SIENA. Si è riunito questa mattina il tavolo delle istituzioni senesi, organizzazioni imprenditoriali e sindacali per il settore del camper. La riunione era stata convocata dal presidente della Provincia di Siena, Fabio Ceccherini, per esaminare la situazione di uno dei settori economici e produttivi più rilevanti per la provincia di Siena.
Erano presenti il presidente della Camera di Commercio, Vittorio Galgani, i presidenti di Confindustria Siena, Luigi Borri, Confapi, Aviano Savelli, per la Cna Mario Campatelli, per la Cgil, Claudio Vigni, per la Uil Sandro Santinami e per la Cisl Iose Coppi. In rappresentanza delle istituzioni locali i sindaci di Poggibonsi, Luca Rugi, Colle val d’Elsa, Paolo Brogioni, San Gimignano, Marco Lisi, Monteriggioni, Bruno Valentini, e di Casole, Valentina Feti. Per la Provincia di Siena era presente anche l’assessore alle attività economiche e produttive Mauro Mariotti.
Tutti gli intervenuti alla riunione hanno concordato sulle motivazioni di una flessione tanto significativa quanto repentina del settore, con un mercato internazionale, in prevalenza Francia, Germania e Inghilterra, in forte diminuzione seguito anche da un calo di vendite nel mercato interno.
«Evidentemente vi è una situazione legata alla congiuntura economica internazionale che frena e rallenta un settore che per oltre un decennio è cresciuto in modo consistente nei mercati europei – Ha detto il presidente Ceccherini -. Si tratta adesso di capire se questa fase è più o meno duratura e quali possono essere nel breve periodo le iniziative da prendere per ridurne le conseguenze negative sul territorio, in particolare sui lavoratori. Occorre, intanto, che il Governo e il Parlamento sostengano maggiormente il settore; che la proposta di legge sulla possibilità di allargare ai possessori di patente B la guida degli autocaravan, venga fatta propria da tutti in maniera bipartisan; così come sono opportune politiche nazionali che sostengano e promuovano accordi bilaterali per lo sviluppo della commercializzazione, ad esempio, in est Europa».
«Un anno fa vennero presi da tutti degli impegni precisi sanciti dall’accordo di programma. Occorre subito verificare il lavoro svolto sin qui e se ancora quegli impegni sono in essere e se altre azioni possono essere inserite o migliorate».
Nel corso della riunione l’assessore Mariotti ha annunciato che è stato consegnato lo studio di fattibilità per lo snodo ferroviario dedicato ed attrezzato in località Zambra, nel comune di Barberino Valdelsa. Un documento che disegna l’area e indica l’impegno economico (un investimento da 1.2 milioni di euro) per realizzare l’attracco ai mezzi a disposizione delle aziende del territorio.
«Noi siamo pronti a consegnare il progetto e lo stesso Comune di Barberino è pronto a dare il via agli strumenti urbanistici. Adesso, rispetto agli impegni presi, è opportuno venga chiarito se permane l’impegno delle imprese alla realizzazione e alla gestione di questa struttura», ha detto Ceccherini.
Altro aspetto affrontato è stato quello relativo all’innovazione di prodotto sia per le imprese che per l’intero sistema dell’indotto e della componentistica che può significare molto in termini di miglioramento del prodotto finale.
«Anche in questo caso – dice Ceccherini – ci sono risorse già stanziate, altre ottenute dai fondi europei e altre che possono attivarsi, ma occorre una strategia condivisa che indichi come questa innovazione possa essere trasferita all’interno del processo produttivo e dello stesso prodotto. Tutti temi che devono dunque essere affrontati in un tavolo generale che dovrà riunirsi quanto prima, nelle prossime settimane, e che dovrà vedere accanto alle istituzioni e parti sociali anche le imprese direttamente coinvolte, comprese le imprese artigiane che compongono il sistema dell’indotto. Non è il momento delle responsabilità ma quello di capire tutti insieme quali strategie definire e remare tutti nella stessa direzione»
Secondo una recente ricerca, di Eurobic Toscana Sud, il sistema produttivo locale della camperistica tra la Val d’Elsa e Val di Pesa realizza l’80% della produzione italiana, un terzo di quella esportata all’estero. Il giro di affari ha un valore di circa 600 milioni di euro di produzione l’anno e un’occupazione ponderata che impegna circa 1.700 addetti di cui circa il 70% direttamente dai produttori finali che arrivano a 3.000 con l’indotto.