Comitato Acqua Bene comune: il voto dei sindaci va contro il risultato referendario
“Abbiamo iniziato ad autoridurci la bolletta decurtando la quota di profitto abolita dal secondo quesito referendario, ovvero il 15,9% sul totale dell’importo – spiega Andrea Borgna, portavoce del Comitato Senese – e in caso di un’indebita applicazione di more, porteremo il contenzioso dinanzi al Giudice di Pace, sicuri di avere la legge dalla nostra parte”.
L’abolizione della quota della “remunerazione del capitale” è stata sancita dal voto di 26 milioni di italiani e 1,8 milioni in Toscana, approvata dalla sentenza della Corte Costituzionale (n°26/2011) nella quale si conferma che la normativa è “immediatamente applicabile”, e ratificata dal Decreto n° 116 del Presidente della Repubblica del 18/07/2011.
Riteniamo inammissibile che nella replica dell’Acquedotto del Fiora SpA si dica invece che “la tariffa applicata è stata regolarmente determinata dall’autorità d’ambito con l’approvazione del Piano D’Ambito da delibera Assemblea n.9 del 25.11.2011.”
Significa che i Sindaci in data successiva al referendum hanno votato un Piano d’Ambito che non tiene conto di quanto stabilito dal voto referendario, scegliendo così di tradire la volontà di 26 milioni di cittadini per avallare l’indebito profitto dei partner privati. Riteniamo gravissimo che nella delibera finale i Sindaci presenti dichiarino la loro incapacità di formulare un piano economico che tenga conto del nuovo scenario disegnato dal voto popolare, dalla conseguente sentenza della Corte Costituzionale e dal Decreto Presidenziale n° 116 e che optino quindi per ignorarli tutti in blocco.
Dunque a novembre 2011 sui 56 Sindaci dei Comuni della provincia di Siena e Grosseto, 37 hanno votato a favore, compreso il sindaco di Siena Cecuzzi, 18 erano assenti mentre l’unico astenuto è il sindaco di Monterotondo, Alessandro Giannetti. A distanza di pochi mesi i Consigli Comunali di Colle di Val d’Elsa e di Casole d’Elsa hanno invece approvato all’unanimità delle mozioni che invitano ad applicare il referendum abrogando la remunerazione del capitale investito. Siamo sulla strada giusta: ci aspettiamo che altri consigli comunali deliberino nella stessa direzione.
I cittadini “obbedienti” che vorranno applicare il referendum e cancellare il profitto dalla bolletta dell’acqua possono consultare il sito www.obbedienzacivile.it o recarsi presso uno dei nostri sportelli, tra cui lo sportello alla sede ACLI alla Lizza il mercoledì dalle 10 alle 12. Perché, come diciamo da tempo, si scrive acqua ma si legge democrazia!
Comitato Senese Acqua Bene Comune