L’assessore Vedovelli ha risposto a un’interrogazione di Neri (Siena Rinasce)
SIENA. Dopo che, lo scorso 4 dicembre, la Commissione Cultura e Scuola ha elaborato, all’unanimità dei suoi componenti, un documento sul percorso di revisione dello statuto dell’Accademia musicale Chigiana, lo stesso argomento è stato dibattuto nella seduta di Consiglio di ieri, martedì 10, con l’interrogazione di Eugenio Neri (Siena Rinasce) sottoscritta anche dal collega di gruppo Giuseppe Giordano. Il consigliere, prima di dare lettura del documento, ha stigmatizzato negativamente le “due velocità all’interno di Fondazione MPS: una rapidissima per la trasformazione privatistica della Chigiana – come ha affermato – e l’altra di disinteresse cinico verso il settore biotech: cinismo e doppia velocità”. Poi, dopo aver ricordato che l’interrogazione era stata presentata in forma urgente per la seduta del 18 dicembre scorso, Neri ha richiamato il valore e il prestigio internazionale dell’istituzione musicale Chigiana, nella quale il Comune è rappresentato da due propri designati nella Fondazione e da uno nel Collegio dei Revisori dei Conti. “In virtù della partecipazione comunale negli organi gestionali dell’Accademia – ha puntualizzato il consigliere – è opportuno che il Consiglio acquisisca i necessari elementi conoscitivi in merito al processo di modifica dello statuto”. Per questo, Neri ha chiesto all’amministrazione “di indicare le modifiche in esame e la loro rispondenza al legato del Conte Guido Chigi Saracini”.
E’ stato l’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli, richiamando la rilevanza culturale della Chigiana, a fornire un quadro generale: “L’avvio del processo di revisione statutaria della Chigiana ha visto l’approvazione, all’unanimità, della prima bozza del documento, da parte del CdA della stessa Fondazione, il 17 ottobre scorso. Il testo, presentato pubblicamente e portato alla conoscenza dei “portatori di interesse” dell’Accademia, è stato considerato una proposta iniziale di un percorso finalizzato all’approvazione definitiva anche attraverso la partecipazione popolare, mediante la diffusione sul web. Il successivo 21 novembre, il presidente di Fondazione MPS, Marcello Clarich, ha convocato un incontro pubblico proprio su tale argomento, nel quale sono stati esposti gli indirizzi generali di revisione risultati dalla riflessione di un gruppo di lavoro costituito su sua stessa indicazione. Il testo, derivante anche dal confronto con le proposte pervenute alla Fondazione, compreso il documento della Commissione consiliare Cultura e Scuola, è stato approvato dalla Fondazione Accademia musicale Chigiana il 22 dicembre scorso ed è attualmente al vaglio della Prefettura per gli adempimenti normativi”.
L’assessore ha quindi fatto riferimento ai documenti e ai dati discussi nel citato incontro pubblico, oltre che a quanto emerso durante la riunione della Commissione consiliare: “Gli indirizzi di revisione – ha specificato Vedovelli – riguardano principalmente tre ambiti: le forme di governo dell’Accademia; gli strumenti giuridici necessari per consentirle una maggiore autonomia economica; i chiarimenti storico-giuridici sul patrimonio della Fondazione Chigiana e sui rapporti originali con l’istituto di credito di diritto pubblico MPS e su quelli attuali con Fondazione e Banca MP. L’attenzione si è concentrata sugli assetti da dare a un’istituzione che dovrà, comunque, operare in un contesto di diminuite erogazioni esterne. Per la parte di confronto storico-giuridico, sono state esaminate le precedenti forme statutarie”.
“Nel frattempo – ha proseguito l’assessore – la Commissione consiliare ha prodotto un documento, contenente indicazioni da far pervenire alla Chigiana, per evidenziare la portata pubblica dell’Accademia come patrimonio consolidato della città. Personalmente, ritengo necessario che siano individuati un progetto e una strategia che mirino allo sviluppo culturale della cittadinanza in ambito musicale e al posizionamento di un’offerta culturale, a livello nazionale e internazionale, che tenga conto del cambiamento delle condizioni contestuali dei panorami musicali, delle competenze richieste, dei mutamenti tecnologici e dei paradigmi della formazione. Questi i motivi principali per una modifica statutaria capace di generare nuove strutture di governo dell’Accademia e mantenere quella posizione di primato in termini di qualità della produzione e della formazione conquistata nel tempo”.
Vedovelli ha concluso con alcune ipotesi di prospettiva: “Rafforzare l’offerta di alta formazione della Chigiana, attualmente concentrata in pochi mesi e, spesso, attuata attraverso l’erogazione di borse di studio, aprendosi ai nuovi potenziali pubblici stranieri, come il Giappone, la Corea e la Cina. Ma anche offrire prodotti di qualità e di originalità tali da mantenere Siena e la Chigiana come insostituibili punti di riferimento a livello dei programmi concertistici: in questa prospettiva, il Comune si impegna a evitare sovrapposizioni e interferenze. L’idea che Siena possa diventare un originale polo o distretto musicale si può concretizzare solo attraverso un percorso di costruzione di precise e specifiche identità da parte delle nostre istituzioni musicali, in una interazione reciproca che possa contribuire allo sviluppo della nostra società”.
Neri si è dichiarato “soddisfatto per la precisione della risposta, ma insoddisfatto nel merito delle modifiche statutarie che vedono ridurre la presenza e il peso degli altri enti territoriali come la Provincia e la Regione”. “Trovo inoltre poco opportuno – ha concluso Neri – che il Comitato esecutivo dipenda solamente dalla capacità di proposta del presidente, per una forma di gestione manageriale poco consona a tutelare l’interesse pubblico. L’auspicio è che la Chigiana riesca ad aprirsi a un mercato in grado di portare contributi e risorse, valorizzandosi sempre più come soggetto dell’industria della produzione culturale cittadina”.