La riorganizzazione della rete di emergenza sanitaria territoriale è stata tema di dibattito consiliare con l’interrogazione presentata da Katia Leolini (PD) che, in particolare, ha fatto riferimento alla delibera adottata dal Direttore generale dell’azienda USL 7 lo scorso 17 marzo.
Leolini ha centrato il focus della discussione sul progetto aziendale “che prevede la creazione, a breve termine, di due automedica con medico più soccorritore Basic Life Support Defibrillation e, a medio termine, di una rete di automediche: modelli che non risultano contemplati nell’atto di intesa tra Stato e Regioni, né nelle linee di indirizzo regionali approvate con la delibera di Giunta RT n. 1235 del 28 dicembre 2012, né tanto meno tra i quattro livelli di risposta emergenziale previsti dalla normativa regionale”.
“Al contrario delle indicazioni regionali che ne indicherebbero un aumento – ha proseguito il consigliere – queste modifiche andrebbero ad eliminare la figura professionale dell’infermiere dagli interventi di emergenza territoriale e rischiano di provocare effetti negativi sulla qualità ed efficacia del servizio sanitario: l’automedica con soccorritore BLSD va infatti a perdere i requisiti qualitativi di soccorso avanzato che soltanto il binomio medico-infermiere può garantire”.
Leolini ha quindi concluso l’illustrazione del documento ricordando come la delibera in oggetto debba essere approvata dalla Conferenza dei Sindaci per la sua attuazione, da un lato, ed esternando la preoccupazione dei professionisti del settore per le prospettive sui livelli di qualità del servizio di emergenza territoriale: “Chiedo pertanto di conoscere – ha detto – come si intenda procedere nel merito della sottoscrizione del Patto territoriale in oggetto e quali azioni saranno intraprese per salvaguardare i livelli qualitativi di risposta del sistema di emergenza territoriale”.
“Tutto è ancora da definire – ha risposto l’assessore alla sanità Anna Ferretti – e voglio subito ricordare come ogni modifica alle organizzazioni territoriali del servizio debba essere definita con i sindaci del territorio. Questa ipotesi di riorganizzazione dell’emergenza sanitaria territoriale potrebbe prevedere, come mi ha comunicato il Direttore generale Pestelli, il passaggio dall’attuale sistema con ambulanza medicalizzata a un assetto in cui la risorsa medica potrebbe essere presente all’interno di un’autovettura guidata da un soccorritore supportata da un’ambulanza con soccorritore”. Nessuna riduzione o minore utilizzo, quindi, del personale infermieristico, secondo quanto indicato dal direttore generale, ma solo una diversa utilizzazione di quello medico, in modo da consentire maggiore flessibilità all’ambulanza di primo soccorso e garantire una maggiore presenza del medico sul territorio.
“Una soluzione sperimentale – ha proseguito l’assessore – che potrà essere attuata solo dopo un’attenta riflessione, come specificato da Pestelli, con gli operatori del sistema emergenza/urgenza e nell’ottica di un miglioramento della qualità dei servizi, senza trascurare le direttive regionali e cercando il coinvolgimento dei professionisti. Quindi non vengono riviste le automediche già presenti, né è messa in discussione la presenza e la validità dell’infermiere, così come previsto dalla normativa e dagli indirizzi riorganizzativi presenti sia a livello nazionale, sia regionale”.
Leolini, pur ringraziando l’assessore per la completezza della risposta, ha dichiarato di non ritenersi soddisfatta, “in quanto – ha detto il consigliere – il Patto territoriale dovrebbe recepire le linee di indirizzo regionali, mentre ritengo che la soluzione prospettata dall’azienda USL 7 si presenti come una risposta non codificata per il contesto normativo della sanità toscana, a maggior ragione se presentata come sperimentale. In realtà, si intravede una preoccupante e progressiva sostituzione della figura dell’infermiere con quella dei soccorritori, come è scritto nel Patto territoriale che rischia di generare effetti negativi sulla qualità della risposta emergenziale. Infine, mi chiedo quali professionisti siano stati finora coinvolti, visto che gli infermieri non sono stati ancora interpellati nel merito di alcuna ipotesi riorganizzativa”.
