Evitare l'esercizio provvisorio ha permesso di risparmiare 1,5 milioni di euro
L’esercizio provvisorio è una pratica assolutamente diffusa per tutti gli Enti locali, soprattutto a causa del fatto che le leggi finanziarie, che oggi si chiamano “di stabilità”, hanno sempre introdotto modifiche alla fine dell’anno. Modifiche che comportano poi aggiustamenti che non consentivano agli Enti locali di approvare il bilancio. Noi eravamo pronti addirittura il 22 di dicembre, se non ci fosse stata la manovra Monti, saremmo stati in grado di approvarlo addirittura entro l’anno solare. E’ un obiettivo al quale possiamo certamente tendere per il prossimo anno. Oltre al risparmio, evitare l’esercizio provvisorio, significa che tutta la programmazione dell’Ente avrà una stabilità più forte, perché due o tre mesi in cui si ricorre all’esercizio provvisorio, naturalmente, danno un margine di precarietà maggiore a quello che è il lavoro complessivo di tutto il Comune, a partire dalla struttura. Questo significa che il Consiglio comunale esercita la sua funzione di indirizzo in modo più forte, assolvendo meglio al suo compito, altrimenti quel periodo di intervallo sarebbe stato certamente governato, in misura maggiore, da altri soggetti.
Un risultato raggiunto attraverso la concertazione Il secondo punto molto importante, riguarda il modo con il quale abbiamo raggiunto questo obiettivo, attraverso la concertazione. Una pratica che il Comune di Siena ha sempre portato avanti con convinzione e con continuità, ricevendo il testimone dall’Amministrazione precedente. La concertazione non è un dovere d’ufficio, non è obbligatoria e, come abbiamo visto, in sede nazionale non viene utilizzata con sufficiente convinzione, ma tende, in questo senso, ad una continuità con il Governo precedente pessima, perché si incontrano le parti sociali in sede separata. Noi, al contrario, le abbiamo incontrate sia in sede collegiale, dove abbiamo sviluppato le intese, ed essendo il primo anno di Amministrazione il Sindaco e la Giunta hanno anche incontrato, nel corso delle settimane che hanno preparato il bilancio, gli organi collegiali dei sindacati di tutte le associazioni di categoria. Abbiamo così costruito, quindi, un dialogo molto positivo per cercare di mettere subito al centro del confronto anche il programma elettorale e quelle che sono le priorità che noi dobbiamo portare avanti.
Il pareggio di bilancio Il terzo punto riguarda il pareggio di bilancio. Come sappiamo, infatti, è un dovere d’ufficio al quale non tutti gli Enti corrispondono con la stessa convinzione e con la stessa efficacia. Stiamo attraversando un momento delicatissimo, il nostro Paese è stato retrocesso ulteriormente nel rating. Una decisione delle agenzie di rating che provoca una pressione molto forte sulle Pubbliche Amministrazioni, così come sull’economia. Se da una parte ci saranno maggiori costi per l’approvvigionamento del denaro sul mercato del credito, dall’altra parte le stesse Pubbliche Amministrazioni avranno più difficoltà a collocare i propri titoli per raccogliere il finanziamento indispensabile per finanziare stipendi e servizi. Ogni Pubblica Amministrazione, dunque, nel suo livello, deve corrispondere a questo senso di responsabilità. Noi raggiungiamo il pareggio di bilancio con interventi strutturali, senza fare ricorso a misure una tantum, riallocando persino gli oneri di urbanizzazione al servizio degli investimenti e sottraendoli all’uso della spesa corrente. Questo è un ottimo esercizio di contabilità pubblica. Questo anche in virtù del fatto, naturalmente, che la nostra impossibilità a ricorrere all’indebitamento limita soltanto a questo strumento, per così dire, “cash”, la possibilità di finanziare le opere pubbliche. Il limite all’indebitamento è tale perché ci sono, da questo punto di vista, delle restrizioni forti sul piano nazionale, Patto di Stabilità e anche l’ultimo decreto.
