ha aggiunto – la scoperta di numerosi casi, attraverso cui si recuperano importanti somme da utilizzare anche per alleggerire l’ingente pressione fiscale a carico delle famiglie residenti”.
Articolata la risposta dell’assessore alla Casa, Anna Ferretti, partita proprio dalla convenzione in essere tra Comune di Siena e Guardia di Finanza per contrastare questa forma di evasione fiscale, grazie alla quale sono state accertate numerose violazioni e avviate le relative procedure legali.Ferretti ha quindi fatto riferimento agli altri strumenti operativi che concorrono allo stesso obiettivo. Tra questi, l’Osservatorio territoriale della locazione, costituito ai sensi dell’articolo 1 dell’Accordo territoriale: uno strumento di monitoraggio del mercato immobiliare e degli affitti chiamato a dare risposte concrete e legalitarie ai bisogni abitativi della città. “Abbiamo attivato il Tavolo sollecitando il rinnovo dell’Accordo Territoriale. Un protocollo che, se ben strutturato, potrebbe incentivare la stipula di contratti concordati, a tutela degli interessi sia degli affittuari, sia dei proprietari, e a discapito dell’illegalità premeditata e speculativa. In attesa che, a livello centrale, – ha proseguito Ferretti – venga definita la nuova tassazione sulla proprietà, sono comunque al vaglio dell’Amministrazione misure economiche a favore dei locatori regolari che, allo stato attuale, usufruiscono comunque della riduzione dell’Irpef del 30,5% per i contratti a canone concordato o dell’applicazione della cedolare secca al 15%”.  
Ferretti ha, inoltre, ricordato l’impegno delle università senesi, in collaborazione con il DSU, per agevolare la ricerca, trasparente e regolare, delle abitazioni da parte degli studenti fuori sede che scelgono Siena, citando le sezioni dedicate dei rispettivi portali web, l’esperienza del Difensore civico degli studenti e la disponibilità del personale del progetto “Cittadinanza studentesca” e dell’Urp. “L’Università – ha continuato – ha concluso un accordo con la Camera di Commercio, attraverso il quale la ricerca della casa può essere effettuata attraverso mediatori immobiliari che offrono uno sconto del 50% sulla provvigione e, soprattutto, si impegnano a offrire soluzioni in regola rispetto a tutte le normative, compresa quella sui contratti. Il DSU, da parte sua, verifica il 75% dei vincitori delle borse di studio e controlla i contratti di affitto dei circa 250 borsisti che, ogni anno, richiedono un contributo per il sostegno al pagamento. L’Amministrazione – ha concluso Ferretti – è molto sensibile sulle problematiche segnalate dal consigliere Pinassi, che sono reali; ma è indubbio che il fenomeno dell’abusivismo non si risolve soltanto tramite un regime di controlli, ma soprattutto attraverso la maturazione di una coscienza civica, sia nei proprietari che nei locatori. Pertanto, invitiamo chiunque a denunciare le situazioni irregolari”.
Pinassi ha riconosciuto la chiarezza della risposta, “che permette all’assise e a tutta la cittadinanza di venire a conoscenza delle tante modalità e tipologie di intervento, pianificate a livello cittadino, per contrastare il fenomeno” e ha auspicato che, sul tema, vengano promosse azioni educative e didattiche nei confronti delle nuove generazioni. “Mi dichiaro parzialmente soddisfatto – ha concluso – perchè auspicavo che l’Accordo territoriale fosse già stato rinnovato; trovo anche opportuno che si riesca comunque a quantificare l’entità di questa piaga sociale”.
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