Se la candidatura di Siena si misura anche da questi segnali...
di Augusto Mattioli
SIENA. Chiude la libreria Ticci, in piazza Indipendenza. Una presenza importante nel panorama culturale di Siena, punto di riferimento per molte generazioni di ragazzi per l’acquisto di libri scolastici Ha chiuso la libreria Sic!, aperta in via di Pantaneto solo pochi mesi fa, che aveva abbinato la vendita dei libri ad una attività di ristoro. Ha chiuso il piccolo negozio di via Banchi di Sopra, specializzato nella vendita di colori, vernici e pennelli. Era stato aperto nel lontano 1869 e non ha potuto continuare per i prezzi troppo elevati degli affitti. Segnali che non fanno piacere per una città che punta alla candidatura a capitale europea della cultura nel 2019. Ha aperto alla galleria Odeon una nuova libreria chiamata Ubik, in franchising unico modo per resistere agli alti costi degli affitti dei fondi.
Del resto molti dei negozi di via Banchi di Sopra, come si vede dalle insegne, sono franchising che sostituiscono quelli storici della città. Negozi simili si trovano anche in altre località italiane e straniere. Un quadro che non conforta perché sparisce l’originalità e in fondo l’anima di un luogo. Il problema che lega le chiusure è soprattutto finanziario. Gestire attività commerciali nel centro della città è molto difficile, se non si hanno spalle finanziariamente forti. E i grandi marchi queste spalle forti le hanno.
Per i locali della libreria Sic sembra che a chi pensava di poterli affittare siamo stati chiesti 4000 euro. Ovvia la rapida marcia indietro. E’ ovvia la rinuncia a continuare l’attività anche da parte del titolare del negozio di vernici, colori e annesso Ricci, che lamenta di non avere avuto particolare attenzione quando ha posto il problema di poter continuare l’attività a Comune, banche e allo stesso proprietario del fondo. Dove sarà aperta una profumeria dietro un cospicuo affitto mensile. Fa sensazione anche la saracinesca abbassata della Ticci, la libreria di Federigo Tozzi, che nel 1936 apri in via Banchi di sopra subentrando alla libreria Torrini che aveva aperto nel 1915 , restandoci fino al 1892 per poi andare nella sede attuale in via delle Terme. La libreria Torrini era un punto di riferimento per Federigo Tozzi che ne trasse ispirazione per il suo romanzo Tre Croci.