Il sindaco ha chiarito la posizione dell'Amministrazione comunale sulla vicenda "ateneo"
di Augusto Mattioli
SIENA. “Il Comune di Siena è pronto ad assumere ogni iniziativa che si dovesse rendere necessaria ed opportuna, a tutela della città e della stessa Università”. Lo ha sottolineato in una comunicazione al consiglio comunale di questa mattina (22 dicembre) il sindaco Franco Ceccuzzi parlando della situazione dell’ateneo.
“Stiamo seguendo con grande attenzione – ha aggiunto il sindaco – gli sviluppi dei due procedimenti penali aperti dalla Procura della Repubblica di Siena, sulle responsabilità che hanno condotto l’Ateneo al dissesto e sulle presunte irregolarità sull’elezione del Rettore. Il Comune di Siena è pronto ad assumere ogni iniziativa che si dovesse rendere necessaria ed opportuna, a tutela della città e della stessa Università. Un’istituzione e un patrimonio cittadino secolare e dei suoi dipendenti. Stiamo valutando, in seguito all’evoluzione di questi procedimenti”.
“Nelle settimane scorse – ha proseguito il sindaco – si è tenuta la seconda riunione del coordinamento interistituzionale sull’Università. Un organismo che abbiamo istituito con la nuova amministrazione e che era contenuto nel programma di mandato, nel corso del quale il Magnifico Rettore, Angelo Riccaboni, ha illustrato lo stato di attuazione del piano di risanamento. Sono state affrontate, inoltre, altre problematiche, poste sia dai sindacati di Ateneo che dagli studenti, in merito alla chiusura della Sala Rosa, per scongiurare sia la perdita dei posti di lavoro che la riduzione di spazi ed orari di luoghi di studio. Le Istituzioni locali e l’Ateneo si sono impegnati a costruire un progetto condiviso. Per il Comune si tratta di verificare l’estensione dell’orario di apertura della Biblioteca degli Intronati, nella tarda serata e nei fine settimana, e la localizzazione di un apposito spazio di lettura e di studio presso il Santa Maria della Scala. La verifica del progetto è in corso e ci sono buone possibilità di ottenere anche dei finanziamenti straordinari. Un altro tavolo tecnico sarà aperto sui trasporti, soprattutto per gli Istituti Biologici e per il quartiere di San Miniato, per affrontare i problemi di maggiore affluenza, che si sono verificati sui mezzi pubblici, dopo l’aumento delle iscrizioni alla Facoltà di Farmacia. Ritenendo l’argomento di assoluto rilievo abbiamo ritenuto, di intesa con il Rettore, che lo stesso illustrasse il piano di risanamento alla Conferenza dei Capigruppo, che si è tenuta lo scorso 12 dicembre”.
Il sindaco ha voluto ricordare gli aspetti critici che “frenano” la rimessa in piedi dell’ateneo senese e li ha sintetizzati in sei punti. “La prima difficoltà riguarda il fatto che entro i primi mesi del 2012 il Governo è chiamato ad emanare i decreti attuativi collegati alla legge 240 del 2010, cosiddetta legge Gelmini. Tra questi provvedimenti il più rilevante, per l’Università di Siena, è quello relativo agli Atenei in difficoltà finanziaria. La dichiarazione di criticità o di dissesto avverrà sulla base della situazione finanziaria che emerge dal bilancio consuntivo 2011, e da questo ci saranno conseguenze nell’uno o nell’altro caso. Il secondo problema riguarda la moratoria sul pagamento dei ratei dei mutui contratti con Banca MPS, che è collegato al primo, e cioè alla qualifica che assume lo status economico dell’Università. Questa moratoria ha ancora bisogno di essere perfezionata e, dal suo conseguimento, dipende una buona percentuale di poter ‘spalmare’ il piano su più anni, ottenendo, come vantaggio, anche una liquidità nel breve e medio periodo. Il terzo problema riguarda la valorizzazione del patrimonio immobiliare, che ha bisogno di espletare tutte le procedure amministrative necessarie e di essere inserita nella programmazione urbanistica cittadina, nonché poi, eventualmente, di essere assorbita da un mercato che in questa fase è poco recettivo e anche saturato di proposte di alienazioni immobiliari. Il quarto punto riguarda le grandi Istituzioni, a partire dalla Regione, ma anche la Fondazione, dalle quali si può auspicare che possano continuare ad assicurare un contributo straordinario sul progetto, com’è stato in questi anni. Il quinto elemento riguarda l’elezione del Rettore sottoposta ad un procedimento penale, che non lo vede coinvolto, ma ne interessa la legittimità. Il sesto elemento riguarda i dati sui costi, perché presentano tuttora gravi squilibri, che non sono risolti solo dai pre-pensionamenti, che peraltro interessano soltanto il lato dei docenti, con benefici sul bilancio, ma con altrettante possibili conseguenze negative sull’equilibrio dell’offerta didattica”.
“L’Università di Siena – ha detto ancora il sindaco Ceccuzzi – è un’Istituzione che contribuisce allo sviluppo culturale, sociale ed economico della città, da ben 771 anni. In questi primi mesi abbiamo profuso ogni sforzo affinché la crisi finanziaria che l’ha colpita, negli ultimi anni, non ne pregiudicasse, oltremodo, l’immagine, la qualità della ricerca e della didattica. Le valutazioni di settore e l’andamento delle immatricolazioni, più 7 % al netto dello sblocco delle Facoltà a numero programmato, mentre il sistema va indietro del 3% sembrano testimoniare che è stato uno sforzo utile”.