Nel corso degli anni ci sono stati molti investimenti, quindi mutui che dovranno essere remunerati. Non si tratta di mutui costruiti sul nulla, sono mutui contratti a vantaggio della città e dei quali possiamo usufruire in un momento molto difficile. La differenza la può fare avere un’area industriale, approvare una variante urbanistica in 60 giorni, essere una città sede del terzo gruppo bancario nazionale. La differenza, però, la fanno anche gli asili, le scuole materne, le scuole medie, la qualità della vita, la qualità dell’ambiente, affinché una multinazionale possa decidere di stabilirsi in una città, in un territorio e ci trasferisca tutti i suoi manager, che a loro volta porteranno con loro le famiglie. E’ fondamentale il contesto generale. Un contesto che, le Amministrazioni che ci hanno preceduto, hanno corrisposto pienamente e lasciandoci un testimone molto importante da raccogliere. Il 2012, in questo senso, sarà certamente un anno molto difficile dal punto di vista delle opere pubbliche, ma siamo consapevoli che le risorse straordinarie di cui non possiamo disporre, non sarebbero potute andare, comunque, a sostegno di ulteriore indebitamento e di investimenti, perché ci sarebbero state, in ogni caso, delle restrizioni. Siamo, infatti, un vaso che, anche in caso di possibilità di ulteriore approvvigionamento d’acqua, non sarebbe in grado di riceverne in questo momento.
Sociale e Istruzione al centro dell’impegno del Comune. Per questo abbiamo scelto, per il 2012, di sostenere, con lo sforzo massimo, le prestazioni nel campo del sociale e dell’istruzione, che sono un punto di eccellenza del Comune di Siena. Lo si riscontra ogni giorno, quando riceviamo le domande e le sollecitazioni dei cittadini. Non sempre possiamo accogliere tutte le richieste, ma abbiamo una rete sociale e una rete dell’istruzione che è in grado di dare molte risposte. La nostra responsabilità in questo momento è di mantenerla tale, senza fare alcun ricorso ad esternalizzazioni, un grande sforzo dal punto di vista di bilancio e una precisa scelta politica, nella convinzione che ad oggi la gestione diretta, da parte di questo Ente, sia una tradizione importante e garanzia di qualità che possiamo conservare come risposta da dare alla città.
No all’aumento delle tariffe. Al di là dell’incremento Istat che è doveroso, e che forse, in passato, sarebbe stato da introdurre anno per anno piuttosto che da riversare in un’unica soluzione, non abbiamo aumentato recuperando arretrati che si erano accumulati in maniera troppo consistente. Non c’è un aumento della tassazione diretta, perché l’addizionale IRPEF non aumenta, c’è un’attenzione alle fasce più deboli perché, l’IMU sulla prima casa viene portata all’aliquota minima, sotto la quale il Comune non potrebbe comunque andare; c’è un’attenzione dell’applicazione dell’IMU alle attività produttive, che abbiamo cercato di salvaguardare al massimo livello. Abbiamo cercato di costruire un bilancio che corrispondesse alla fase che dobbiamo attraversare. Non ci sono, nonostante la riduzione di spesa, tagli lineari. Non abbiamo fatto ricorso a questa pratica, che sul piano nazionale è stata contestata duramente al Governo che ha preceduto il Governo Monti. Se guardiamo alle spese per il personale, per fare un esempio, ci sono interventi selettivi: da una parte si riducono le direzioni e si ottengono risparmi consistenti, dall’altra, come nel caso dello stadio, si torna indietro: rispetto ad un’esternalizzazione che gravava sulla TIA, e quindi sulla fiscalità di tutti i cittadini senesi, la si riattribuisce in economia ai nostri dipendenti, i quali svolgono questo servizio ottimamente. Volendo risparmiare si potevano fare delle manovre non selettive e in maniera tranchant, ma è nel modo in cui siamo intervenuti che, a mio avviso, dobbiamo operare. Abbiamo, infine, per la prima volta, fatto ricorso a uno strumento, che è stato approvato dalla Giunta della settimana scorsa, e che si chiama piano strategico. Per la prima volta il bilancio viene accompagnato da questo strumento, che è la traduzione del programma elettorale. Uno strumento di governo più appropriato, attraverso il quale si arriverà poi al PEG e a fissare gli obiettivi per la struttura di direzione dell’Ente. Si tratta, quindi, di tradurre in azioni concrete tutte quelle che sono le previsioni che si fanno nel bilancio.
