Pubblico e proposte nell'iniziativa: è la prima tappa del cammino
SIENA. Grande successo di pubblico e contenuti per l’iniziativa organizzata dall’Associazione Confronti di Siena sul tema del Piano socio-sanitario integrato della Regione Toscana. Tantissimi cittadini, Sindaci, amministratori pubblici e operatori della sanità e dell’assistenza sociale hanno partecipato all’iniziativa portando il loro contributo di idee e proposte.
“Quella di oggi è soltanto la prima tappa di un cammino – introduce Mariangela Farnetani – adesso costruiremo un documento condiviso con operatori e amministratori dove segnaleremo le criticità riscontrate nel piano socio-sanitario regionale e valorizzeremo le tante idee e proposte. Poi trasmetteremo questo nostro contributo alla Regione Toscana dato che il Piano è soltanto alla sua prima stesura”.
“Il nuovo Governo si impegni per la crescita e investa ogni risorsa a disposizione non per ingrassare le tasche degli speculatori ma per la ricerca e per la creazione di opportunità di lavoro per le nuove generazioni che si troveranno sempre di più a dover competere con giovani provenienti da continenti come la Cina e l’India – così Alberto Monaci apre il proprio intervento -. La burocrazia improduttiva ed inefficiente è un grosso freno anche per la sanità. Complica la relazione tra pazienti e le strutture sanitarie e soprattutto sottrae direttamente e indirettamente risorse all’erogazione di servizi di qualità attenti ai bisogni delle persone. Serve investire con determinazione sulla formazione e la ricerca in campo medico. E’ una priorità formare nuovi medici. Non bastano soltanto tante immatricolazioni ma serve una didattica e delle strutture scientifiche all’altezza. Inoltre sono convinto che il numero chiuso alla facoltà di medicina sia un elemento di debolezza. Tra pochissimi anni mancheranno i medici nelle nostre strutture e saremo costretti a importarli da paesi che fino a pochi anni fa erano detti “terzo mondo”. Alla nostra facoltà di medicina serve maggiore competitività eliminando incrostazioni che sembrano non voler mollare e che la fanno scendere sempre più giù nella qualità della didattica”.
“Per affrontare la sanità serve analizzare il tema delle risorse – afferma Riccardo Burresi, presidente del Consiglio Provinciale – Le risorse a disposizione degli Enti, a causa della crisi della finanza pubblica, sono e saranno sempre meno. La Regione parla di uso della leva fiscale. Credo che prima di chiedere un Euro in più ai nostri cittadini che arrivano a fatica alla terza settimana del mese serva essere certi di avere eliminato tutti gli Enti inutili, i doppioni e la costosa burocrazia inefficiente. Dobbiamo esigere una riorganizzazione dell’uso delle nostre risorse assieme alla cancellazione di privilegi e rendite di posizione per le quali anche la sanità non ha ancora trovato l’antidoto”.
“Quella di oggi è soltanto la prima tappa di un cammino – introduce Mariangela Farnetani – adesso costruiremo un documento condiviso con operatori e amministratori dove segnaleremo le criticità riscontrate nel piano socio-sanitario regionale e valorizzeremo le tante idee e proposte. Poi trasmetteremo questo nostro contributo alla Regione Toscana dato che il Piano è soltanto alla sua prima stesura”.
“Il nuovo Governo si impegni per la crescita e investa ogni risorsa a disposizione non per ingrassare le tasche degli speculatori ma per la ricerca e per la creazione di opportunità di lavoro per le nuove generazioni che si troveranno sempre di più a dover competere con giovani provenienti da continenti come la Cina e l’India – così Alberto Monaci apre il proprio intervento -. La burocrazia improduttiva ed inefficiente è un grosso freno anche per la sanità. Complica la relazione tra pazienti e le strutture sanitarie e soprattutto sottrae direttamente e indirettamente risorse all’erogazione di servizi di qualità attenti ai bisogni delle persone. Serve investire con determinazione sulla formazione e la ricerca in campo medico. E’ una priorità formare nuovi medici. Non bastano soltanto tante immatricolazioni ma serve una didattica e delle strutture scientifiche all’altezza. Inoltre sono convinto che il numero chiuso alla facoltà di medicina sia un elemento di debolezza. Tra pochissimi anni mancheranno i medici nelle nostre strutture e saremo costretti a importarli da paesi che fino a pochi anni fa erano detti “terzo mondo”. Alla nostra facoltà di medicina serve maggiore competitività eliminando incrostazioni che sembrano non voler mollare e che la fanno scendere sempre più giù nella qualità della didattica”.
“Per affrontare la sanità serve analizzare il tema delle risorse – afferma Riccardo Burresi, presidente del Consiglio Provinciale – Le risorse a disposizione degli Enti, a causa della crisi della finanza pubblica, sono e saranno sempre meno. La Regione parla di uso della leva fiscale. Credo che prima di chiedere un Euro in più ai nostri cittadini che arrivano a fatica alla terza settimana del mese serva essere certi di avere eliminato tutti gli Enti inutili, i doppioni e la costosa burocrazia inefficiente. Dobbiamo esigere una riorganizzazione dell’uso delle nostre risorse assieme alla cancellazione di privilegi e rendite di posizione per le quali anche la sanità non ha ancora trovato l’antidoto”.