SIENA. Il futuro dei territori montani continua ad animare, in queste ore, il dibattito alla Camera e dall’esame del decreto “Interventi urgenti concernenti regioni ed enti locali” arriva un primo parziale risarcimento ai danni causati ai territori montani dalla Legge Finanziaria. Un emendamento del governo, approvato nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio, infatti, ha riassegnato ai Comuni appartenenti alle comunità montane, anziché ai Comuni montani, le risorse residue, dopo l’azzeramento dei trasferimenti dello Stato alle Comunità montane e del Fondo della montagna. La decisione appare una sorta di ravvedimento operoso del governo, favorito anche dalla mobilitazione delle popolazioni dei territori montani, a partire da Abbadia San Salvatore; dei Comuni e delle comunità montane e delle forze di opposizione.
La decisione cerca di allinearsi almeno alla sentenza della Corte Costituzionale, che aveva definito del tutto irragionevole il mero criterio dell’altimetria per definire le condizioni di maggiore o minore isolamento, di maggiore o minore difficoltà di comunicazione e ogni altra condizione che possa suggerire di sostenere determinate comunità. Le sentenze, infatti, hanno riconosciuto assolutamente valide le ragioni con le quali il Veneto e la Toscana hanno rivendicato l’esercizio dei poteri in materia di Comunità montane, in base all’ ex articolo 117, comma 4 della Costituzione.
“L’elemento positivo – spiega il deputato del Pd, Franco Ceccuzzi – è che Abbadia San Salvatore, insieme agli altri Comuni della Comunità montana Amiata Val d’Orcia, possono avere accesso alle risorse che spettavano alle Comunità montane. I fatti negativi, invece, rimangono due: il taglio del 70 per cento delle risorse ai territori, in quanto alle comunità montane viene tolto 100 e ai Comuni viene rassegnato soltanto 30, e il fatto che si continua nella strategia di chiusura delle comunità montane azzerando i trasferimenti e ribadendo la volontà di chiusura degli enti. La correzione del decreto – continua Ceccuzzi – rientra nella logica del ‘prima ti taglio i fondi e poi ti restituisco qualche decimo’, come era già accaduto con la scuola e con l’Università. Il decreto 112 del 2008 ha disposto un taglio di 8 miliardi per tre anni, poi, con l’ultima Finanziaria, il governo ha rivendicato di aver messo risorse nell’Università avendo destinato 400 milioni di euro al Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università. Oggi assume lo stesso atteggiamento sulla montagna, dove siamo di fronte a una doppia violazione costituzionale da parte del governo e della maggioranza con provvedimenti del tutto incoerenti. Le stesse risorse che fino a pochi giorni fa non venivano assegnate al Comune di Abbadia oggi vengono ripartite tra tutti i Comuni della Comunità montana”.
“Il testo dell’articolo 44 – aggiunge Ceccuzzi – è chiaro. La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane, mentre si riducono le risorse e le agevolazioni. Lo Stato invade il campo delle regioni, a danno soprattutto di quelle virtuose, in cui le Comunità montane hanno un ruolo utile ed efficace per le proprie popolazioni, come dimostra la mobilitazione spontanea e brillante di Abbadia San Salvatore, che tutte le forze politiche dovrebbero salutare con favore, perché la partecipazione alla vita pubblica è un valore fondamentale per la democrazia. Nei giorni scorsi, invece, abbiamo assistito a un’ingiustificata aggressione da parte della Lega, punta nel vivo, con l’unico scopo di destinare qualche spicciolo allo studio del federalismo fiscale. Questa è una delle ennesime conseguenze della dittatura di un partito del nord, che tiene sotto scacco la maggioranza di governo”.
La decisione cerca di allinearsi almeno alla sentenza della Corte Costituzionale, che aveva definito del tutto irragionevole il mero criterio dell’altimetria per definire le condizioni di maggiore o minore isolamento, di maggiore o minore difficoltà di comunicazione e ogni altra condizione che possa suggerire di sostenere determinate comunità. Le sentenze, infatti, hanno riconosciuto assolutamente valide le ragioni con le quali il Veneto e la Toscana hanno rivendicato l’esercizio dei poteri in materia di Comunità montane, in base all’ ex articolo 117, comma 4 della Costituzione.
“L’elemento positivo – spiega il deputato del Pd, Franco Ceccuzzi – è che Abbadia San Salvatore, insieme agli altri Comuni della Comunità montana Amiata Val d’Orcia, possono avere accesso alle risorse che spettavano alle Comunità montane. I fatti negativi, invece, rimangono due: il taglio del 70 per cento delle risorse ai territori, in quanto alle comunità montane viene tolto 100 e ai Comuni viene rassegnato soltanto 30, e il fatto che si continua nella strategia di chiusura delle comunità montane azzerando i trasferimenti e ribadendo la volontà di chiusura degli enti. La correzione del decreto – continua Ceccuzzi – rientra nella logica del ‘prima ti taglio i fondi e poi ti restituisco qualche decimo’, come era già accaduto con la scuola e con l’Università. Il decreto 112 del 2008 ha disposto un taglio di 8 miliardi per tre anni, poi, con l’ultima Finanziaria, il governo ha rivendicato di aver messo risorse nell’Università avendo destinato 400 milioni di euro al Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università. Oggi assume lo stesso atteggiamento sulla montagna, dove siamo di fronte a una doppia violazione costituzionale da parte del governo e della maggioranza con provvedimenti del tutto incoerenti. Le stesse risorse che fino a pochi giorni fa non venivano assegnate al Comune di Abbadia oggi vengono ripartite tra tutti i Comuni della Comunità montana”.
“Il testo dell’articolo 44 – aggiunge Ceccuzzi – è chiaro. La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane, mentre si riducono le risorse e le agevolazioni. Lo Stato invade il campo delle regioni, a danno soprattutto di quelle virtuose, in cui le Comunità montane hanno un ruolo utile ed efficace per le proprie popolazioni, come dimostra la mobilitazione spontanea e brillante di Abbadia San Salvatore, che tutte le forze politiche dovrebbero salutare con favore, perché la partecipazione alla vita pubblica è un valore fondamentale per la democrazia. Nei giorni scorsi, invece, abbiamo assistito a un’ingiustificata aggressione da parte della Lega, punta nel vivo, con l’unico scopo di destinare qualche spicciolo allo studio del federalismo fiscale. Questa è una delle ennesime conseguenze della dittatura di un partito del nord, che tiene sotto scacco la maggioranza di governo”.