Altolà di Neri e Giordano dopo la chiusura del piazzale sterrato
SIENA. “Il fatto che i lavoratori delle Scotte siano costretti a pagare per andare a lavorare è inaccettabile e le soluzioni tampone sono inutili: per la sosta all’ospedale serve un intervento strutturale che risolva una volta per tutte il problema della sosta per i dipendenti e gli utenti”. Così i consiglieri comunali di Siena Rinasce, Eugenio Neri e Giuseppe Giordano, intervengono sulla chiusura del piazzale sterrato antistante il nuovo Pronto soccorso delle Scotte a causa di una sentenza del Tribunale di Siena che obbliga l’Azienda Ospedaliera alla restituzione del terreno alla società proprietaria.
“Siamo di fronte a una situazione che sta creando disagi non solo ai dipendenti, che sono stati privati di uno spazio necessario per la sosta, ma, di riflesso, anche agli utenti che arrivano all’ospedale”, ricordano i consiglieri di Siena Rinasce che aggiungono: “Il Comune non può limitarsi a ipotizzare come unica soluzione quella di proporre ai dipendenti di parcheggiare a pagamento alla stazione al prezzo giornaliero di 2 euro e di poter raggiungere la sede di lavoro gratuitamente utilizzando gli autobus”.
“Non bisogna infatti dimenticare che il problema del piazzale non è un fulmine a ciel sereno ma una situazione nota da tempo, eppure l’amministrazione comunale che ha destinato per giorni un presidio alle Scotte per il mobility manager, non ha avuto il coraggio di annunciare quanto stava per succedere. Un difetto di comunicazione – attaccano Neri e Giordano – grave quanto quello di proporre una soluzione onerosa: vorremmo a tal proposito che l’amministrazione comunale chiarisca che non vi è alcuna relazione tra quanto occorso e la volontà di ‘assegnare’ anche gli ultimi utenti gratuiti delle Scotte alla Siena Parcheggi”.
Da parte dei consiglieri comunali arriva anche una “diffida al sindaco affinché si faccia garante che la presente ‘crisi’ non venga trasformata da alcuno nella possibilità di avallare operazioni sull’area adiacente alle Scotte che non siano di utilità generale. E’ necessario dunque che sia fatta piena chiarezza sulla vicenda e per questa ragione ci attendiamo dichiarazioni chiarificatrici da parte di tutti gli attori in causa a partire dal Comune e dall’Azienda ospedaliera”.