SIENA. In piena estate, quando ormai gran parte dei parlamentari e degli addetti ai lavori erano in vacanza, nel testo di un decreto a modifica del Codice di Proprietà Industriale, è stata inserita una norma che vieta la produzione e la commercializzazione di molti oggetti, prevalentemente del settore arredamento, che sono stati prodotti e commercializzati da migliaia di aziende italiane per decenni.
Sotto l’ombrellone le aziende ed i loro lavoratori hanno scoperto che non possono più produrre ciò che hanno sempre prodotto. Sono i beni di “pubblico dominio”, al quale l’Italia, recependo la normativa europea, ha esteso la protezione per il diritto d’autore, oltre alla tutela brevettale, pochi anni fa; e solo l’anno scorso, stesso governo e stessa maggioranza, aveva definito i limiti di tali produzioni, proprio per gli effetti devastanti che il divieto improvviso poteva, ed oggi può, provocare. In sintesi, il Parlamento ha approvato una legge delega, in base alla quale l’anno scorso si poteva produrre ed oggi non più: stranezze da azzeccagarbugli.
La sostanza è che circa 25 aziende della Val d’Elsa, ed altre centinaia in tutta Italia, subiscono un danno enorme, e con loro circa 400 addetti del settore solo in questa zona. Tutto questo avviene mentre nei convegni si declama l’importanza delle pmi e del manifatturiero. Le aziende in questione producono beni che sono in “pubblico dominio” già prima del 2001; adesso, in maniera retroattiva, gli si dice che non lo potevano, e non lo possono più fare: il tutto agevola soprattutto alcune multinazionali. Per questo Cna e Api Siena chiedono fortemente che il Parlamento modifichi immediatamente questa norma sbagliata, sulla quale si apriranno altrimenti anche battaglie giuridiche. Cna e Api Siena ringraziano fin da ora chi si sta già attivando e chi si muoverà, per appoggiare questa richiesta.
Sotto l’ombrellone le aziende ed i loro lavoratori hanno scoperto che non possono più produrre ciò che hanno sempre prodotto. Sono i beni di “pubblico dominio”, al quale l’Italia, recependo la normativa europea, ha esteso la protezione per il diritto d’autore, oltre alla tutela brevettale, pochi anni fa; e solo l’anno scorso, stesso governo e stessa maggioranza, aveva definito i limiti di tali produzioni, proprio per gli effetti devastanti che il divieto improvviso poteva, ed oggi può, provocare. In sintesi, il Parlamento ha approvato una legge delega, in base alla quale l’anno scorso si poteva produrre ed oggi non più: stranezze da azzeccagarbugli.
La sostanza è che circa 25 aziende della Val d’Elsa, ed altre centinaia in tutta Italia, subiscono un danno enorme, e con loro circa 400 addetti del settore solo in questa zona. Tutto questo avviene mentre nei convegni si declama l’importanza delle pmi e del manifatturiero. Le aziende in questione producono beni che sono in “pubblico dominio” già prima del 2001; adesso, in maniera retroattiva, gli si dice che non lo potevano, e non lo possono più fare: il tutto agevola soprattutto alcune multinazionali. Per questo Cna e Api Siena chiedono fortemente che il Parlamento modifichi immediatamente questa norma sbagliata, sulla quale si apriranno altrimenti anche battaglie giuridiche. Cna e Api Siena ringraziano fin da ora chi si sta già attivando e chi si muoverà, per appoggiare questa richiesta.