di Augusto Mattioli
SIENA. La vicenda del podere Campofico è arrivata in consiglio provinciale, grazie ad una interrogazione di Antonio Falcone, consigliere di Rifondazione comunista, dopo gli articoli sul Cittadinoonline.it.
Come si ricorderà qualche settimana fa nel podere di proprietà della Provincia (dove abita un gruppo di persone che amano vivere in campagna in modo alternative, rispetto alla cosiddetta normalità), si era presentato l’ufficiale giudiziario per uno sfratto esecutivo, con tanto di Carabinieri e Polizia Provinciale. Uno sfratto poi rinviato prima al 9 marzo, poi al 9 maggio. Un rinvio che potrebbe essere sufficiente per trovare un accordo tra il gruppo degli abitanti e la Provincia.
L’interrogazione è stata discussa in tarda mattinata perché la stessa riunione del consiglio provinciale aveva subito dei ritardi, dato che molti consiglieri avevano avuto difficoltà ad arrivare perché il ghiaccio nelle strade – era mercoledì scorso – aveva provocato incidenti a catena. Il gruppo dei ragazzi di Campofico nel momento dell’interrogazione aveva srotolato uno striscione, azione peraltro concordata con le stesse autorità provinciali. E qui è scoppiata la bagarre provocata dal consigliere del Pdl Lorenzo Rosso, che, con i modi che gli sono spesso abituali, è saltato su dal suo scranno, inveendo e urlando sotto gli sguardi sbigottiti dei presenti, compresi i suoi colleghi di partito che a quanto pare, dopo la performance, gli avrebbero fatto notare il suo comportamento non proprio elegante. Rosso si sa è uomo che si proclama d’ordine ed è evidente che chi è alternativo non gli piace. Il consigliere se l’è presa anche con un giovane di Campofico “reo” d'averlo "guardato male", chiedendo che la presidenza del consiglio lo difendesse in quanto rappresentante dell’istituzione.
Rosso non è nuovo ad atteggiamenti censurabili. In occasione di un’occupazione all’università di Siena andò in piazza San Francesco e strappò uno striscione all’ingresso della facoltà di Economia, facendosi anche fotografare e rischiando, se fosse stato pizzicato dagli studenti, di creare forti problemi di ordine pubblico. Rosso a parte, a Campofico occorre trovare una soluzione per chi abita nel Podere che – hanno scritto in un documento gli interessati – “vogliamo valorizzare in quanto crediamo che il recupero della ruralità sia un agire concreto concreto contro la desertificazione e l’abbandono del territorio”.
SIENA. La vicenda del podere Campofico è arrivata in consiglio provinciale, grazie ad una interrogazione di Antonio Falcone, consigliere di Rifondazione comunista, dopo gli articoli sul Cittadinoonline.it.
Come si ricorderà qualche settimana fa nel podere di proprietà della Provincia (dove abita un gruppo di persone che amano vivere in campagna in modo alternative, rispetto alla cosiddetta normalità), si era presentato l’ufficiale giudiziario per uno sfratto esecutivo, con tanto di Carabinieri e Polizia Provinciale. Uno sfratto poi rinviato prima al 9 marzo, poi al 9 maggio. Un rinvio che potrebbe essere sufficiente per trovare un accordo tra il gruppo degli abitanti e la Provincia.
L’interrogazione è stata discussa in tarda mattinata perché la stessa riunione del consiglio provinciale aveva subito dei ritardi, dato che molti consiglieri avevano avuto difficoltà ad arrivare perché il ghiaccio nelle strade – era mercoledì scorso – aveva provocato incidenti a catena. Il gruppo dei ragazzi di Campofico nel momento dell’interrogazione aveva srotolato uno striscione, azione peraltro concordata con le stesse autorità provinciali. E qui è scoppiata la bagarre provocata dal consigliere del Pdl Lorenzo Rosso, che, con i modi che gli sono spesso abituali, è saltato su dal suo scranno, inveendo e urlando sotto gli sguardi sbigottiti dei presenti, compresi i suoi colleghi di partito che a quanto pare, dopo la performance, gli avrebbero fatto notare il suo comportamento non proprio elegante. Rosso si sa è uomo che si proclama d’ordine ed è evidente che chi è alternativo non gli piace. Il consigliere se l’è presa anche con un giovane di Campofico “reo” d'averlo "guardato male", chiedendo che la presidenza del consiglio lo difendesse in quanto rappresentante dell’istituzione.
Rosso non è nuovo ad atteggiamenti censurabili. In occasione di un’occupazione all’università di Siena andò in piazza San Francesco e strappò uno striscione all’ingresso della facoltà di Economia, facendosi anche fotografare e rischiando, se fosse stato pizzicato dagli studenti, di creare forti problemi di ordine pubblico. Rosso a parte, a Campofico occorre trovare una soluzione per chi abita nel Podere che – hanno scritto in un documento gli interessati – “vogliamo valorizzare in quanto crediamo che il recupero della ruralità sia un agire concreto concreto contro la desertificazione e l’abbandono del territorio”.
Precisazione
Lo striscione dei residenti a Campofico, srotolato nel corso del recente consiglio provinciale, che ha poi originato la protesta del consigliere del Pdl Lorenzo Rosso, è stata un’iniziativa autonoma da parte degli stessi residenti. Quindi non c’è stato, come avevamo scritto, per un difetto di comunicazione, alcun accordo tra gli stessi e le autorità della Provincia. Ce ne scusiamo con gli interessati.
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