di Augusto Mattioli
SIENA. Forte della sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il suo ricorso contro l'Azienda ospedaliera universitaria di Siena, il professor Aldo Caporossi torna a parlare dei suoi rapporti con l’azienda stessa.
Come si ricorderà, nel gennaio scorso, il professore aveva lasciato la direzione del dipartimento comprendente anche il settore dell'Oculistica per lavorare nel settore privato, pur mantenendo la convenzione con la stessa azienda per proseguire l' attività assistenziale e chirurgica all'interno del policlinico.
Questa mattina (22 maggio) in una conferenza stampa Caporossi ha confermato le sue critiche alla organizzazione libero professionale intramoenia e al fatto che nella sua attività all’interno della clinica oculistica l’azienda ospedaliera non lo ha messo in condizioni di poter svolgere al meglio il suo lavoro.
Una organizzazione, quella del lavoro intramoenia, che secondo Caporossi non ha futuro, "è disapplicata, per cui si dovrebbe tornare indietro”.
Il professore ha definito la struttura di oculistica dell’azienda ospedaliera come uno studio oculistico di vent’anni fa.
Per stare al passo “occorrono strumenti e attrezzature che avevo chiesto per due anni ma non mi sono state date”.
Ora alla luce della sentenza del Consiglio di Stato la sua proposta all’azienda ospedaliera è che, per avere attrezzature all’altezza, “potrebbe affittare il mio studio cosa che si fa in tutta Italia. Questa è una soluzione percorribile. Ma per farlo basta volere”.
Caporossi ha sottolineato che occorrono investimenti per mantenersi al passo (non mancando per questo di fare un riferimento a "mamma Fondazione Mps" perché si prenda carico del problema) e ha detto di non avere ancora ricevuto la comunicazione ufficiale della sentenza del Consiglio di Stato. Non mancando di puntualizzare di “essere pronto a rientrare con grande voglia”.