
SIENA. Confesercenti e Confcommercio rilanciano l'allarme in vista dell’imminente esame della nuova legge sugli agriturismi da parte del Consiglio regionale."In Toscana sarà permesso alle imprese agrituristiche di organizzare veri e propri pacchetti turistici, attività attualmente consentita soltanto alle agenzie di viaggio. La nuova deroga sarebbe dirompente per l'equilibrio del settore, andando a privilegiare gli operatori agrituristici rispetto a tanti imprenditori che cercano con difficoltà di stare sul mercato nel rispetto delle regole".
Il provvedimento che minaccia di gettare nel caos l’intero settore della ricettività e dei pubblici esercizi: “In base al nuovo testo gli agriturismi potranno servire pasti anche a clienti diversi dagli alloggiati – rileva il Direttore di Confesercenti Siena, Valter Fucecchi – utilizzando materie prime non provenienti dalla azienda agricola: nella pratica gli agriturismi si uniformano di fatto a ristoranti e alberghi veri e propri, senza adottarne le regole, le norme e i costi”. Aggiunge Daniele Pracchia, Direttore di Confcommercio Siena: “dopo la recente adozione del Codice del Commercio non esiste più alcuna forma di contingentamento e l’apertura di nuovi ristoranti è limitata unicamente al rispetto delle norme urbanistiche, igienico-sanitarie e di qualità previste dai Comuni. Non capiamo perché le strutture agrituristiche dovrebbero sfuggire anche a queste semplici norme. L’agriturismo in quanto impresa agricola gode già di privilegi fiscali e contributivi che imprese che svolgono attività turistico-ricettive o di ristorazione non hanno. Le ulteriori deroghe, se approvate, renderebbero assolutamente squilibrato il sistema della somministrazione di pasti e dell’accoglienza”.
Secondo le due associazioni, viene nei fatti a decadere il principio della complementarietà dell’attività agrituristica, e si vanno definendo due mercati della ristorazione e dell’accoglienza che rispondono a regole diverse: costi e adempimenti ai pubblici esercizi, privilegi e deroghe alle norme agli agriturismi.
“Chiediamo al Consiglio Regionale – concludono i vertici di Confesercenti e Confcommercio – di far slittare la discussione in Consiglio prevista per il 9 dicembre per riaprire il confronto con le categorie del turismo”. In vista della prossima seduta, molti imprenditori stanno inviando messaggi di protesta ai membri del Consiglio regionale, e il tam tam della protesta si sta diffondendo su internet e social network. Per il 9 dicembre è attesa la presenza di molti di loro direttamente in aula.
Il provvedimento che minaccia di gettare nel caos l’intero settore della ricettività e dei pubblici esercizi: “In base al nuovo testo gli agriturismi potranno servire pasti anche a clienti diversi dagli alloggiati – rileva il Direttore di Confesercenti Siena, Valter Fucecchi – utilizzando materie prime non provenienti dalla azienda agricola: nella pratica gli agriturismi si uniformano di fatto a ristoranti e alberghi veri e propri, senza adottarne le regole, le norme e i costi”. Aggiunge Daniele Pracchia, Direttore di Confcommercio Siena: “dopo la recente adozione del Codice del Commercio non esiste più alcuna forma di contingentamento e l’apertura di nuovi ristoranti è limitata unicamente al rispetto delle norme urbanistiche, igienico-sanitarie e di qualità previste dai Comuni. Non capiamo perché le strutture agrituristiche dovrebbero sfuggire anche a queste semplici norme. L’agriturismo in quanto impresa agricola gode già di privilegi fiscali e contributivi che imprese che svolgono attività turistico-ricettive o di ristorazione non hanno. Le ulteriori deroghe, se approvate, renderebbero assolutamente squilibrato il sistema della somministrazione di pasti e dell’accoglienza”.
Secondo le due associazioni, viene nei fatti a decadere il principio della complementarietà dell’attività agrituristica, e si vanno definendo due mercati della ristorazione e dell’accoglienza che rispondono a regole diverse: costi e adempimenti ai pubblici esercizi, privilegi e deroghe alle norme agli agriturismi.
“Chiediamo al Consiglio Regionale – concludono i vertici di Confesercenti e Confcommercio – di far slittare la discussione in Consiglio prevista per il 9 dicembre per riaprire il confronto con le categorie del turismo”. In vista della prossima seduta, molti imprenditori stanno inviando messaggi di protesta ai membri del Consiglio regionale, e il tam tam della protesta si sta diffondendo su internet e social network. Per il 9 dicembre è attesa la presenza di molti di loro direttamente in aula.