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SIENA. Non è stato un voto equo, tantomeno responsabile. Così Confesercenti e Confcommercio Siena commentano la modifica alla Legge sugli agriturismo approvata ieri in Consiglio regionale. Le due associazioni avevano chiesto che la nuova legge accogliesse almeno due principi: la modalità ordinaria della sicurezza igienico-sanitaria anche per gli agriturismo, e l'obbligo per gli stessi agriturismo di indicare sul menu la provenienza di produzione degli alimenti. Su quest’ultimo punto – fondamentale e di buon senso – la richiesta delle associazioni è stata accolta, e sono state anche adeguate le sanzioni che verranno applicate agli agriturismo inadempienti circa l’indicazione della provenienza dei prodotti sul menu.
“Lascia perplessità invece la formulazione adottata relativamente alla applicazione delle norme igienico sanitarie per gli agriturismi che intendono effettuare la somministrazione alimentare – affermano le associazioni – perplessità condivisa anche da alcuni ambienti della stessa Regione Toscana. E’ una questione sulla quale riapriremo un confronto approfondito e serrato in sede di discussione del regolamento applicativo”.
Sconcerta anche la possibilità che la modifica concede agli agriturismi di effettuare attività ricreative, una norma in conflitto con la attività esclusiva delle agenzie di viaggi; e la possibilità, per le strutture rurali che somministreranno pasti, di adottare un piano di autocontrollo sanitario semplificato, mentre ai ristoranti è richiesto il piano ordinario. Oltre al dissenso nel merito, Confesercenti e Confcommercio criticano duramente anche il metodo con cui è stato portato in approvazione il provvedimento, transitato dalla sola Commissione regionale Agricoltura senza la minima concertazione con le attivà coinvolte di riflesso, ovvero alberghi pubblici esercizi e agenzie.
La modifica approvata ieri necessita ora di un regolamento attuativo: in vista di questo atto Confesercenti e Confcommercio si attendono un chiarimento definitivo, non escludendo di compiere eventuali passi a tutela del diritto ad una concorrenza leale per pubblici esercizi e operatori turistici.
“Lascia perplessità invece la formulazione adottata relativamente alla applicazione delle norme igienico sanitarie per gli agriturismi che intendono effettuare la somministrazione alimentare – affermano le associazioni – perplessità condivisa anche da alcuni ambienti della stessa Regione Toscana. E’ una questione sulla quale riapriremo un confronto approfondito e serrato in sede di discussione del regolamento applicativo”.
Sconcerta anche la possibilità che la modifica concede agli agriturismi di effettuare attività ricreative, una norma in conflitto con la attività esclusiva delle agenzie di viaggi; e la possibilità, per le strutture rurali che somministreranno pasti, di adottare un piano di autocontrollo sanitario semplificato, mentre ai ristoranti è richiesto il piano ordinario. Oltre al dissenso nel merito, Confesercenti e Confcommercio criticano duramente anche il metodo con cui è stato portato in approvazione il provvedimento, transitato dalla sola Commissione regionale Agricoltura senza la minima concertazione con le attivà coinvolte di riflesso, ovvero alberghi pubblici esercizi e agenzie.
La modifica approvata ieri necessita ora di un regolamento attuativo: in vista di questo atto Confesercenti e Confcommercio si attendono un chiarimento definitivo, non escludendo di compiere eventuali passi a tutela del diritto ad una concorrenza leale per pubblici esercizi e operatori turistici.