Il Dg delle Scotte spiega la sua versione dei fatti, dati alla mano
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Di Max Brod
SIENA. Del caso nefrologia Il Cittadino Online aveva già parlato qualche settimana fa (leggi qui), arrivando alla conclusione che fosse opportuno aspettare la relazione ufficiale di Tosi in merito alla questione, sulla quale c’è stata anche un’interrogazione in Consiglio Regionale firmata dai consiglieri Marignani e Mugnai, in merito all’interruzione dei lavori di rifacimento del reparto. Oggi la relazione è pronta e incontriamo Tosi per farcela spiegare, a qualche giorno dalla consegna ufficiale. Il nodo della questione è il rifacimento del reparto Nefrologia delle Scotte, un settore che effettivamente aveva bisogno urgente di un nuovo impianto di osmosi e dolcificazione dell’acqua. L’idea era partita, nel 2008, con una semplice bozza di ristrutturazione che prevedeva l’acquisto dei nuovi macchinari, per un costo di circa 700mila euro; nel 2012 però, si apre un bando di gara ufficiale nel quale la spesa sale a 7 mln: il progetto si è così trasformato nel rifacimento totale del reparto, ovvero il suo trasferimento ex-novo al settimo piano del terzo lotto.
Prendi due, paghi uno. Tosi ha in mano la relazione che depositerà tra qualche giorno all’Assessore regionale al Diritto alla Salute, redatta con l’aiuto dei colleghi che si sono occupati della cosa, in quanto al suo arrivo alle Scotte la gara era già stata aggiudicata, ed esordisce così: “Sono sicuro che chi si è occupato del progetto, ha fatto un buon lavoro”. Poi scende subito nei dettagli, spiegando che il reparto doveva, a prescindere dai lavori di ristrutturazione, affrontare le spese per l’approvvigionamento di “materiali e forniture consumabili” necessarie per i prossimi 5 anni, per un costo totale di 7mln e 870mila euro, calcolato sulla spesa storica affrontata fino al 2012 per tali esigenze. La spesa si sarebbe suddivisa in “materiali di consumo“ per 6,5 mln circa, e “ammortamenti, noleggi e manutenzione” per 1,3 mln circa. “Con l’aggiudicazione della gara invece, comprensiva delle spese per materiali consumabili e per i lavori di ristrutturazione globale – spiega Tosi – spendiamo 7mln e 806mila euro, il che significa che abbiamo risparmiato 63mila euro”. Per il Dg quindi l’operazione è ben riuscita, al prezzo delle sole forniture si ottiene anche il reparto nuovo: prendi due, paghi uno, si direbbe. Gli chiediamo allora come faccia una cordata clinica a realizzare il tutto ad un costo così basso da essere inferiore al costo del solo approvvigionamento di materiali e forniture consumabili, la sua risposta: “Una ditta che si aggiudica un intero lotto per cinque anni, fa una programmazione che le consente di abbattere drasticamente i costi”. Ma se il segreto dell’abbattimento dei costi è una lunga programmazione, unita ad un bando di gara, perché non fare dunque un bando per il semplice approvvigionamento dei materiali e forniture? “Non è detto che si avrebbe avuto lo stesso abbassamento di prezzo” ci risponde il Dg.
Reparto finito a novembre. Come già spiegato, Tosi è arrivato alle Scotte solo nel 2012, a gara già conclusa, motivo per cui non risponde sulla questione Bellco-Montemaggio (la cordata sanitaria che nonostante un ribasso di 1 mln di euro rispetto alla cordata Gambro/Fresenius – Picciolini, non si è aggiudicata la gara) ma ricorda solo che “la gara si aggiudica in base al prezzo e alla qualità, e non sempre il prezzo più basso ha una qualità sufficiente”. In merito alla prosecuzione dei lavori, che si sono fermati dal 25 ottobre al 27 gennaio 2012, “a causa di ritrovamenti inattesi che hanno costretto l’applicazione di una variante sulle opere” (così si legge nella relazione) il Dg assicura che “la consegna del nuovo reparto è prevista per novembre 2013”. Sulle agitazioni degli infermieri di nefrologia, preoccupati per il fatto che il nuovo reparto non avrà gli spogliatoi interni, ma spogliatoi in comune con altri reparti, Tosi non smentisce il progetto: “In ogni ospedale normale, nel mondo, gli spogliatoi sono unici, e “per blocco”. Quindi appena possibile, saranno rimessi a posto, e poi centralizzati”.