Un richiamo di attenzione sulla situazione dei bottini medievali, una rete di 25 km sotterranei unico al mondo che insiste, parzialmente, anche nei Comuni limitrofi di Monteriggioni e Castelnuovo Berardenga.
Partendo dalla constatazione che molti tratti degli acquedotti versano in un cattivo stato a causa di mancata manutenzione e come questi necessitino di interventi strutturali urgenti, Simone Vigni (PD) ha presentato, nella seduta odierna di Consiglio, un’interrogazione sottoscritta anche dal capogruppo Carolina Persi.
“Numerosi tratti dei bottini esterni alle mura cittadine – ha detto Vigni – necessitano di interventi strutturali urgenti per evitare l’interruzione del flusso idrico e, in molti casi, il crollo dei cunicoli. Una situazione peggiorata dagli interventi di edificazione realizzati nelle aree di Uopini e Montarioso, che hanno causato l’impermeabilizzazione delle zone di captazione dell’acqua, anche tramite alterazione degli equilibri idrogeologici, e il danneggiamento di alcune arterie della rete”.
“Non essendo a conoscenza – ha proseguito Vigni – di una sinergia tra gli enti interessati per la programmazione degli interventi di manutenzione, chiediamo come intenda procedere l’amministrazione al fine di attivare una sinergia con Monteriggioni e Castelnuovo Berardenga per la messa in sicurezza dei tratti pericolanti e il ripristino del flusso idrico dove vi siano intasamenti causati da frane e crolli”.
“Il tema è di straordinaria importanza – ha riconosciuto il Sindaco Valentini – per l’alto valore storico e architettonico dei bottini. Un’opera che dimostra anche la sapienza e la capacità tecnica di chi li ha realizzati: basti pensare che neanche le frane causate a livello geologico dalle sempre più intense precipitazioni atmosferiche hanno compromesso la funzionalità o il trasporto dell’acqua”.
“La cosa più importante – ha proseguito Valentini – è che oggi abbiamo reso consapevoli i Comuni interessati dell’estensione della rete sotterranea dei bottini e questo ha consentito che fosse recepita e segnalata anche nei loro ultimi strumenti urbanistici, di recente approvazione. Ciò significa che le amministrazioni di Castelnuovo Berardenga e Monteriggioni potranno realizzare interventi edilizi con maggiore consapevolezza, senza il rischio di compromettere lo stato di conservazione dei bottini. Se questo dialogo fosse stato avviato da prima, avremmo probabilmente evitato danni ai cunicoli, con necessità di interventi di sistemazione successiva”.
Vigni ha apprezzato “l’esauriente risposta del Sindaco e la sensibilità dimostrata su un bene storico-culturale che richiede manutentori qualificati – ha proseguito il consigliere – interventi studiati in collaborazione anche con le Sovrintendenze e, soprattutto, un ruolo guida del Comune nella sua salvaguardia e trasmissione futura”.
Entrambi, in conclusione, hanno quindi riconosciuto all’unisono come, per Siena, l’auspicata conquista del titolo di capitale europea della Cultura 2019 potrebbe costituire una preziosa opportunità per reperire e incanalare risorse da dedicare alla conservazione e alla valorizzazione di questo prezioso patrimonio cittadino.
Con un’interrogazione consiliare sottoscritta anche dal collega di gruppo Eugenio Neri, su un tema già dibattuto durante la seduta del 15 maggio scorso, Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) ha chiesto il dettaglio dei beneficiari dei compensi pagati dal Comune per gli incarichi legali esterni nel periodo 2004/2014.
Il sindaco ha subito precisato che, rispetto alla precedente discussione, “sono stati utilizzati ulteriori prospetti che non contemplano le spese afferenti le consulenze tecniche, le registrazioni delle sentenze e il rimborso delle spese processuali liquidate a sentenza a favore della parte vittoriosa”.
