...deposita un provvedimento sull'unicità del Palio
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SIENA. “Il sindaco di Siena è una funzione di grande responsabilità che può essere assolta solo in una condizione di esclusiva concentrazione intellettiva, di assoluta e appassionata dedizione alla città e ai suoi cittadini “. Inizia così la lettera di dimissioni da deputato della Repubblica inviata oggi (mercoledì 25 maggio) da Franco Ceccuzzi, parlamentare del Pd, al presidente della Camera Gianfranco Fini. La lettera trasmessa alla presidenza sarà ora all’esame della Giunta per le Elezioni per poi essere successivamente messa all’ordine del giorno dell’Aula di Montecitorio. Nelle ore successive Franco Ceccuzzi ha inviato una lettera e-mail di ringraziamento al gruppo dirigente ed agli iscritti del Partito Democratico di Siena e provincia. “Vi ringrazio di cuore – scrive Ceccuzzi – perché mi avete regalato cinque anni meravigliosi, durante i quali ho potuto partecipare a giorni importanti della vita della nostra Repubblica e degli italiani. Il lavoro in Aula e quello nella Commissione Finanze sono stati momenti di grande interesse politico, economico e finanziario, che mi hanno dato anche elementi di formazione fondamentali per affrontare questa nuova avventura al servizio della mia città. Grazie agli elettori e a tutte le persone che mi hanno consentito di essere eletto deputato, per due volte e di trascorrere cinque anni a Montecitorio. Sono tanti i momenti importanti che ho vissuto e rimarranno scolpiti nella mia memoria. Quando uscirò per l’ultima volta dall’Aula, lo farò con l’animo sereno e felice di chi sta tornando di corsa nella sua città per servirla nel migliore dei modi”.
La proposta di legge sull’unicità del Palio. Sempre nella giornata di oggi, mercoledì 25 maggio, come ultimo atto da parlamentare, Franco Ceccuzzi ha depositato la proposta di legge per chiedere che la Repubblica Italiana riconosca l’unicità del Palio di Siena. Il provvedimento punta a valorizzare tutto ciò che la Festa ha dimostrato di essere e testimoniare nel corso della storia, sia sotto il profilo storico – culturale, che quello organizzativo. “Per la sua storia, ma ancor più per la sua vitalità nel presente – si legge nella proposta di legge – il Palio possiede un valore culturale universale che deve appartenere all’intero paese. La Festa senese rappresenta, nel panorama mondiale, una delle più antiche, autentiche e partecipate manifestazioni popolari che si svolgono con modalità immutate, grazie alle Contrade e al Comune di Siena. Le prime oltre a rappresentare le arterie del Palio, svolgono una funzione essenziale nella vita sociale e culturale senese, tanto che numerose sentenze della Suprema Corte ne hanno riconosciuto l’autonoma natura storica e giuridica. Il Comune di Siena è l’ente organizzatore del Palio fin dal 1659 ed ha costantemente svolto quest’opera attraverso i suoi più alti uffici di governo”.
Il provvedimento si compone di cinque articoli. Con l’articolo 1 vengono riconosciute le peculiarità uniche del Palio di Siena, grazie alle caratteristiche e alle attività delle Contrade storiche, mentre nell’articolo 2 si rimarca il ruolo secolare del Comune di Siena nell’organizzazione e regolamentazione del Palio. All’articolo 3 la proposta di legge sottolinea come le Contrade rappresentino “un patrimonio culturale della Repubblica italiana”. Il quarto articolo, dedicato all’esenzione fiscale evidenzia che “nell’esercizio delle funzioni connesse ai Palii, i soggetti, le persone fisiche, incaricati di gestire le attività connesse alle finalità istituzionali delle storiche Contrade e delle Società di Contrada non sono sostituti di imposta né rappresentanti legali delle storiche Contrade di Siena e delle Società di Contrada, e sono esenti dagli obblighi stabiliti dal decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni”. Infine, l’articolo 5 dispone il divieto di scommettere sul Palio di Siena.
La proposta di legge sull’unicità del Palio. Sempre nella giornata di oggi, mercoledì 25 maggio, come ultimo atto da parlamentare, Franco Ceccuzzi ha depositato la proposta di legge per chiedere che la Repubblica Italiana riconosca l’unicità del Palio di Siena. Il provvedimento punta a valorizzare tutto ciò che la Festa ha dimostrato di essere e testimoniare nel corso della storia, sia sotto il profilo storico – culturale, che quello organizzativo. “Per la sua storia, ma ancor più per la sua vitalità nel presente – si legge nella proposta di legge – il Palio possiede un valore culturale universale che deve appartenere all’intero paese. La Festa senese rappresenta, nel panorama mondiale, una delle più antiche, autentiche e partecipate manifestazioni popolari che si svolgono con modalità immutate, grazie alle Contrade e al Comune di Siena. Le prime oltre a rappresentare le arterie del Palio, svolgono una funzione essenziale nella vita sociale e culturale senese, tanto che numerose sentenze della Suprema Corte ne hanno riconosciuto l’autonoma natura storica e giuridica. Il Comune di Siena è l’ente organizzatore del Palio fin dal 1659 ed ha costantemente svolto quest’opera attraverso i suoi più alti uffici di governo”.
Il provvedimento si compone di cinque articoli. Con l’articolo 1 vengono riconosciute le peculiarità uniche del Palio di Siena, grazie alle caratteristiche e alle attività delle Contrade storiche, mentre nell’articolo 2 si rimarca il ruolo secolare del Comune di Siena nell’organizzazione e regolamentazione del Palio. All’articolo 3 la proposta di legge sottolinea come le Contrade rappresentino “un patrimonio culturale della Repubblica italiana”. Il quarto articolo, dedicato all’esenzione fiscale evidenzia che “nell’esercizio delle funzioni connesse ai Palii, i soggetti, le persone fisiche, incaricati di gestire le attività connesse alle finalità istituzionali delle storiche Contrade e delle Società di Contrada non sono sostituti di imposta né rappresentanti legali delle storiche Contrade di Siena e delle Società di Contrada, e sono esenti dagli obblighi stabiliti dal decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni”. Infine, l’articolo 5 dispone il divieto di scommettere sul Palio di Siena.