Il Patto per lo sviluppo con la Toscana. Abbiamo una visione dello sviluppo di questa città. Daremo continuità a molti progetti, in un anno difficile, attraverso un patto per lo sviluppo con la Regione Toscana, stringendo relazioni più forti che avrebbero dovuto essere strette anche in passato, quando una tentazione di autosufficienza ha indebolito le relazioni di questa città. La tentazione di autosufficienza, però, e non mi riferisco all’Amministrazione precedente, viene da un po’ più lontano, da quando, cioè, l’esibizione muscolare era la pratica più ricorrente del Comune di Siena, che lo portò ad isolarsi ed a non avere relazioni con le altre Istituzioni. C’è una forte convinzione del territorio provinciale, di reagire tutti insieme alla crisi. La Regione Toscana darà una risposta in termini positivi a quelli che saranno i progetti che noi avanzeremo. Domani in Giunta andrà un protocollo di intesa tra questi Enti per quanto riguarda la costruzione di questa cabina di regia, che corrisponde alla necessità di innovare un sistema istituzionale che è stato profondamente cambiato dalla legislazione vigente, sia in termini di abolizione dei Circondari, sia in termini ora di soppressione delle Province, ma sappiamo quanto il sistema economico locale della Provincia di Siena debba mantenersi integro, al di là delle Istituzioni che, pro tempore, lo governeranno. La Provincia di Siena non è soltanto un’entità geografica, non è soltanto un’Istituzione, è qualcosa di più, che viene addirittura dall’epoca pre-unitaria e che nel corso del tempo ha costituito relazioni molto forti.
Reagire a chi vuole destabilizzare la città. Faremo una tutela attiva, non una difesa arroccata, ma una tutela attiva del marchio della nostra città, del cosiddetto brand della nostra città. La città di Siena, dopo le città più grandi del Paese, è tra i primissimi posti tra le città più conosciute in Italia, in Europa e nel mondo. Compete per essere nominata Capitale Europea della Cultura nel 2019, lo fa con tutte le sue virtù, con tutti i suoi punti di forza e lo fa anche con le sue contraddizioni, che recentemente l’ hanno esposta anche a critiche. Sappiamo che queste contraddizioni dovrebbero essere risolte in primo luogo dove si sono generate e abbiamo fatto appello ai dirigenti di quel luogo laddove si sono generate, affinché possano essere al più presto risolte direttamente e senza interventi esterni. Tuttavia abbiamo visto anche che ci viene riservato un trattamento molto diverso rispetto alle altre città, un trattamento al quale sono convinto che sapremo reagire, se si vuole puntare a gettare discredito. Se si vuole destabilizzare questa città la reazione sarà durissima.
In questo Consiglio comunale c’è stata una reazione positiva, a mio avviso, che deve essere comunque coltivata, qui ci sono persone, non ci sono né nickname, né blog anonimi, né fabbricatori di polpette, né registi occulti che si dedicano al discredito della propria città dalla mattina alla sera. Io apprezzo molto le persone vere, che sono in questo Consiglio, che sono collocate all’opposizione, e fanno anche un’opposizione dura, perché di un’opposizione dura ce n’è bisogno. Hanno la mia stima. Chiedo anche a loro, magari, ogni tanto, un atto di discontinuità rispetto a quelle pratiche che oggi non fanno bene a questa città. A questa città serve guardare avanti, lottare con convinzione per difendere i suoi punti di eccellenza e per trasmetterli al futuro, com’è stato fatto nei nostri confronti. Il Comune di Siena tende ad affermare la sua centralità per questo motivo, la coesione istituzionale non significa che non ci sia una distinzione dei ruoli e che non ci debba essere, da parte di chi è stato eletto direttamente, come sono i Consiglieri comunali, il Sindaco e chi governa la città, un ruolo di maggiore responsabilità in questa fase. Il mio appello è che lo esercitiamo convintamente tutti insieme, pur nelle differenze, che rimangono ovviamente tali, e che il passaggio di oggi intanto ci consente di poterci dedicare all’attuazione del programma in una condizione di maggiore tranquillità, avendo corrisposto a quello che è l’atto fondamentale di un Ente come il nostro, che è l’approvazione del bilancio di previsione e che gli dà stabilità e dà all’Ente i suoi obiettivi. Voglio ringraziare per questo la Giunta, il Vicesindaco Marzucchi, il dottor Benedetti e tutti i dirigenti del Comune, insieme a tutti i dipendenti che hanno lavorato per questo obiettivo, che sono convinto ci dà un vantaggio che spero possa fare il bene della città.
Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena
(Foto Corrado De Serio)