Ceccuzzi e Sacco espongono le basi del progetto
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di Aurora Mascagni
SIENA Con l’incontro di ieri pomeriggio (7 Febbraio) inizia formalmente il percorso che porterà la città a presentare la domanda per ‘Siena capitale europea della cultura 2019’. L’iniziativa pubblica ‘Siena 2019 faq’, che si è svolta presso la sala ‘Italo Calvino’ del Santa Maria della Scala, ha voluto essere la prima di una serie di iniziative di confronto aperto con la cittadinanza in merito a varie tematiche inerenti all’ambiziosa sfida.
Presente al dibattito il sindaco Franco Ceccuzzi, che ha illustrato le motivazioni del progetto e sottolineato l’impegno profuso già da alcuni mesi in vista della candidatura. Ceccuzzi ha spiegato che la scelta del direttore scientifico della candidatura, il Professore Pierluigi Sacco, è stata fatta in base all’eccellente curriculum del docente, ordinario di Economia della Cultura presso l’Università di Milano, ma anche in relazione al tipo di approccio che lo stesso ha avuto verso la città, promuovendone l’apertura alla contemporaneità e all’Europa.
‘Abbiamo lavorato per realizzare una struttura forte – ha detto Ceccuzzi- e molto presto avvieremo l’unità operativa dentro il Santa Maria della Scala, che sarà costituita da persone con contratti esterni, insieme ad alcuni giovani stagisti retribuiti, reclutati attraverso un bando’.
Pierluigi Sacco è intervenuto con una sua riflessione sull’argomento, dichiarandosi disponibile a rispondere alle domande e alle perplessità dei cittadini che interverranno anche ai prossimi incontri ed ha dichiarato: ‘Quello di Siena è un territorio con un’abitudine di lunga durata ad affrontare sfide, a prescindere dalle difficoltà attuali. E’ una città con una forte identità culturale ma che non ha sufficientemente puntato sulla cultura’. Sacco ha voluto evidenziare che l’obiettivo delle città candidate è quello di costruire degli spazi produttivi dal punto di vista culturale, di sfruttare al massimo le proprie risorse ed energie uscendo da un concetto di cultura meramente turistico e favorendo la creazione di nuovi modelli di sviluppo legati all’industria culturale.
La scelta di Siena in un momento di crisi come questo diverrebbe quindi un incentivo a dimostrare che dalle difficoltà è possibile uscire se si hanno a disposizione degli strumenti culturali adeguati e intrecciando i vari aspetti che costituiscono le realtà locali, secondo un’ottica di sostenibilità e di qualità del turismo. Per la città l’importante sfida è quella di divenire uno spazio produttivo dal punto di vista culturale, un terreno dove nasca una nuova imprenditorialià e che riesca ad offrire più occupazione per i laureati nel settore umanistico-culturale.
Pierluigi Sacco non ha tenute nascoste le difficoltà che la città dovrà affrontare per candidarsi a capitale, visto che il confronto si terrà con altre città molto agguerrite, sia a livello nazionale che internazionale. Mentre nelle sue prime edizioni le capitali della cultura erano scelte essenzialmente per la bellezza ed i valori estetici delle città, ad oggi l’obiettivo è sicuramente diverso: la scelta ricade sui centri che mostrano segnali di profonda crisi ma che possono riscattare il proprio valore e le proprie qualità puntando sul loro potenziale culturale. La volontà non è quindi quella di mostrare le bellezze di una ‘città contenitore’ ma di trasformare la stessa in un centro propulsore di cultura.
‘Cercheremo di dare stimoli e accoglieremo le proposte di tutti – ha dichiarato Sacco -l’obiettivo del comitato locale di promozione per il progetto è quello di divenire un sistema ‘osmotico’, costituito da un gruppo che propone ed accoglie suggerimenti’.
La prima ‘scrematura’ nella competizione verrà fatta all’inizio del 2013, dopodiché alle città scelte verrà richiesto un ulteriore sforzo progettuale per arrivare quindi alla decisione effettiva, che avverrà nel 2015.
Nell’incontro di ieri pomeriggio, dopo la presentazione del presidente Sacco, i presenti sono stati invitati a porre domande e ad intervenire.