di Augusto Mattioli
SIENA. E’ lungo l’elenco delle crisi aziendali in provincia di Siena. Il riepilogo della Cgil (che questa mattina ha presentato le iniziative per lo sciopero generale di venerdì), comprende la Florence di Casole i cui 152 dipendenti sono tutti in mobilità, la Bayer con 69 persone in mobilità dopo che la multinazionale ha deciso di lasciare Siena per trasferire tutto in Lombardia, e ancora la Trigano, la Imer International di Rapolano. C’è anche la Whirlpool di Siena che farà due settimane di cassa integrazione tra Natale e la Befana, la Makor, ma anche aziende piccolissime. La cassa integrazione ordinaria sembra essere la norma in molte aziende ma in alcune cè la mobilità, anticamera del licenziamento.
Una situazione di grande preoccupazione per la perdita di posti di lavoro quella espressa stamani da Claudio Vigni, segretario della camera del lavoro di Siena. Oggi sono stati forniti anche dati riguardanti i contratti di lavori a termine in scadenza tra settembre e dicembre 2008. In totale 21.416. “Tra i 3500 e i 4000 – ha avvertito Vigni – i contratti non saranno confermati”. Interessati tutti o quasi i settori di lavoro. Da alberghi e ristoranti alla pubblica amministrazione. Da una situazione difficile che non solo senese le motivazioni dello sciopero generale della sola Cgil. Gli altri sindacati si sono sfilati preferendo una strategia diversa “Ma nella piattaforma unitaria con gli altri sindacati c’erano i temi dello sciopero di venerdì”.
Le richieste nazionali del sindacati riguardano il sostegno all’occupazione, al reddito, la quattordicesima mensilità per i pensionati, il sostegno agli investimenti e al welfare, il sostegno agli immigrati. Le risposte del governo la Cgil le ritiene insufficienti perché non affrontano la crisi con misure che contengano l’impatto sull’occupazione, non prevedono risorse aggiuntive per investimenti, non rappresentano una terapia d’urto antirecessione, e scaricano i costi su lavoratori e pensionati. Lo sciopero generale di venerdì sarà l’occasione per confermare le richieste di cambiamento.
A Siena come in ogni città italiana, è prevista una manifestazione provinciale, preparata dal sindacato con una serie di iniziative nei luoghi di lavoro. Un corteo partirà dalla Lizza alle dieci per arrivare fino a Piazza del Duomo dove si terrà un comizio davanti alla prefettura.
SIENA. E’ lungo l’elenco delle crisi aziendali in provincia di Siena. Il riepilogo della Cgil (che questa mattina ha presentato le iniziative per lo sciopero generale di venerdì), comprende la Florence di Casole i cui 152 dipendenti sono tutti in mobilità, la Bayer con 69 persone in mobilità dopo che la multinazionale ha deciso di lasciare Siena per trasferire tutto in Lombardia, e ancora la Trigano, la Imer International di Rapolano. C’è anche la Whirlpool di Siena che farà due settimane di cassa integrazione tra Natale e la Befana, la Makor, ma anche aziende piccolissime. La cassa integrazione ordinaria sembra essere la norma in molte aziende ma in alcune cè la mobilità, anticamera del licenziamento.
Una situazione di grande preoccupazione per la perdita di posti di lavoro quella espressa stamani da Claudio Vigni, segretario della camera del lavoro di Siena. Oggi sono stati forniti anche dati riguardanti i contratti di lavori a termine in scadenza tra settembre e dicembre 2008. In totale 21.416. “Tra i 3500 e i 4000 – ha avvertito Vigni – i contratti non saranno confermati”. Interessati tutti o quasi i settori di lavoro. Da alberghi e ristoranti alla pubblica amministrazione. Da una situazione difficile che non solo senese le motivazioni dello sciopero generale della sola Cgil. Gli altri sindacati si sono sfilati preferendo una strategia diversa “Ma nella piattaforma unitaria con gli altri sindacati c’erano i temi dello sciopero di venerdì”.
Le richieste nazionali del sindacati riguardano il sostegno all’occupazione, al reddito, la quattordicesima mensilità per i pensionati, il sostegno agli investimenti e al welfare, il sostegno agli immigrati. Le risposte del governo la Cgil le ritiene insufficienti perché non affrontano la crisi con misure che contengano l’impatto sull’occupazione, non prevedono risorse aggiuntive per investimenti, non rappresentano una terapia d’urto antirecessione, e scaricano i costi su lavoratori e pensionati. Lo sciopero generale di venerdì sarà l’occasione per confermare le richieste di cambiamento.
A Siena come in ogni città italiana, è prevista una manifestazione provinciale, preparata dal sindacato con una serie di iniziative nei luoghi di lavoro. Un corteo partirà dalla Lizza alle dieci per arrivare fino a Piazza del Duomo dove si terrà un comizio davanti alla prefettura.