di Viola Caon
SIENA. Una serie ordinata di box in compensato si estende lungo il perimetro del chiostro della Facoltà di Economia. In cima ad ognuno, una targhetta bianca con su scritti i nomi di alcune fra le maggiori aziende italiane: Novartis Vaccines, BCC, Ernst&Young, Camera di Commercio di Siena, Tezenis e Calzedonia addirittura. Sono le prove generali del Career Day, l’iniziativa che si terrà domani 21 maggio nella Facoltà di Economia “R.M. Goodwin” di Siena. Scopo principale: offrire ai giovani laureati un punto di incontro con il tanto temuto mondo del lavoro.
Angelo Riccaboni, preside di facoltà, si mostra particolarmente fiero dell’iniziativa che, ospitando ogni anno circa una cinquantina di aziende italiane, attesta il valore e la qualità della facoltà stessa, nonché il buon livello di preparazione dei suoi studenti. “è bellissimo vedere tutti questi giovani, oltre 1800 ogni anno, girare fra gli stand allestiti nel cortile alla ricerca del proprio futuro in maniera concreta.” Il Career Day, continua a spiegare il preside, è auto-finanziato dalle aziende che vi prendono parte, elemento ulteriore per l’attestazione della qualità della facoltà di Economia.
“Dobbiamo capire bene”, aggiunge poi Riccaboni, “che il mercato globale al quale si affacciano i giovani neolaureti di oggi è molto complesso e competitivo, ma che è una realtà nella quale è necessario inserirsi.” È per questo, quindi, che è stato pensato il Career Day: per agevolare il passaggio da Università a mercato del lavoro, per rendere meno netta la separazione tra una dimensione e l’altra.
Colpiti dall’ingresso fisico delle aziende negli ambienti dell’Università, secondo molti luogo aureo consacrato al sapere e lontano da logico di mercato in cui si parla una lingua basata sulla dialettica “domanda-offerta”, molti si chiedono se non ci sia a temere che le aziende influenzino in qualche modo le scelte formative delle Università. Ha una risposta pronta anche per questo il Dr. Riccaboni che rassicura: “Per quanto non credo che in Italia esistano azienda che possano esercitare effettivamente un’influenza sulle Università, il rischio si correrebbe, eventualmente, nel caso in cui queste entrassero a far parte dei consigli d’amministrazione universitari. Il Career Day non ha assolutamente niente a che fare con tutto questo.”
Creare un rapporto nuovo tra studenti e lavoro, dunque, è l’unico scopo di questa iniziativa che si svolgerà domani nel chiostro di San Francesco per tutta la giornata a partire alle 9.30. Ulteriore conferma della centralità di questo scopo, secondo il preside Riccaboni, è la presenza dei sindacati che, tutti insieme, saranno presenti domani. “Credo che la presenza dei tre sindacati, CGIL, CISL e UIL sia uno tra i segnali più rappresentativi della necessità di creare un collegamento diretto e immediato tra studenti e mondo del lavoro.”, conclude.
Un’esigenza che si rende senza dubbio senza più primaria tra i giovani della generazione che si accinge a fare il proprio ingresso nella realtà lavorativa. Una realtà certamente nuova rispetto vent’anni fa che non manca di creare ansie e perplessità. Il Career Day si presenta proprio come una buona occasione per confrontarsi con questa nuova realtà e, magari, per farsene un’idea più definita.
SIENA. Una serie ordinata di box in compensato si estende lungo il perimetro del chiostro della Facoltà di Economia. In cima ad ognuno, una targhetta bianca con su scritti i nomi di alcune fra le maggiori aziende italiane: Novartis Vaccines, BCC, Ernst&Young, Camera di Commercio di Siena, Tezenis e Calzedonia addirittura. Sono le prove generali del Career Day, l’iniziativa che si terrà domani 21 maggio nella Facoltà di Economia “R.M. Goodwin” di Siena. Scopo principale: offrire ai giovani laureati un punto di incontro con il tanto temuto mondo del lavoro.
Angelo Riccaboni, preside di facoltà, si mostra particolarmente fiero dell’iniziativa che, ospitando ogni anno circa una cinquantina di aziende italiane, attesta il valore e la qualità della facoltà stessa, nonché il buon livello di preparazione dei suoi studenti. “è bellissimo vedere tutti questi giovani, oltre 1800 ogni anno, girare fra gli stand allestiti nel cortile alla ricerca del proprio futuro in maniera concreta.” Il Career Day, continua a spiegare il preside, è auto-finanziato dalle aziende che vi prendono parte, elemento ulteriore per l’attestazione della qualità della facoltà di Economia.
“Dobbiamo capire bene”, aggiunge poi Riccaboni, “che il mercato globale al quale si affacciano i giovani neolaureti di oggi è molto complesso e competitivo, ma che è una realtà nella quale è necessario inserirsi.” È per questo, quindi, che è stato pensato il Career Day: per agevolare il passaggio da Università a mercato del lavoro, per rendere meno netta la separazione tra una dimensione e l’altra.
Colpiti dall’ingresso fisico delle aziende negli ambienti dell’Università, secondo molti luogo aureo consacrato al sapere e lontano da logico di mercato in cui si parla una lingua basata sulla dialettica “domanda-offerta”, molti si chiedono se non ci sia a temere che le aziende influenzino in qualche modo le scelte formative delle Università. Ha una risposta pronta anche per questo il Dr. Riccaboni che rassicura: “Per quanto non credo che in Italia esistano azienda che possano esercitare effettivamente un’influenza sulle Università, il rischio si correrebbe, eventualmente, nel caso in cui queste entrassero a far parte dei consigli d’amministrazione universitari. Il Career Day non ha assolutamente niente a che fare con tutto questo.”
Creare un rapporto nuovo tra studenti e lavoro, dunque, è l’unico scopo di questa iniziativa che si svolgerà domani nel chiostro di San Francesco per tutta la giornata a partire alle 9.30. Ulteriore conferma della centralità di questo scopo, secondo il preside Riccaboni, è la presenza dei sindacati che, tutti insieme, saranno presenti domani. “Credo che la presenza dei tre sindacati, CGIL, CISL e UIL sia uno tra i segnali più rappresentativi della necessità di creare un collegamento diretto e immediato tra studenti e mondo del lavoro.”, conclude.
Un’esigenza che si rende senza dubbio senza più primaria tra i giovani della generazione che si accinge a fare il proprio ingresso nella realtà lavorativa. Una realtà certamente nuova rispetto vent’anni fa che non manca di creare ansie e perplessità. Il Career Day si presenta proprio come una buona occasione per confrontarsi con questa nuova realtà e, magari, per farsene un’idea più definita.