“Per completezza – ha continuato il sindaco – si specifica che non sono state considerate neanche le spese liquidate ai professionisti incaricati per il triennio 2007/2009, oggetto di rimborso nei confronti dell’Amministrazione comunale da parte della compagnia assicurativa Unipol in virtù della polizza di tutela giudiziaria, spese legali e peritali”.
Valentini ha quindi dettagliato i beneficiari, i singoli importi e le relative vertenze, suddivisi per annualità, specificando comunque come “sia importante una valutazione complessiva di natura economicista che tenga pure conto delle risorse introitate a seguito delle cause che sono state vinte, anche di importo molto rilevante, come ad esempio una recente causa fiscale risolta in Cassazione, che ha prodotto un introito di oltre 1,5 milioni di euro”.
“Ringrazio il Sindaco – ha concluso Giordano – e prendo atto delle cifre e delle informazioni aggiuntive, sulle quali ci riserviamo una futura valutazione complessiva ed economica anche nella prospettiva di tornare a parlarne in Consiglio. Certamente, invitiamo l’Amministrazione a proseguire nel percorso avviato di gestire granu salis gli incarichi esterni, facendo sempre più ricorso al servizio di avvocatura interno”.
Il Presidente del Consiglio Comunale, Mario Ronchi, ha letto, nella odierna seduta consiliare, una nota dell’Anci (associazione nazionale comuni italiani), che era stata da lui sollecitata a nome dell’intero consesso in merito a chiarimenti sulle modalità di comunicazione istituzionale da parte delle pubbliche amministrazioni nel periodo che precede le consultazioni elettorali.
L’associazione risponde specificando che tale comunicazione, nel periodo in questione, subisce parziali limitazioni, per evitare che la stessa possa sovrapporsi e interagire con l’attività di propaganda svolta dalle liste e dai candidati.
Il presidente ha dato lettura della nota: “Il fondamento giuridico di tali limitazioni è rappresentato dalla legge 22 febbraio 2000 n. 28, recante “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica”. In particolare l’articolo 9 prevede che “dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione a eccezione di quelle effettuate in maniera impersonale e indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.
A tal proposito, occorre rilevare che tale divieto non implica che l’attività di comunicazione si debba arrestare completamente; infatti lo stesso articolo 9 prevede una deroga per le attività di comunicazione effettuate in forma impersonale; deve trattarsi, inoltre, di attività indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Le comunicazioni indispensabili devono essere accompagnate dal requisito dell’impersonalità, ossia non devono mai essere riconducibili a un singolo soggetto ma devono essere percepite come provenienti dall’attività istituzionale dell’amministrazione e dalle decisioni dei suoi organi.
In tal senso, il Ministero dell’Interno e l’Autorità Garante per le Comunicazioni hanno fornito indicazioni utili per la distinzione tra l’attività di comunicazione svolta in forma impersonale e la propaganda propriamente detta, che consiste in una condotta che va oltre i compiti istituzionali, fino a sconfinare in comportamenti finalizzati alla ricerca di consenso elettorale, attraverso l’esercizio della funzione istituzionale.
In particolare, nella Circolare n. 20/2005 il Ministero dell’Interno ha precisato che non costituiscono attività di propaganda le forme di pubblicizzazione necessarie per l’efficacia giuridica degli atti amministrativi.
Si ritiene, pertanto, che il diritto di espressione degli amministratori locali durante il periodo elettorale possa svolgersi secondo le modalità indicate nelle circolari richiamate e secondo le disposizioni contenute nella L. n. 28/2000″
Il presidente del Consiglio Comunale, Mario Ronchi, ha inoltre informato l’assemblea della nomina di Simone Vigni (PD) come presidente della commissione “Pari Opportunità, diversità e diritti umani” e di Massimo Bianchini (Nero su Bianco) come vice presidente.
La Commissione, istituita lo scorso 30 aprile, è così composta: Gianni Guazzi (PD), Giacomo Vigni (Sel), Lorenzo Di Renzone (Siena Cambia), Katia Leolini (PD), Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra), Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), Laura Vigni (Sinistra per Siena, RC, SsM).