SIENA. Graziano Becchetti è stato confermato presidente provinciale di Confesercenti per i prossimi 4 anni. Sono stati designati anche i 67 membri della Presidenza provinciale, cui spetterà il compito di rappresentare le istanze di una parte determinante dell’economia senese.
Un gigante in difficoltà, quello del commercio e del turismo, che in Toscana contribuisce a circa il 28 per cento del Pil, e allo stesso tempo rappresenta – secondo Becchetti – “un volano dell’economia locale troppo spesso dimenticato”. Le difficoltà emergono dai numeri: i piccoli negozi toscani nel 2008 hanno accusato una flessione delle vendite del 2 per cento, maggiore di mezzo punto rispetto alla media del Centro Italia; soprattutto, il confronto tra aperture e chiusure dei negozi evidenzia un saldo negativo di 2.000 unità, e non succedeva da anni. Un fenomeno, secondo il Presidente di Confesercenti, legato a doppio filo con le difficoltà di accesso al credito (“a livello senese le risorse messe a disposizione dalla Fises hanno rappresentato una risposta concreta, ma non esaustiva; è auspicabile che l’esperienza venga presto ripetuta”) ma anche con fenomeni strettamente locali: il trasferimento sulle imprese della fiscalità locale, o la piaga del caro-affitti commerciali: “chi ha un fondo ad uso commerciale nelle nostre strade storiche si renda conto che non si tratta di un giacimento minerario, anche perché se così fosse potrebbe esaurirsi presto”.
Becchetti ha guardato anche alle strategie di sviluppo dei due settori. Coscienti che “dobbiamo andare nel mondo per promuoverci, ma anche per venderci”, sul turismo Confesercenti propone un investimento sulla visibilità via internet, tale da mettere in rete le molteplicità opportunità del nostro territorio e da stimolare interventi più coordinati e redditizi nel settore culturale. Avanti tutta, inoltre, sui Centri commerciali naturali: “possiamo già contare su alcune realtà consolidate in provincia – ha detto Becchetti – esperienze incoraggianti da potenziare anche come terminali dei prodotti di eccellenza del territorio: ad esse dovrebbe ispirarsi la Regione per ritoccare gli interventi in materia di innovazione, ad oggi esclusivamente riservati al manifatturiero”.
Agli stimoli esposti hanno fatto eco alcune delle istituzioni presenti questa mattina, nell’Auditorium Confesercenti di Siena. Tra queste Daniela Bindi, Assessore Attività Produttive del Comune di Siena, secondo cui “non possiamo permetterci il calo di presenze turistiche”. Sulla scia della mostra di Sgarbi, Bindi ha preannunciato per il prossimo autunno “un grande contenitore di eventi (tra questi il ritorno del mercato in piazza del Campo) legati alla ricorrenza del Costituto, fino alla primavera del 2010. Per renderli efficaci, abbiamo già avviato un coinvolgimento corale”. Fiorenza Anatrini, referente sul Lavoro per la Provincia di Siena, ha rimarcato la necessità di un impegno affinché formazione ed aggiornamento professionale non siano vissuti come “una scuola di livello minore”. L’impegno in Parlamento annunciato dal deputato senese Franco Ceccuzzi, per l’innalzamento del forfait sugli studi di settore (da 30 a 70mila euro) è stato incoraggiato anche nelle conclusioni di Marco Venturi: “nel 2008 la crisi nei nostri settori ha già escluso 100mila addetti – ha detto il Presidente nazionale di Confesercenti – le previsioni per i mesi a venire parlano di un aggravamento del quadro, ecco perché il Governo, come il sistema bancario per il credito, non possono ignorare le richieste di una parte importante del paese”.
Un gigante in difficoltà, quello del commercio e del turismo, che in Toscana contribuisce a circa il 28 per cento del Pil, e allo stesso tempo rappresenta – secondo Becchetti – “un volano dell’economia locale troppo spesso dimenticato”. Le difficoltà emergono dai numeri: i piccoli negozi toscani nel 2008 hanno accusato una flessione delle vendite del 2 per cento, maggiore di mezzo punto rispetto alla media del Centro Italia; soprattutto, il confronto tra aperture e chiusure dei negozi evidenzia un saldo negativo di 2.000 unità, e non succedeva da anni. Un fenomeno, secondo il Presidente di Confesercenti, legato a doppio filo con le difficoltà di accesso al credito (“a livello senese le risorse messe a disposizione dalla Fises hanno rappresentato una risposta concreta, ma non esaustiva; è auspicabile che l’esperienza venga presto ripetuta”) ma anche con fenomeni strettamente locali: il trasferimento sulle imprese della fiscalità locale, o la piaga del caro-affitti commerciali: “chi ha un fondo ad uso commerciale nelle nostre strade storiche si renda conto che non si tratta di un giacimento minerario, anche perché se così fosse potrebbe esaurirsi presto”.
Becchetti ha guardato anche alle strategie di sviluppo dei due settori. Coscienti che “dobbiamo andare nel mondo per promuoverci, ma anche per venderci”, sul turismo Confesercenti propone un investimento sulla visibilità via internet, tale da mettere in rete le molteplicità opportunità del nostro territorio e da stimolare interventi più coordinati e redditizi nel settore culturale. Avanti tutta, inoltre, sui Centri commerciali naturali: “possiamo già contare su alcune realtà consolidate in provincia – ha detto Becchetti – esperienze incoraggianti da potenziare anche come terminali dei prodotti di eccellenza del territorio: ad esse dovrebbe ispirarsi la Regione per ritoccare gli interventi in materia di innovazione, ad oggi esclusivamente riservati al manifatturiero”.
Agli stimoli esposti hanno fatto eco alcune delle istituzioni presenti questa mattina, nell’Auditorium Confesercenti di Siena. Tra queste Daniela Bindi, Assessore Attività Produttive del Comune di Siena, secondo cui “non possiamo permetterci il calo di presenze turistiche”. Sulla scia della mostra di Sgarbi, Bindi ha preannunciato per il prossimo autunno “un grande contenitore di eventi (tra questi il ritorno del mercato in piazza del Campo) legati alla ricorrenza del Costituto, fino alla primavera del 2010. Per renderli efficaci, abbiamo già avviato un coinvolgimento corale”. Fiorenza Anatrini, referente sul Lavoro per la Provincia di Siena, ha rimarcato la necessità di un impegno affinché formazione ed aggiornamento professionale non siano vissuti come “una scuola di livello minore”. L’impegno in Parlamento annunciato dal deputato senese Franco Ceccuzzi, per l’innalzamento del forfait sugli studi di settore (da 30 a 70mila euro) è stato incoraggiato anche nelle conclusioni di Marco Venturi: “nel 2008 la crisi nei nostri settori ha già escluso 100mila addetti – ha detto il Presidente nazionale di Confesercenti – le previsioni per i mesi a venire parlano di un aggravamento del quadro, ecco perché il Governo, come il sistema bancario per il credito, non possono ignorare le richieste di una parte importante del paese”.