di Augusto Mattioli
SIENA. La mafia nel senese? Una presenza silenziosa, ma che fa affari. Un pericolo da non sottovalutare. Per difendere la legalità in qualsiasi attività, per contrastare “ogni tipo di presenza mafiosa dovunque” anche a Siena stata costituita Libera, l’associazione fondata da Don Luigi Ciotti che ieri sera si è presentata nella saletta dei Mutilati alla Lizza.
Una iniziativa che conclude un dibattito svoltosi nei mesi scorsi da varie associazioni di volontariato: Azione cattolica, Acli, Agesci, Amici del Guatemala, Arci, Cooperativa impegno sociale, Centro sportivo italiano, Pax Christi, Udu, Uisp, Uni Libera Siena. Ma la nascita ufficiale di questa associazione è anche l’inizio di una presenza importante per un territorio come quello senese nel quale “le problematiche delle legalità, della lotta alla mafia e alla sua cultura – ha sottolineato l’ex giudice Giulio Sica ,che ha presieduto l’assemblea costitutiva di Libera senese di cui ha scritto il regolamento costitutivo – non sono lontane da noi”.
Basti pensare alla tenuta di Suvignano di Monteroni d’arbia, oltre 700 ettari sequestrata alla mafia che evidentemente ha trovato il modo di riciclare soldi sporchi. Un argomento che è stato toccato dai vari interventi che si sono succeduti nel corso dell’assemblea costitutiva. Su Suvignano a Monteroni c’è stata nei mesi scorsi una forte mobilitazione da parte del comune, forze politiche, associazioni per evitare che questo bene fosse messo all’asta con il rischio di un ritorno in mani non pulite. Da qualche mese il tema è passato è però in secondo piano.
Già il fatto che se ne sia parlato alla saletta dei Mutilati è importante. Ma se ne discuterà nei prossimi giorni anche in consiglio comunale a Monteroni dove è stata presentata da Giuliano Galardi, capogruppo della Lista comunista una mozione nella quale si chiede al sindaco Jacopo Armini l’istituzione “in tempi certi“ di un tavolo istituzionale per valutare tutte le eventuali iniziative tese a creare le condizioni per una soluzione positiva che veda la comunità locale soddisfatta della propria richiesta di affidamento dell’azienda agricola”.
SIENA. La mafia nel senese? Una presenza silenziosa, ma che fa affari. Un pericolo da non sottovalutare. Per difendere la legalità in qualsiasi attività, per contrastare “ogni tipo di presenza mafiosa dovunque” anche a Siena stata costituita Libera, l’associazione fondata da Don Luigi Ciotti che ieri sera si è presentata nella saletta dei Mutilati alla Lizza.
Una iniziativa che conclude un dibattito svoltosi nei mesi scorsi da varie associazioni di volontariato: Azione cattolica, Acli, Agesci, Amici del Guatemala, Arci, Cooperativa impegno sociale, Centro sportivo italiano, Pax Christi, Udu, Uisp, Uni Libera Siena. Ma la nascita ufficiale di questa associazione è anche l’inizio di una presenza importante per un territorio come quello senese nel quale “le problematiche delle legalità, della lotta alla mafia e alla sua cultura – ha sottolineato l’ex giudice Giulio Sica ,che ha presieduto l’assemblea costitutiva di Libera senese di cui ha scritto il regolamento costitutivo – non sono lontane da noi”.
Basti pensare alla tenuta di Suvignano di Monteroni d’arbia, oltre 700 ettari sequestrata alla mafia che evidentemente ha trovato il modo di riciclare soldi sporchi. Un argomento che è stato toccato dai vari interventi che si sono succeduti nel corso dell’assemblea costitutiva. Su Suvignano a Monteroni c’è stata nei mesi scorsi una forte mobilitazione da parte del comune, forze politiche, associazioni per evitare che questo bene fosse messo all’asta con il rischio di un ritorno in mani non pulite. Da qualche mese il tema è passato è però in secondo piano.
Già il fatto che se ne sia parlato alla saletta dei Mutilati è importante. Ma se ne discuterà nei prossimi giorni anche in consiglio comunale a Monteroni dove è stata presentata da Giuliano Galardi, capogruppo della Lista comunista una mozione nella quale si chiede al sindaco Jacopo Armini l’istituzione “in tempi certi“ di un tavolo istituzionale per valutare tutte le eventuali iniziative tese a creare le condizioni per una soluzione positiva che veda la comunità locale soddisfatta della propria richiesta di affidamento dell’azienda agricola”.