Il candidato della coalizione Lcs-Nuovo Polo critica il ministro dopo il nuovo "attacco" alla festa senese
SIENA. “Le nuove affermazioni del Ministro Brambilla in cui esprime perplessità sulla candidatura del Palio ad entrare nella lista del Patrimonio immateriale Unesco, non possono essere accettate in alcun modo e dimostrano quanta poca sensibilità, evidentemente, abbia il Ministro per le tradizioni. Esprimere frasi quali “amara sorte dei cavalli in gara” rappresenta non solo la poca conoscenza dell’argomento, ma anche il non rendersi conto che un paese come l’Italia è unico al mondo grazie anche alle proprie radici”. Queste le parole del candidato sindaco della coalizione Lcs – Nuovo Polo, Gabriele Corradi a commento delle dichiarazioni del ministro del turismo Maria Vitoria Brambilla sul Palio candidato all’inserimento nell’elenco dei beni immateriali dell’Unesco.”Per chi è senese capisco che queste parole rappresenteranno un’ovvietà. Ma il Ministro dovrebbe vivere la nostra Festa prima di parlare di “amara sorte”. E vivere la Festa, non vuol dire limitarsi in maniera miope a guardarla solo il 2 luglio e il 16 agosto. Il Palio è un valore che i senesi portano dentro di sé fin dalla nascita, in cui lo stemma della propria contrada è impresso sul cuore come un tatuaggio. Quanti di noi quando si sono trovati per motivi di lavoro a stare lontano da Siena si sono portati dietro un barbero della propria contrada da tenere sopra la scrivania? E non è retorica, solo chi vive o ha vissuto la contrada può capire queste affermazioni che rappresentano sentimenti che non si imparano all’ultimo momento leggendo qualcosa o sfilando in un corteo per esigenze elettorali”. “Il Ministro Brambilla – conclude Corradi – non può pensare di sedere nel suo ruolo senza capire a fondo cosa vogliano dire e quanto siano radicate le tradizioni in un paese come l’Italia. Ha dimostrato di non sapere nulla di cosa significhi il Palio per la città di Siena e, con esso l’attaccamento e la sensibilità che, contrariamente a quanto da lei affermato, Siena ha sempre avuto verso i cavalli. Non possiamo accettare che chi non conosce questo profondo legame possa pensare di non includere il Palio nella lista del Patrimonio immateriale Unesco”.