di Augusto Mattioli
SIENA. Ed ecco i conti del buco dell’università che, finalmente, potrebbero essere quelli veri. Salvo qualche sorpresa sgradita.
Ieri (11 novembre) il sindaco Cenni aveva snocciolato in consiglio comunale alcune cifre molto preoccupanti. In serata il rettore Focardi ne aveva date altre di entità minore, peraltro non tranquillizzati.
Numeri diversi che avevano provocato confusione e l’impressione di una mancanza di coordinamento.
Oggi (12 novembre) una nota del comune di Siena contenente anche una dichiarazione del sindaco e una del rettore cerca di conciliare le due posizioni e cerca di ricucire quello che era sembrato uno strappo forte.
Per il risanamento entro il 2012, questa era stata la versione del sindaco, sono necessari tra i 230 e 250 milioni secondo quanto era stato detto nel corso della riunione dei tavolo istituzionale. Il debito, a detta del rettore, al 31 dicembre sarà di 171 milioni (145 quello attuale più 26 per chiudere l’anno).
Insomma sia Cenni sia Focardi dicevano la verità. Una con i dati proiettati nel tempo, una con i dati a breve termine. Ma per non aggiungere nuova confusione (di cui non c’è bisogno in questo periodo così difficile) sarebbe bastato un maggiore coordinamento.
Il Piano di risanamento programma di raggiungere, si legge ancora nella nota del comune di Siena, il punto di pareggio nel 2012, prevedendo uno squilibrio fra entrate ed uscite che andrà progressivamente a ridursi. Serviranno 26,9 milioni per il 2009, 15,8 milioni per il 2010, 10,8 per il 2011 e 5,6 per il 2012. A questi vanno aggiunti 20 milioni come probabili residui passivi.
“Numeri che parlano da soli – dice il sindaco Cenni- e che mettono in evidenza il momento di grande difficoltà che l’Università e tutti coloro che ci lavorano e studiano stanno vivendo. Dobbiamo, tutti insieme, cercare in ogni modo di salvare il nostro Ateneo e recuperare il tempo perduto. Servono risorse economiche ma anche fermezza, coraggio ed unità di intenti con la consapevolezza che dovremo apportare riforme concrete rispetto alla situazione attuale”.
“Ho parlato di 171 milioni spiega il rettore Focardi – riferendomi al debito che avremo a fine anno. Per risanare l’Ateneo in quattro anni servono, nelle ipotesi più pessimistiche, 250 milioni di Euro, in quelle ottimistiche 230. E’ un momento duro che impone grandi sacrifici e soluzioni momentaneamente drastiche. Abbiamo un programma di risanamento, confido nell’ aiuto delle istituzioni cittadine”.