Nel corso della toccante cerimonia veniva, altresì, ricordata, la carriera dell’Ufficiale, culminata il 6 giugno 2008 con il sacrificio della propria vita durante una rapina ad un ufficio postale di Pagani (SA).
Il Tenente Marco Pittoni era nato a Sondrio il 30 settembre del 1975. Vissuto in Sardegna, a Giba, ad una ottantina di chilometri da Cagliari, dove vivono ancora i genitori ed una sorella, si era arruolato nei Carabinieri nel 1997. Quale Maresciallo fu destinato in Piemonte come istruttore presso la Scuola Allievi CC di Fossano. Fu poi impiegato, per due anni, alla Stazione Carabinieri di Lesa, in provincia di Novara e tre anni al Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Bitti, in provincia di Nuoro. Vinto il concorso per accedere alla carriera di Ufficiale, al termine degli studi presso Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, il 10 settembre del 2008 fu destinato al Comando della Tenenza Carabinieri di Pagani. Nonostante i pochi mesi trascorsi in quel territorio, PITTONI si era già fatto notare per la passione e la determinazione con la quale agiva quotidianamente. Molto riservato, amava agire piuttosto che parlare. Ma l’animo generoso e la caparbietà che metteva nel suo lavoro lo avevano fatto presto diventare un punto di riferimento per i paganesi che in lui nutrivano forti speranze. In diverse occasioni aveva mostrato più il cuore che la forza. Come quando, nel corso di un’operazione, constatò le condizioni di estrema povertà di una famiglia di Pagani e uscito da quell’abitazione vi fece ritorno pochi minuti dopo con una nuovissima bicicletta che aveva appena acquistato per il bambino con il quale si era intrattenuto a chiacchierare.
La motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessagli dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, il 5 giugno u.s., in occasione delle celebrazioni per il 195° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, recita: "Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all'interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventi sorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell'arma in dotazione per non compromettere l'incolumità delle numerose persone presenti, riusciva a immobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altro rapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale veniva attinto da un colpo d'arma da fuoco. Benché gravemente ferito tentava di porsi all'inseguimento dei malfattori in fuga prima di accasciarsi esanime al suolo".
Per l’omicidio è stato condannato il 7 aprile u.s. in primo grado, con rito abbreviato, a 17 anni e due mesi di reclusione C.M. di Torre Annunziata, ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Proprio oggi pomeriggio (2 dicembre) è stata emessa la sentenza di condanna, dal il Tribunale di Nocera Inferiore (SA), al termine dell’ultima udienza del rito abbreviato a carico degli altri tre complici, che portava alla condanna a 30 anni di reclusione di due ed a 20 del terzo.