Erano tre quelle presentate su Fondazione e banca Mps
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In attesa delle discussioni sul tema più importante, l’assessore Ferretti ha risposto ad una interrogazione del consigliere FalorniI che chiedeva “Perché il Centro diurno “Santa Petronilla” non torna alla sua destinazione originaria, ospitando solo disabili motori e non, come sta avvenendo, anche portatori di diversi tipi di handicap?”.
Ferretti ha ripercorso la storia della struttura ricordando che già per un quesito, posto nel 1998 dall’allora consigliere Francesco Giardini all’assessore Mirella Strambi, si parla del centro diurno dedicato a ospitare persone con handicap fisici, psichici e sensoriali, così come nella delibera consiliare del 2002 con la quale fu approvato il regolamento di accesso, dove, fra l’altro, si specifica che gli ospiti devono essere “soggetti le cui gravi disabilità rendono impraticabili percorsi scolastici, formativi e lavorativi”. “Quindi – ha detto la Ferretti – nessuna delle specifiche evidenziate dal consigliere Falorni. Forse, si sarà parlato di disabilità motoria nella fase di progettazione e realizzazione della struttura, ma da quando è stata aperta, sia per la parte diurna sia quella residenziale, non è stato preso in considerazione questo tema”.
L’assessore nel ricordare come, anche a livello di normativa regionale, non si prevedano strutture rispondenti ad una sola tipologia di handicap e come, per la socializzazione diurna, consiglino fortemente non i centri diurni bensì forme socio-terapeutiche in ambienti diversificati come, del resto, l’amministrazione comunale già sta facendo.
“Infatti – ha concluso Ferretti – una persona in grado di autodeterminarsi va sostenuta nel miglior modo così che possa avere, per il maggior tempo possibile, una propria autonomia. Su questi temi spero lavori, con impegno, la Fondazione Futura, in collaborazione con i servizi sociali del Comune. Lo sforzo deve essere quello di pensare a un centro diurno, “un durante-dopo di noi”, non più una casa di riposo per disabili, ma una realtà di piccoli nuclei sparsi sul territorio, integrati nei nostri quartieri, dove la socializzazione sia naturale e l’assistenza sia fatta in modo continuativo senza costringere la persona a vivere anzitempo i ritmi di una struttura. Stiamo lavorando, riflettendo anche con la USL, ad una revisione generale per un progetto sostenibile e rispondente ai bisogni degli ospiti”.
Ferretti ha anche risposto alla consigliera Stefania Bufalini (PD), che – pur ricordando che è compito dell’Azienda ospedaliera universitaria senese l’individuazione delle sedi più idonee per l’erogazione dei servizi sanitari – con un’interrogazione ha posto all’attenzione, nell’interesse dei cittadini, sia nella loro qualità di utenti, sia in quella di lavoratori, sulla ristrutturazione e trasferimento dell’Unità operativa di nefrologia, dialisi e trapianto renale. Un’operazione che ha comportato ingenti lavori, soprattutto per garantire la grande fornitura di acqua di cui ha necessità il reparto, e disagi nell’accesso dei pazienti. La Bufalini ha, inoltre, chiesto se corrisponde a verità “che l’appalto alle ditte fornitrici di macchine da dialisi e di apparecchiature e altri materiali, come circuiti e filtri, sia di anni cinque, più quattro, per le macchine da dialisi e relativi materiali”, un periodo così lungo che potrebbe impedire all’Azienda un adeguato aggiornamento strumentale e di usare, nel tempo, macchine più evolute. Un altro quesito ha, invece, riguardato le notizie riguardanti l’inesistenza, sempre nei nuovi locali, di adeguati spogliatoi per il personale infermieristico e la presenza di un solo servizio igienico per tutti i 16 infermieri del centro dialisi.
Ferretti ha risposto alla consigliera dando lettura di quanto l’Azienda ospedaliera le ha trasmesso rassicurando l’interrogante. Infatti come comunicatogli dal direttore generale Pierluigi Tosi fu lui stesso, per venire incontro alle esigenze del personale, a dare disposizione per la realizzazione di due docce di emergenza, nell’eventualità, seppur rara come lui stesso ha affermato per esperienza diretta in 40 anni di professione, che un infermiere o medico, che non indossasse gli obbligatori dispositivi di protezione si contaminasse con il sangue. Gli spogliatoi, invece, sono stati posizionati al piano 4S perché, come avviene in tutte le aziendevengono centralizzati per lotto e non più nei reparti. La scelta, invece, di spostare il reparto nel terzo lotto questa si è basata, come ha informato con una nota l’ing. Fabio Crocchini, sulla disponibilità delle aree nel 2011 e sull’economicità della soluzione. Nessun problema, inoltre, sul tipo di approvvigionamento idrico: due linee che forniranno una quantità doppia rispetto alla massima richiesta e per le quali non è stato realizzato nessun serbatoio sul tetto con aggravio di spesa. Anche per quanto riguarda il disagio per l’accesso alla nuova struttura questo si limita ad un limitato tratto di corridoio da dover percorre; mentre per le strumentazioni il contratto di appalto prevede l’aggiornamento tecnologico in allineamento con gli standard disponibili ed i bagni a servizio esclusivo del personale sono cinque di cui due nelle zone assistenziali e gli altri nell’area studi medici, in misura sufficiente, quindi, rispetto al numero degli operatori.
La consigliera Bufalini pur dichiarandosi soddisfatta per l’esaustiva risposta ricevuta dall’assessore ha rimarcato i suoi dubbi sulla nuova ubicazione: “verificheremo, una volta aperto il nuovo reparto, sugli eventuali disagi a carico del personale e dei pazienti”.
