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SIENA. “Il sistema senese dimostra che è possibile trovare una soluzione unitaria per uscire dalla crisi economica, mentre non è così a livello nazionale, dove le ricette per uscire dalla crisi sembrano essere diverse e non condivise fra di loro”. Ha esordito così Martino Bardotti, presidente di Confcooperative Siena, nell’incontro odierno dal titolo “Consapevolezza etica nelle crisi economiche”.
“Basti pensare – ha spiegato Bardotti – a ciò che è accaduto nella nostra provincia con il Bando straordinario della Fondazione Monte dei Paschi che è stato condiviso da tutte le forze economiche e sociali, grazie al fondamentale coordinamento della Provincia di Siena e con l’adesione delle organizzazioni cooperative provinciali, che hanno presentato congiuntamente progetti per un totale di dieci milioni di euro”. Sono tutti progetti che hanno l’obiettivo di un rilancio economico e occupazionale in un momento di crisi strutturale e generalizzata.
“Uno sforzo maggiore – ha aggiunto il presidente di Confcooperative – dovrebbe farlo la politica nazionale che avrebbe il compito di sostenere le piccole e medie imprese, e quindi anche le cooperative, attraverso idonee trasferimenti di risorse”.
All’incontro, creato da Confcooperative con Acli, Cisl, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confindustria e Movimento cattolico dei lavoratori, hanno partevipato gran parte del mondo economico senese, in particolare di quello che si richiama all’area cattolica, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui motivi che hanno portato alla crisi.
“In provincia di Siena – ha sottolineato l’arcivescovo di Siena, Antonio Buoncristiani – ritengo che ancora ci siano solo tuoni e lampi, non ancora una vera e propria tempesta, che quando arriverà dovrà essere affrontata con un cambiamento dello stile di vita e di mentalità". Inoltre ha detto l’arcivescovo: "le parole da tenere ben presenti sono sobrietà e solidarietà, non sono d’accordo con gli economisti che invitano al consumo”.
Interventi poi di tre economisti dell’Università di Firenze, i professori Roggi, Preti e Magliulo. Ha ricordato le forti analogie con la crisi del 1929 il professor Piero Roggi che ha sottolineato come ricadere nelle crisi finanziare sia molto doloroso. “Il nostro Paese – ha detto Roggi –, cerca di superare questo momento delicato con strumenti tecnici e con iniezioni di ottimismo che possono dare fiducia a consumatori e imprese. Di sicuro l’Italia – ha concluso – è sulla stesa barca degli altri paesi, se affondiamo lo facciamo tutti insieme”
“Basti pensare – ha spiegato Bardotti – a ciò che è accaduto nella nostra provincia con il Bando straordinario della Fondazione Monte dei Paschi che è stato condiviso da tutte le forze economiche e sociali, grazie al fondamentale coordinamento della Provincia di Siena e con l’adesione delle organizzazioni cooperative provinciali, che hanno presentato congiuntamente progetti per un totale di dieci milioni di euro”. Sono tutti progetti che hanno l’obiettivo di un rilancio economico e occupazionale in un momento di crisi strutturale e generalizzata.
“Uno sforzo maggiore – ha aggiunto il presidente di Confcooperative – dovrebbe farlo la politica nazionale che avrebbe il compito di sostenere le piccole e medie imprese, e quindi anche le cooperative, attraverso idonee trasferimenti di risorse”.
All’incontro, creato da Confcooperative con Acli, Cisl, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confindustria e Movimento cattolico dei lavoratori, hanno partevipato gran parte del mondo economico senese, in particolare di quello che si richiama all’area cattolica, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui motivi che hanno portato alla crisi.
“In provincia di Siena – ha sottolineato l’arcivescovo di Siena, Antonio Buoncristiani – ritengo che ancora ci siano solo tuoni e lampi, non ancora una vera e propria tempesta, che quando arriverà dovrà essere affrontata con un cambiamento dello stile di vita e di mentalità". Inoltre ha detto l’arcivescovo: "le parole da tenere ben presenti sono sobrietà e solidarietà, non sono d’accordo con gli economisti che invitano al consumo”.
Interventi poi di tre economisti dell’Università di Firenze, i professori Roggi, Preti e Magliulo. Ha ricordato le forti analogie con la crisi del 1929 il professor Piero Roggi che ha sottolineato come ricadere nelle crisi finanziare sia molto doloroso. “Il nostro Paese – ha detto Roggi –, cerca di superare questo momento delicato con strumenti tecnici e con iniezioni di ottimismo che possono dare fiducia a consumatori e imprese. Di sicuro l’Italia – ha concluso – è sulla stesa barca degli altri paesi, se affondiamo lo facciamo tutti insieme”