Incontro estemporaneo con i giornalisti davanti alla Fondazione
di Augusto Mattioli
SIENA. “Se un mese fa qualcuno mi avesse detto che sarei stato nominato presidente (della Fondazione Monte Paschi – ndr), lo avrei preso per visionario non essendo legato a partiti politici o a cordate particolari. Ho avuto solo incarichi istituzionali”. Così il neopresidente Marcello Clarich, all’uscita dalla sede in Banchi di sotto. “Non ho paura di nulla – ha detto a chi gli chiedeva se avesse timori nell’assumere tale incarico -. Questo incarico è di sicuro un impegno molto significativo, per me è anche un’occasione per restituire a Siena tutto quello che ho avuto, dall’accademia universitaria alla famiglia senese”.
“La mia nomina è la dimostrazione che si vuole mantenere una discontinuitè rispetto al passato”, ha detto, rispondendo a chi gli chiedeva se la sua presidenza fosse in linea con l’augurio dell’ex-presidente Antonella Mansi, che aveva parlato di continuità nella discontinuità. “A lei va riconosciuto di avere salvato la Fondazione, risolto molti problemi. Bisogna quindi portare avanti quel tipo di approccio nell’interesse della Fondazione, della Banca e di Siena”.
“Pensare di ritirare l’azione di responsabilità senza neanche sapere quali possono essere le repliche delle controparti sarebbe estremamente imprudente”, ha sostenuto ed ha poi confermato che alcuni ex-vertici raggiunti dall’azione di responsabilità si erano rivolti a lui. “Sono legato al segreto professionale ma confermo – ha precisato – di aver detto che non seguo le cause di diritto civile e che dovevano rivolgersi ad altri”. Sul patto parasociale tra Fondazione, Btg Pactual e Fintech Clarich ha puntualizzato che “tutti i dossier devono essere studiati”.
SIENA. “Se un mese fa qualcuno mi avesse detto che sarei stato nominato presidente (della Fondazione Monte Paschi – ndr), lo avrei preso per visionario non essendo legato a partiti politici o a cordate particolari. Ho avuto solo incarichi istituzionali”. Così il neopresidente Marcello Clarich, all’uscita dalla sede in Banchi di sotto. “Non ho paura di nulla – ha detto a chi gli chiedeva se avesse timori nell’assumere tale incarico -. Questo incarico è di sicuro un impegno molto significativo, per me è anche un’occasione per restituire a Siena tutto quello che ho avuto, dall’accademia universitaria alla famiglia senese”.
“La mia nomina è la dimostrazione che si vuole mantenere una discontinuitè rispetto al passato”, ha detto, rispondendo a chi gli chiedeva se la sua presidenza fosse in linea con l’augurio dell’ex-presidente Antonella Mansi, che aveva parlato di continuità nella discontinuità. “A lei va riconosciuto di avere salvato la Fondazione, risolto molti problemi. Bisogna quindi portare avanti quel tipo di approccio nell’interesse della Fondazione, della Banca e di Siena”.
“Pensare di ritirare l’azione di responsabilità senza neanche sapere quali possono essere le repliche delle controparti sarebbe estremamente imprudente”, ha sostenuto ed ha poi confermato che alcuni ex-vertici raggiunti dall’azione di responsabilità si erano rivolti a lui. “Sono legato al segreto professionale ma confermo – ha precisato – di aver detto che non seguo le cause di diritto civile e che dovevano rivolgersi ad altri”. Sul patto parasociale tra Fondazione, Btg Pactual e Fintech Clarich ha puntualizzato che “tutti i dossier devono essere studiati”.