“Il Piano del Traffico è un tema molto sentito dalla cittadinanza, ma anche da me in quanto studioso di trasporti”, ha detto l’assessore Stefano Maggi, nel rispondere all’interrogazione a firma di Marco Falorni (Impegno per Siena), che chiedeva informazioni sui tempi di redazione e di presentazione in Consiglio Comunale. “Abbiamo approvato, con un’apposita delibera di Giunta, la redazione del Piano di Mobilità (più a lungo termine) e del Piano del Traffico (biennale). Riconosco che su questo tipo di progettazione siamo fermi dal 2001, nel frattempo, però, gli uffici hanno elaborato varie cose, come il Piano per i motorini e le ARU. Il Piano del Traffico è sicuramente un tema spinoso soprattutto se si considera, ad esempio, che dal 2000 al 2013 i motorini sono triplicati: da 5000 a 15.000, oppure i circa 700 passaggi giornalieri in una via centrale come il Corso cittadino. Dobbiamo – ha proseguito l’assessore – essere veloci nel dare risposte alla città, il gruppo di lavoro costituito da personale interno è già impegnato con scadenze già programmate. Il Piano della sosta per le due e tre ruote sarà pronto a fine gennaio, poi discuteremo anche sull’ampliamento delle zone ciclabili. Mentre è previsto per agosto il Piano della mobilità, comprensivo del Trasporto merci per il quale stiamo studiando una tariffazione degli accessi, così da scoraggiare i grossi furgoni per trasporti di poca entità”. Allo studio, infine, un ampliamento della pedonalizzazione perché, come ha ricordato Maggi: “se per la ZTL siamo ai vertici nazionali per le zone ad uso esclusivo dei pedoni siamo al 60° posto”.
Marco Falorni, nel dichiararsi soddisfatto per le informazioni ricevute ha suggerito attenzione sia in tema di pedonalizzazione perché, come ha evidenziato: “Dobbiamo migliorare la vita dei cittadini e non complicarla, sono molte le persone anziane che hanno bisogno di usare l’auto anche semplicemente per riuscire a portare la spesa nelle proprie abitazioni. Anche sulle piste ciclabili stessa sensibilità, vista la silenziosità del mezzo che non può essere avvertito in tempo da persone con problemi di età”.
Il Consiglio Comunale ha espresso forte preoccupazione per le sorti della struttura territoriale di Telecom Italia, oggetto del piano di riassetto aziendale, che prevede la riduzione della direzione senese. Da fonti provenienti dalle organizzazioni sindacali è infatti emerso che anche la sede senese è coinvolta in questo processo di razionalizzazione. Il tema è stato trattato a seguito dell’interrogazione urgente presentata da Rita Petti (PD), la quale ha sottolineato come “riorganizzazioni simili, già effettuate in altre Province, abbiano registrato gravi effetti”, e come “la mancanza di tali strutture a livello locale possa produrre pesanti ripercussioni in termini occupazionali, professionali, gestionali, nonché a livello del rapporto territoriale per amministrazioni ed enti locali”.
“Grazie alla Consigliera Petti – ha detto il sindaco Bruno Valentini nella risposta – che, con la sua attenzione, ci permette di affrontare un tema contingente e di aggiornare il Consiglio su quello che stiamo facendo rispetto al ridimensionamento della struttura senese di Telecom. Il vicesindaco Fulvio Mancuso e l’assessore alle Attività produttive dell’Amministrazione Provinciale Tiziano Scarpelli, hanno già incontrato i dipendenti,preoccupati per lo spostamento della governance locale a Firenze. Probabilmente – ha continuato Valentini – non ci sarà una ricaduta immediata sull’occupazione, ma questa operazione getta un’ombra sul ruolo di una società che si presenta come il principale operatore nel campo delle telecomunicazioni, un settore dove oggi si giocano le sfide della competitività dei territori. La nostra battaglia, tra l’altro, non è soltanto senese, ma riguarda tutta l’area centro-meridionale della Toscana, in quanto la nostra struttura gestisce anche le aree di Arezzo, Grosseto, Piombino e Isola d’Elba. Rifiutiamo un modello di sviluppo che si organizza su base verticale e si scontra con la logica orizzontale di presidio delle realtà territoriali, che vengono così private della capacità di controllo nei processi decisionali. Nei prossimi giorni mi attiverò personalmente per incontrare ladirezione regionale di Telecom e chiedere maggiori chiarimenti”.
La consiglieraRita Petti si è dichiarata soddisfatta della risposta, “perché l’intento del documento era proprio quello di portare all’attenzione dell’assise consiliare le difficoltà delle comunità locali, intese come espressioni di cittadini, utenti e dipendenti, molte vote in difficoltà di fronte ai giganti che dominano i mercati internazionali”.
Il sindaco Bruno Valentini richieda “l’attenzione massima del governo”per agevolare qualsiasi soluzione che contempli la tutela del patrimonio della Fondazione e consenta alla Banca di procedere nel percorso di risanamento”. Lo puntualizza la mozione sulla situazione attuale della Fondazione approvata dalla maggioranza di centrosinistra del comune di Siena dopo un lungo dibattito che peraltro non è stata votata da due consiglieri di Siena Cambia, la lista che fa riferimento al sindaco Valentini. Nella mozioni si aggiunge che la Fondazione deve continuare a svolgere “una funzione fondamentale di rappresentanza degli interessi del territorio in equilibrio con il processo di ricapitalizzazione da parte di Banca Mps della quale dovrà rimanere ancora azionista”. Respinte le mozioni delle liste di centro destra e di 5 Stelle cheb ha chiesto il commissariamento della Fondazione