SIENA. “Quanti siete, cosa volete? Un fiorino!”. È la famosa battuta da ‘Non ci resta che piangere’ di Benigni e Troisi ad ispirare la campagna del Partito democratico senese contro il pedaggio, introdotto dal Governo sui raccordi autostradali Siena-Firenze e Siena-Bettolle.
Il Pd raccoglie le firme per una petizione popolare, che sarà inviata al premier Berlusconi e al ministro dei Trasporti Matteoli, per chiedere la cancellazione definitiva del pedaggio su entrambe le strade e il rimborso di chi, da luglio, ha pagato e sta pagando per un aumento ingiustificato; l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’Autopalio, che versa ormai in una situazione critica; e il completamento di tutto il tracciato della Due Mari, compreso il tratto Siena-Grosseto, entro i tempi stabiliti.
La petizione sostiene le istituzioni toscane interessate, che si sono mobilitate contro la ‘gabella’: la Provincia di Siena, che nei giorni scorsi ha depositato al Tar del Lazio un ricorso per chiedere la cancellazione del pedaggio (lo stesso ha fatto la provincia di Firenze); e la Regione Toscana, che ha annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale per chiedere che il decreto 78 che dà il via ufficiale al rincaro, una volta convertito, venga dichiarato illegittimo. Si può firmare all’interno della Festa in Fortezza, nella zona dove campeggiano i manifesti della campagna, oppure on-line sul sito del Pd provinciale, collegandosi all’indirizzo <www.sienapartitodemocratico.it.
Il Pd raccoglie le firme per una petizione popolare, che sarà inviata al premier Berlusconi e al ministro dei Trasporti Matteoli, per chiedere la cancellazione definitiva del pedaggio su entrambe le strade e il rimborso di chi, da luglio, ha pagato e sta pagando per un aumento ingiustificato; l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’Autopalio, che versa ormai in una situazione critica; e il completamento di tutto il tracciato della Due Mari, compreso il tratto Siena-Grosseto, entro i tempi stabiliti.
La petizione sostiene le istituzioni toscane interessate, che si sono mobilitate contro la ‘gabella’: la Provincia di Siena, che nei giorni scorsi ha depositato al Tar del Lazio un ricorso per chiedere la cancellazione del pedaggio (lo stesso ha fatto la provincia di Firenze); e la Regione Toscana, che ha annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale per chiedere che il decreto 78 che dà il via ufficiale al rincaro, una volta convertito, venga dichiarato illegittimo. Si può firmare all’interno della Festa in Fortezza, nella zona dove campeggiano i manifesti della campagna, oppure on-line sul sito del Pd provinciale, collegandosi all’indirizzo <www.sienapartitodemocratico.it.