Il garante dei detenuti ha trovato miglioramenti rispetto allo scorso anno
SIENA. Si tratta di un carcere in miniatura, di un piccolo istituto con 69 presenze. Così il garante regionale dei diritti dei detenuti, Franco Corleone, ha definito la casa circondariale di Siena, al termine del sopralluogo di questa mattina. “Ho notato dei miglioramenti rispetto alla visita dell’anno scorso – ha detto Corleone – è stata realizzata una palestra interna, sono state tolte le gelosie a tutte le celle, è stata attivata la biblioteca, in collegamento con quella comunale e poi nell’intercinta, tra il muro esterno e l’edificio, in collaborazione con l’istituto agrario, sono state messe piante ornamentali”.
Molti i detenuti che lavorano, in cucina o come addetti alle pulizie e poi c’è un detenuto lavorante esterno. Diverse anche le attività del carcere, come la realizzazione di un audiolibro e del giornalino dell’istituto.
Tra le criticità Corleone ha parlato di una “struttura nel suo complesso vecchia con spazi ridotti”, il carcere è, infatti, stato realizzato in un ex convento del 1300. “Molte celle singole – ha aggiunto il garante – sono piccolissime con micro bagno e ci sono solo tre docce per piano. Inoltre, in due celle manca la luce, sono infatti, ancora presenti le bocche di lupo”.
Corleone ha poi parlato di un progetto, ancora senza finanziamento, di apertura di una “pizzeria gestita da detenuti per un pubblico esterno”. “Mi preme sottolineare una questione che presto verificherò – ha concluso Corleone – pare che manchino i braccialetti per consentire a tre carcerati la detenzione domiciliare”. Infine, il garante ha parlato della mancanza di luoghi fuori dal carcere in grado di ospitare i detenuti in permesso, “il Comune – ha detto – dovrebbe farsi carico di cercare spazi appositi”.