Prevista la nascita di un Osservatorio e di un Tavolo tecnico
Il protocollo – che Unar ha già firmato con altre amministrazioni provinciali in tutta Italia – parte da documenti nazionali ed europei relativi alla parità di trattamento: dall’articolo 3 della Costituzione Italiana, che recita che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”, alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, fino ad arrivare alla direttiva del Consiglio dell’Unione europea del 29 giugno 2000 che attua “il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica” e alla Direttiva del Ministro per l’Azione amministrativa e la gestione del Dipartimento per le pari opportunità per il 2010 che assegna all’Unar il compito di costituire una rete nazionale di osservatori e centri territoriali per rilevare e contrastare la discriminazione con specifici protocolli d’intesa con gli enti locali.
Il protocollo prevede l’impegno comune dei due soggetti sottoscrittori per combattere e prevenire ogni forma di discriminazione e tutelare la dignità personale e sociale di tutti i cittadini. Al fine di raggiungere questi obiettivi, il protocollo prevede azioni e attività volte a promuovere lo sviluppo civile, sociale e culturale delle comunità locali, sensibilizzandole contro ogni forma di discriminazione, razzismo e xenofobia. In particolare, è previsto un duplice impegno della Provincia, da sviluppare in sinergia con l’Unar: da un lato, istituire un Osservatorio antidiscriminazioni all’interno dell’Osservatorio sociale provinciale, che permetta di coordinare le reti territoriali di sportelli legali e di associazioni di settore che operano sul territorio garantendo una maggiore vicinanza alle potenziali vittime di discriminazioni. Dall’altro, far parte di un Tavolo tecnico di coordinamento che riunisca Provincia e Unar, con due membri ciascuno, per progettare le iniziative, favorire il confronto e lo scambio di informazioni e promuovere strategie di intervento congiunte e buone pratiche sul tema delle discriminazioni.