SIENA. La strada provinciale 326 finisce nel testo di un’interrogazione parlamentare di iniziativa dei deputati del Partito democratico Franco Cecuzzi, Susanna Cenni e Rolando Nannicini, rivolta al Ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi. L’esito di una richiesta di vincolo da apporre al terreno adiacente al “Podere Molinaccio”, nel Comune di Torrita di Siena – che insiste sul tracciato della variante all’attuale strada provinciale – sarà, infatti, determinante per la realizzazione dell’infrastruttura viaria nei tempi stabiliti.
“Al Ministro – afferma Ceccuzzi – chiediamo se sia a conoscenza della situazione di stallo che caratterizza la realizzazione del nuovo tratto stradale, che rappresenta un’ infrastruttura viaria indispensabile per lo sviluppo socioeconomico dell’intera Valdichiana, essenziale per far respirare dal traffico numerosi centri abitati della zona e per raggiungere l'ospedale di Nottola, che serve un’area di oltre 60mila abitanti. Se il Ministero – il cui parere è stato richiesto dalla Direzione regionale per la Toscana di Firenze, a sua volta sollecitata dalla Sovrintendenza di Siena – scegliesse di apporre il vincolo al terreno circostante il caseggiato, i lavori della variante alla 326 verrebbero di fatto bloccati, causando anche contenziosi fra la pubblica amministrazione e le ditte appaltanti”.
“In questa situazione di incertezza – continua il deputato Pd Ceccuzzi – emerge, in tutta la sua gravità, l’impossibilità di procedere alla gara d’appalto per il secondo lotto della variante. Se il nuovo vincolo venisse apposto – dal 2007 ne esiste uno sull’immobile – andrebbe ridefinito un nuovo tracciato, creando ritardi di anni alla realizzazione di un’infrastruttura indispensabile per il diritto alla mobilità e per lo sviluppo sociale, economico, produttivo ed occupazionale dell’intero territorio chianino”.
“Chiediamo – continua Ceccuzzi – se il Ministro non ritenga che gli impedimenti che si frappongono alla realizzazione di un’opera che consentirebbe di spendere molti milioni di euro di lavori, non sia da annoverare in quei casi di cantieri da sbloccare, più volte citati dal governo come cattivi esempi di egoismi individuali e di intralci procedurali, che hanno rallentato per decenni la realizzazione di infrastrutture del nostro Paese relegandolo ad una posizione arretrata rispetto al resto d’Europa”. “Per questo – chiude Cecuzzi – chiediamo al Ministro quali provvedimenti urgenti intenda assumere per evitare che venga posto il vincolo al terreno adiacente al ‘Podere Molinaccio’, promuovendo, al tempo stesso, le peculiarità architettoniche e paesaggistiche dell’immobile, le esigenze di mobilità e la sicurezza stradale dei cittadini interessati”.
“Al Ministro – afferma Ceccuzzi – chiediamo se sia a conoscenza della situazione di stallo che caratterizza la realizzazione del nuovo tratto stradale, che rappresenta un’ infrastruttura viaria indispensabile per lo sviluppo socioeconomico dell’intera Valdichiana, essenziale per far respirare dal traffico numerosi centri abitati della zona e per raggiungere l'ospedale di Nottola, che serve un’area di oltre 60mila abitanti. Se il Ministero – il cui parere è stato richiesto dalla Direzione regionale per la Toscana di Firenze, a sua volta sollecitata dalla Sovrintendenza di Siena – scegliesse di apporre il vincolo al terreno circostante il caseggiato, i lavori della variante alla 326 verrebbero di fatto bloccati, causando anche contenziosi fra la pubblica amministrazione e le ditte appaltanti”.
“In questa situazione di incertezza – continua il deputato Pd Ceccuzzi – emerge, in tutta la sua gravità, l’impossibilità di procedere alla gara d’appalto per il secondo lotto della variante. Se il nuovo vincolo venisse apposto – dal 2007 ne esiste uno sull’immobile – andrebbe ridefinito un nuovo tracciato, creando ritardi di anni alla realizzazione di un’infrastruttura indispensabile per il diritto alla mobilità e per lo sviluppo sociale, economico, produttivo ed occupazionale dell’intero territorio chianino”.
“Chiediamo – continua Ceccuzzi – se il Ministro non ritenga che gli impedimenti che si frappongono alla realizzazione di un’opera che consentirebbe di spendere molti milioni di euro di lavori, non sia da annoverare in quei casi di cantieri da sbloccare, più volte citati dal governo come cattivi esempi di egoismi individuali e di intralci procedurali, che hanno rallentato per decenni la realizzazione di infrastrutture del nostro Paese relegandolo ad una posizione arretrata rispetto al resto d’Europa”. “Per questo – chiude Cecuzzi – chiediamo al Ministro quali provvedimenti urgenti intenda assumere per evitare che venga posto il vincolo al terreno adiacente al ‘Podere Molinaccio’, promuovendo, al tempo stesso, le peculiarità architettoniche e paesaggistiche dell’immobile, le esigenze di mobilità e la sicurezza stradale dei cittadini interessati”.