Il Presidente provinciale di Confesercenti commenta così l’emendamento alla Stabilità
SIENA. “Ben vengano nuove misure per stroncare l’evasione fiscale, a patto però i costi di attivazione non ricadano sugli esercenti. E comunque, per stanare il sommerso bisogna andare ben oltre la tazzina di caffé”. Carlo Conforti, Presidente provinciale di Confesercenti, ha commentato così stamattina dai microfoni di Antenna Radio Esse l’emendamento alla legge di Stabilità che propone di abbattere la soglia dei 30 euro per le consumazioni pagabili con moneta elettronica.
La proposta, in discussione in Parlamento, presupporrebbe l’utilizzo dei pos da parte di tutti gli esercenti per accettare pagamenti anche da 29 euro o inferiori. “In linea di principio non siamo contrari – ha spiegato Conforti – ma la misura andrebbe corredata da un provvedimento che azzeri l’aggravio delle commissioni bancarie sull’esercente. Perché se il costo di questa innovazione dovesse ricadere tutta su di lui, non si farebbe altro che ripetere un copione già visto con le accise su carburanti e tabacchi. E parliamo di imprese che hanno margini spesso imposti, o comunque molto risicati. Teniamo. conto che le commissioni bancarie possono oscillare da 0,60 a 1,5 sulle carte di credito. Queste si sommano agli aggi che le categorie già sopportano”. Secondo Confesercenti questa proposta appare in contraddizione con la scelta di innalzare la soglia di pagamento in contanti a 3mila euro: “in Italia ci sono 21 miliardi di sommerso – ha aggiunto – andarlo a cercare nei fondi di caffè ci sembra idea abbastanza strana”.