Marcucci: "L'impatto è devastante. Chiediamo risposte immediate"
Interventi urgenti – La Cia Siena – chiede subito il risarcimento totale dei danni diretti ed indiretti causati da ungulati e predatori; inoltre aggiunge il presidente Cia Luca Marcucci «un’azione decisa per attuare entro il 2014 gli obiettivi del Piano Faunistico Regionale; un Piano straordinario per riportare la presenza e la densità della fauna selvatica e dei predatori in equilibrio con il territorio; interventi di contenimento della fauna selvatica nei parchi e nelle aree protette; una profonda revisione delle normative comunitarie, nazionali e regionali, a partire dalla Legge 157/92, per tutelare la biodiversità e dare certezze agli operatori».
L’appello – «La gravità della situazione è riconosciuta ma dobbiamo constatare, ed è ancora più preoccupante, l’attuale stato di inerzia. Lanciamo un appello alle istituzioni – conclude il direttore Cia Roberto bartolini -, agli atc, alle associazioni ambientaliste, alle associazioni venatorie, a tutte le forze politiche, sindacali, imprenditoriali e sociali, ai cittadini che hanno a cuore l’agricoltura. Chiediamo l’immediata convocazione dei consigli comunali, e di quello provinciale per affrontare l’emergenza faunistica».
I numeri dell’emergenza – «Da anni assistiamo ad un aumento esponenziale della densità di cinghiali, caprioli, daini e cervi, predatori ed altre specie che invadono letteralmente le campagne toscane – sottolinea il presidente Luca Marcucci, presidente Cia Siena -. I nostri allevamenti sono quotidianamente attaccati da lupi e cani inselvatichiti; centinaia di capi vengono uccisi ogni anno, mentre cresce costantemente il numero di aziende costrette a cessare l’attività». Dal Duemila ad oggi cinghiali e caprioli in provincia di Siena sono raddoppiati. All’enorme numero di cinghiali si aggiunge un numero quasi uguale di caprioli, in costante aumento. Per ogni agricoltore ci sono ormai 5 capi ungulati, un carico quasi raddoppiato in cinque anni.