La Polizia l'ha arrestato in tangenziale
SIENA. Pensava di aver ormai messo a segno il colpo, prefigurandosene i frutti, quando gli uomini della Squadra Mobile di Siena lo hanno raggiunto e bloccato in tangenziale, lungo la corsia sud, poco prima dell’uscita Siena Ovest, alla guida di un’autovettura nuova fiammante appena ritirata dai saloni di una concessionaria a nord della città. Poco dopo Ferragosto, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, all’autoconcessionaria erano arrivati dei messaggi di posta elettronica, con i quali il mittente si era dichiarato interessato ad acquistare un’autovettura nuova che la concessionaria aveva disponibile in “pronta consegna”. La trattativa era proseguita sempre per posta elettronica, fissato il prezzo a 14.500 €uro, l’acquirente aveva chiesto di pagare l’intero importo attraverso un finanziamento della cui pratica si sarebbe occupata la concessionaria stessa. L’acquirente, ancora per posta elettronica, aveva inviato tutti i documenti necessari e dopo che l’istruttoria si era conclusa positivamente, la concessionaria aveva immatricolato l’autovettura.
Tutto sarebbe filato liscio se gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Siena non avessero accertato che tutta la documentazione fornita per ottenere il finanziamento era falsa. Il 44 enne della provincia di Grosseto infatti, benché persona realmente esistente, era all’oscuro di tutto ed i documenti d’identità con le sue generalità inviati alla concessionaria erano falsi; false erano anche le “buste paga” dimostrative del reddito percepito a garanzia del finanziamento.
I poliziotti hanno atteso che l’autovettura venisse ritirata in concessionaria e sono intervenuti. Alla guida c’era G. G., pregiudicato 41 enne napoletano, che aveva in tasca una patente di guida falsa con la propria fotografia, ma le generalità dell’ignaro acquirente grossetano. Di fronte alle evidenze, l’uomo non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità e gli uomini della Squadra Mobile lo hanno arrestato in flagranza di reato per truffa aggravata, falso, sostituzione di persona, ed uso di atto falso. L’autovettura, che, se non fosse stata recuperata, sarebbe stata venduta a prezzo vantaggioso è stata sequestrata ed affidata in custodia alla concessionaria.
G. G. è risultato non essere nuovo a questi espedienti avendo già agito in provincia di Arezzo ed in provincia di Cremona; è ora nel carcere “Santo Spirito” di Siena a disposizione del Sostituto Procuratore Nicola Marini. Sono in corso indagini per accertare se l’uomo sia lo stesso che ha compiuto azioni dello stesso tipo presso altre concessionarie in città ed in provincia.
(Foto Corrado De Serio)
Tutto sarebbe filato liscio se gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Siena non avessero accertato che tutta la documentazione fornita per ottenere il finanziamento era falsa. Il 44 enne della provincia di Grosseto infatti, benché persona realmente esistente, era all’oscuro di tutto ed i documenti d’identità con le sue generalità inviati alla concessionaria erano falsi; false erano anche le “buste paga” dimostrative del reddito percepito a garanzia del finanziamento.
I poliziotti hanno atteso che l’autovettura venisse ritirata in concessionaria e sono intervenuti. Alla guida c’era G. G., pregiudicato 41 enne napoletano, che aveva in tasca una patente di guida falsa con la propria fotografia, ma le generalità dell’ignaro acquirente grossetano. Di fronte alle evidenze, l’uomo non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità e gli uomini della Squadra Mobile lo hanno arrestato in flagranza di reato per truffa aggravata, falso, sostituzione di persona, ed uso di atto falso. L’autovettura, che, se non fosse stata recuperata, sarebbe stata venduta a prezzo vantaggioso è stata sequestrata ed affidata in custodia alla concessionaria.
G. G. è risultato non essere nuovo a questi espedienti avendo già agito in provincia di Arezzo ed in provincia di Cremona; è ora nel carcere “Santo Spirito” di Siena a disposizione del Sostituto Procuratore Nicola Marini. Sono in corso indagini per accertare se l’uomo sia lo stesso che ha compiuto azioni dello stesso tipo presso altre concessionarie in città ed in provincia.
(Foto Corrado De Serio)