Il caso in questione è quello del dottor Mastrangelo, ricercatore di fama internazionale licenziato dall'Università
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SIENA. «L’Azienda ospedaliera senese considera i bambini affetti da retinoblastoma malati di serie B». Lo sostiene il dottor Domenico Mastrangelo, ricercatore senese in prima linea per lo studio del retinoblastoma scaricato dalle Scotte dove aveva una convenzione. E che adesso si indigna nello scoprire che l’Aous senese paga quasi 800mila euro per consulenti senza sfruttare le competenze interne. «L’Aous mentre da una parte licenzia un esperto di fama internazionale sul retinoblastoma, il sottoscritto, dall’altra spende fior di bigliettoni per consulenze inutili visto che le competenze interne ci sono tutte, e non riammette me in regime di convenzione».
Mentre valuta se sia il caso di fare un esposto alla Magistratura, il dottor Mastrangelo ha messo nero su bianco la propria protesta in una lettera inviata al direttore generale delle Scotte, Pier Luigi Tosi e al Rettore dell’Università di Siena Agelo Riccaboni. Nella sua lettera, che si può scaricare in versione integrale sul blog dell’associazione https://infondoaituoiocchi.wordpress.com/, commenta l’articolo di un giornale locale dove si riportano i costi che il policlinico ha speso per consulenze da marzo ai primi di ottobre, circa 800mila euro. Questo senza utilizzare personale proprio, come invece, invita a fare la Regione Toscana.
«Nel mio caso, il “personale proprio”, altamente qualificato, viene, invece, licenziato senza motivo», scrive il dottor Mastrangelo. «Nella delibera di revoca della convenzione, mi si scriveva che l’azienda era disposta a trattare una nuova collocazione per il mio rientro in convenzione. E sì che tra le mie quattro specializzazioni e il diploma di Omeopata, l’ex direttore generale (come pure l’odierno) aveva soltanto l’imbarazzo della scelta, per determinare una mia nuova collocazione. Ma essere in possesso di quattro specializzazioni, sembra non sia sufficiente, per la nostra azienda ospedaliera senese … e non basta ancora» visto che sono state chieste consulenze a «neurologi, psicologi, otorinolaringoiatri, ortopedici. Tutte figure professionali delle quali l’Aous è ampiamente dotata».
E se si guarda al caso del dottor Mastrangelo, tutto porta dedurre che «della mia opera in qualità di esperto internazionale sul retinoblastoma, l’Aous non avesse né, tuttora, ha alcun bisogno» «Circostanza, questa, davvero singolare – continua il dottor Mastrangelo – ove si pensi che l’Aous stessa ha un centro di riferimento nazionale per il retinoblastoma, con un solo medico che lavora al suo interno. Ma ancora più singolare è il fatto che diversi colleghi, nella circostanza del mio licenziamento, hanno scritto al direttore generale che si sarebbero volentieri avvalsi del mio apporto professionale, sia in campo oncologico, che tossicologico, così come nel settore dell’Omeopatia, sebbene queste richieste sono state tutte, sistematicamente ignorate».
https://infondoaituoiocchi.wordpress.com/
La replica dell’azienda ospedaliera universitaria senese
“In riferimento a quanto dichiarato in data odierna dalla onlus “In Fondo ai tuoi occhi”, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese precisa che la vicenda che vede coinvolte l’AOUS e il dottor Domenico Mastrangelo, dipendente dell’Università di Siena, è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, sede competente per ascoltare le ragioni di tutti i soggetti coinvolti. La Direzione Aziendale smentisce con forza le dichiarazioni fatte dal dottor Mastrangelo circa il “considerare i bambini affetti da retinoblastoma malati di serie B”, lesive non solo della dignità dei piccoli pazienti e delle loro famiglie ma anche della stessa Azienda che, sin da ora, si riserva di tutelare la propria immagine e reputazione, con ogni mezzo e nelle sedi opportune. Il centro retinoblastoma dell’AOU Senese, diretto dalla dottoressa Doris Hadjistilianou, esperta internazionale nel settore, ha sempre ricevuto la massima attenzione da parte dell’Azienda e così sarà per il futuro. Si tratta infatti di un centro di riferimento nazionale, nato sulla scia del grande impegno di oftalmologi senesi nello studio di questa neoplasia retinica maligna, che colpisce per lo più bambini fino ai due anni di età. Siamo stati i primi in Italia, in collaborazione con il reparto di Neuroimmagini e Neurointerventistica, a sperimentare una nuova terapia, la chemioterapia selettiva in arteria oftalmica che ha dato risultati molto promettenti. Sino a oggi sono stati curati 69 occhi in 62 bambini per tumori alla diagnosi e per recidive, di cui più della metà ha potuto mantenere l’occhio destinato altrimenti all’enucleazione. Attualmente i bambini in cura presso il centro sono oltre 40 e provengono da tutta Italia e anche dall’estero.