SIENA. Da Luciano Cortonesi, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, riceviamo e pubblichiamo.
"960 giorni, in media, per giungere al primo grado di una causa civile; 426 quelli che occorrono per arrivare al primo grado di un processo penale; cinque milioni i processi civili pendenti e 3,2 milioni quelli penali. Sono questi i dati disastrosi che riguardano il sistema della giustizia italiana, contraddistinto da ritardi e da lungaggini burocratiche che si stima pesino sulle spalle delle imprese italiane per circa 2,3 miliardi di euro, in un momento di così grave crisi economica. Anche sul nostro territorio la situazione non è delle migliori. La Procura di Siena lamenta tagli progressivi alle spese di ordinaria gestione e a quelle per i servizi di sicurezza. Più volte, in questi anni, è stato chiesto l’intervento del Ministero di Grazia e Giustizia che purtroppo si sta dimostrando poco sensibile agli appelli lanciati dalla Procura, i cui tagli rischiano di danneggiarne l’immagine, la professionalità e la funzionalità.
Il problema rimane perciò tutto sulle spalle degli enti locali e, nel nostro caso, del Comune di Siena che, deve curare per legge la manutenzione del Tribunale, ma al contempo si trova a dover fare i conti con un mancato rimborso pari, negli ultimi dieci anni, a cinque milioni di euro. I senesi si accollano anche le spese per l’installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza del tribunale, quando il ministero per questioni di bilancio ha attuato tagli anche sui sistemi di sicurezza. L’amministrazione comunale, inoltre, si è fatta carico dei lavori di manutenzione della sede del Tribunale, una struttura ormai datata che richiede sempre più investimenti anche per i soli adeguamenti normativi, soprattutto dal punto di vista della sicurezza dell’edificio. Oggi, dopo così tanto impegno per mantenere in attività il tribunale di Siena arriva la beffa. Il Ministero di Grazia e Giustizia, infatti rimborsa solo parzialmente gli oneri che sono stati sostenuti dal Comune e che il dicastero, secondo la legge 392 del 1941, ha l’obbligo di sostenere. Per fare chiarezza su questa vicenda io e altri consiglieri del Pd abbiamo deciso di presentare al sindaco un’interrogazione per avere delucidazioni sull’entità dei costi, diretti e indiretti, sostenuti dal Comune e per capire l’evolversi di questa situazione. Ancora una volta il governo sembra caricare sulle spalle degli enti locali incombenze ed oneri che spettano in prima persona ai vari Ministeri, limitando nello stesso tempo i trasferimenti pubblici che ormai non coprono neppure il 50% dei rimborso vivo dei costi".
"960 giorni, in media, per giungere al primo grado di una causa civile; 426 quelli che occorrono per arrivare al primo grado di un processo penale; cinque milioni i processi civili pendenti e 3,2 milioni quelli penali. Sono questi i dati disastrosi che riguardano il sistema della giustizia italiana, contraddistinto da ritardi e da lungaggini burocratiche che si stima pesino sulle spalle delle imprese italiane per circa 2,3 miliardi di euro, in un momento di così grave crisi economica. Anche sul nostro territorio la situazione non è delle migliori. La Procura di Siena lamenta tagli progressivi alle spese di ordinaria gestione e a quelle per i servizi di sicurezza. Più volte, in questi anni, è stato chiesto l’intervento del Ministero di Grazia e Giustizia che purtroppo si sta dimostrando poco sensibile agli appelli lanciati dalla Procura, i cui tagli rischiano di danneggiarne l’immagine, la professionalità e la funzionalità.
Il problema rimane perciò tutto sulle spalle degli enti locali e, nel nostro caso, del Comune di Siena che, deve curare per legge la manutenzione del Tribunale, ma al contempo si trova a dover fare i conti con un mancato rimborso pari, negli ultimi dieci anni, a cinque milioni di euro. I senesi si accollano anche le spese per l’installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza del tribunale, quando il ministero per questioni di bilancio ha attuato tagli anche sui sistemi di sicurezza. L’amministrazione comunale, inoltre, si è fatta carico dei lavori di manutenzione della sede del Tribunale, una struttura ormai datata che richiede sempre più investimenti anche per i soli adeguamenti normativi, soprattutto dal punto di vista della sicurezza dell’edificio. Oggi, dopo così tanto impegno per mantenere in attività il tribunale di Siena arriva la beffa. Il Ministero di Grazia e Giustizia, infatti rimborsa solo parzialmente gli oneri che sono stati sostenuti dal Comune e che il dicastero, secondo la legge 392 del 1941, ha l’obbligo di sostenere. Per fare chiarezza su questa vicenda io e altri consiglieri del Pd abbiamo deciso di presentare al sindaco un’interrogazione per avere delucidazioni sull’entità dei costi, diretti e indiretti, sostenuti dal Comune e per capire l’evolversi di questa situazione. Ancora una volta il governo sembra caricare sulle spalle degli enti locali incombenze ed oneri che spettano in prima persona ai vari Ministeri, limitando nello stesso tempo i trasferimenti pubblici che ormai non coprono neppure il 50% dei rimborso vivo dei costi".