L'obiettivo di questa procedura è consentire al personale del Pronto Soccorso, di riconoscere prontamente i sintomi di una violenza perpetrata
SIENA. E’ operativo dall’inizio di ottobre, presso l’AOU Senese, il “Codice Rosa – procedura per l’assistenza alla violenza di genere in età adulta”. Si tratta di un percorso di accoglienza condiviso con tutto l’ospedale, fortemente sostenuto dalla Regione Toscana e già attivo in numerose strutture sanitarie regionali, dedicato a chi ha subìto violenza.
“La violenza è un problema di salute pubblica – spiega Silvia Briani, direttore sanitario – perchè le conseguenze sono di natura fisica, psicologica e sessuale. Con questo termine, infatti, si intendono diverse tipologie di maltrattamenti, subìti non solo dalle donne ma da tutte le persone che, a causa di una loro particolare condizione di svantaggio e debolezza, possono diventare più facilmente vittime di abusi come bambini, anziani e portatori di handicap. I nostri professionisti, nella pratica clinica quotidiana, dànno prova di utilizzare quella sensibilità umana e competenza professionale che permette di riconoscere il dolore e la sofferenza che prova la persona che subisce violenza”. L’obiettivo di questa procedura è consentire al personale del Pronto Soccorso, dei reparti e del servizio Acropolis dedicato agli anziani, di riconoscere prontamente i sintomi di una violenza perpetrata e attivare subito la procedura “Codice rosa” di accesso e di assistenza, in collaborazione anche con il territorio, offrendo cure appropriate per attutire le conseguenze dell’aggressione prevedendo, se necessario, un percorso di continuità assistenziale.
“La procedura di assistenza alla violenza – aggiunge Silvia Briani – è frutto dell’intesa e del lavoro tra diverse Istituzioni, Forze dell’Ordine, medici di medicina generale, associazioni di Volontariato e Tutela e centri antiviolenza che, attraverso un’azione comune, hanno attivato una rete di sostegno per aiutare le vittime di violenza e dare vita a strategie di contrasto e prevenzione di tali comportamenti. Il successo della procedura è determinato anche dall’impegno di diverse figure professionali che, oltre ad avere le giuste competenze, hanno la capacità di relazionarsi e di gestire pazienti particolarmente fragili”.