
SIENA. Troppi detenuti, personale in organico insufficiente, spazi inadeguati, locali da ristrutturare e spesso pericolanti, condizioni igieniche precarie. I problemi che affliggono le carceri italiane non risparmiano la casa circondariale di Santo Spirito, in pieno centro storico a Siena, oggetto di una interrogazione presentata al ministro Alfano dai parlamentari del Pd senese Susanna Cenni e Franco Ceccuzzi. “Criticità – si legge nell’interrogazione – che si ripercuotono inevitabilmente sulle condizioni lavorative del personale, sulle condizioni di vita dei detenuti e, in generale, sulla corretta gestione della casa circondariale. La fatiscenza dei locali, la mancanza di spazi adeguati e le gravi carenze infrastrutturali e di organico non consentono di creare condizioni di lavoro e di vita dignitose. Stanno inoltre compromettendo il programma rieducativo promosso dall’istituto, rendendo più difficile la funzione riabilitativa e di reinserimento sociale che deve assumere il carcere”.
L’edificio che ospita la casa circondariale, ricavato dai locali di un antico convento, ha bisogno di interventi di recupero in diversi ambienti: gli uffici, in molti casi ricavati nelle celle destinate ai detenuti; la portineria, dove oltre a ristrutturare i locali occorre installare nuove apparecchiature di sorveglianza e creare ingressi separati, per ovvi motivi di sicurezza (ad oggi un unico accesso viene utilizzato da visitatori, personale e detenuti); la sala per i colloqui fra detenuti e familiari; il camminamento e le garitte del muro di cinta, anch’essi da mettere in sicurezza. Particolarmente grave la situazione delle docce e dei bagni, dove i gabinetti non sono opportunamente separati dagli altri ambienti (spesso sono addirittura contigui alle cucine), compromettendo così le condizioni igieniche complessive della struttura. C’è poi bisogno di istallare nuove telecamere, per controllare meglio i locali frequentati dai detenuti e il perimetro del carcere.
Tutti problemi noti da tempo, sottolineano nell’interrogazione i parlamentari senesi che di recente hanno visitato l’istituto, appurandone di persona lo stato di degrado. E già evidenziati dalla direzione della casa circondariale, che da anni ha richiesto al ministero della Giustizia i fondi necessari per effettuare i lavori, senza mai ottenere risposta. L'interrogazione raccoglie anche le sollecitazioni emerse dalla recente visita alla struttura da parte del presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini.
L’edificio che ospita la casa circondariale, ricavato dai locali di un antico convento, ha bisogno di interventi di recupero in diversi ambienti: gli uffici, in molti casi ricavati nelle celle destinate ai detenuti; la portineria, dove oltre a ristrutturare i locali occorre installare nuove apparecchiature di sorveglianza e creare ingressi separati, per ovvi motivi di sicurezza (ad oggi un unico accesso viene utilizzato da visitatori, personale e detenuti); la sala per i colloqui fra detenuti e familiari; il camminamento e le garitte del muro di cinta, anch’essi da mettere in sicurezza. Particolarmente grave la situazione delle docce e dei bagni, dove i gabinetti non sono opportunamente separati dagli altri ambienti (spesso sono addirittura contigui alle cucine), compromettendo così le condizioni igieniche complessive della struttura. C’è poi bisogno di istallare nuove telecamere, per controllare meglio i locali frequentati dai detenuti e il perimetro del carcere.
Tutti problemi noti da tempo, sottolineano nell’interrogazione i parlamentari senesi che di recente hanno visitato l’istituto, appurandone di persona lo stato di degrado. E già evidenziati dalla direzione della casa circondariale, che da anni ha richiesto al ministero della Giustizia i fondi necessari per effettuare i lavori, senza mai ottenere risposta. L'interrogazione raccoglie anche le sollecitazioni emerse dalla recente visita alla struttura da parte del presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini.