Durante tutta l’estate appena trascorsa, gli organi di stampa hanno riportato, almeno una volta alla settimana, notizie riguardanti l’emergenza cinghiale, i danni prodotti all’agricoltura e gli incidenti stradali provocati da questi ungulati. Inoltre, molti esponenti politici hanno spesso “sentenziato” sulla necessità di regole nuove che mettessero in discussione l’attuale gestione faunistica, gli Atc e i distretti di caccia al cinghiale, facendo affermazioni prive di ogni conoscenza tecnica e di fondamenti scientifici, ma basate solo sul sentito dire e su opinioni del tutto personali.
SIENA. Dal Comitato di supporto organizzativo gestione del cinghiale dell’Atc 17 riceviamo e pubblichiamo.
"La Provincia di Siena, gli Atc e le associazioni venatorie Arci Caccia e Federcaccia, per fronteggiare l’eccedenza di popolazione di cinghiale, hanno messo a punto, in maniera concertata, una strategia di intervento che, utilizzando i cacciatori iscritti alle squadre, sta iniziando a dare i primi importanti risultati. Durante il periodo di caccia sono stati abbattuti, infatti, oltre 15.700 cinghiali, come previsto dal piano faunistico provinciale, sono stati effettuati, a partire dal mese di febbraio fino ad oggi, 3.469 abbattimenti di capi nell’intero territorio provinciale di cui 1.524 solo nell’Ambito territoriale di caccia 17, quello che risente maggiormente dell’eccessiva presenza di questa specie.
Tali risultati sono stati inseriti anche all’interno del periodico della Confederazione Italiana Agricoltura, del mese di settembre che ha riportato i dati sugli abbattimenti, effettuati nel periodo primaverile-estivo, sottolineandone l’aumento del 70 per cento, rispetto a quelli del 2007. Per cercare di ridurre i danni all’agricoltura, oltre alle attività di abbattimento, sono state effettuate opere di prevenzione, quali recinzioni elettriche e metalliche, che hanno comportato per il solo Atc 17, 7.517 ore di mano d’opera, pari 940 giornate di lavoro di otto ore e quindi al lavoro di 4 operai per oltre un anno. Tutte le attività sono svolte in forma del tutto volontaria e gratuita da parte dei cacciatori iscritti alle squadre.
Tutto questo non sarebbe possibile, senza una caccia organizzata come in provincia di Siena che, proprio attraverso l’esistenza dei distretti di gestione riesce a ottenere forme di collaborazione di elevato livello. Inoltre va ricordato che tutti i cacciatori di ungulati dell’ATC 17, sono stati chiamati a versare un contributo straordinario di 30 euro, per fronteggiare l’emergenza economica dei danni alle colture, mettendo a disposizione dell’ATC e quindi degli agricoltori oltre 90.000 euro.
I cacciatori del cinghiale stanno quindi dimostrando un grande senso di responsabilità e si stanno impegnando moltissimo, anche sacrificando i propri interessi personali, familiari e lavorativi. Sono però allo stesso tempo molto dispiaciuti di essere additati come i soli responsabili del proliferare della specie. La domanda che ci poniamo è questa: cosa accadrebbe se un tale patrimonio di partecipazione, collaborazione e attività, venisse disperso da critiche eccessive e non costruttive e/o da avventate modifiche della gestione della caccia?".