Lucia Coccheri sostituisce Franco Ceccuzzi
Piano Integrato Regionale Sociosanitario
Il Pirss dovrà individuare con chiarezza i nodi in cui le amministrazioni saranno in grado di collaborare e portare il fattivo contributo per avere una sanità e una risposta socio-sanitaria sempre più rispondente ai bisogni dei cittadini. Il Pirss, correttamente, prevede un concetto di salute allargato e non ristretto alla fase acuta della malattia e per questo motivo l’esecutivo ritiene opportuno adeguare e potenziare tutte le componenti del fare salute: stili di vita, contrasto alla fragilità, cura dell’ambiente, attività di informazione e prevenzione.
La Conferenza dei Sindaci ribadisce l’impegno a continuare a migliorare nel senso dell’appropriatezza gli interventi socio-sanitari verso la popolazione non autosufficiente, verso i malati cronici e nei confronti delle persone con handicap, ad attivare i moduli, previsti anche dalla normativa regionale, per rispondere in modo appropriato a necessità importanti e fondamentali per le famiglie, attraverso strumenti innovativi e una programmazione territoriale tesa a mettere in pratica un’idea di welfare comunity che ruota intorno al territorio, al grande capitale sociale delle realtà locali, alla centralità del ruolo del volontariato e del terzo settore.
Società della Salute
L’incertezza normativa, non ancora risolta, non consentirà nei prossimi mesi di intraprendere un chiaro precorso di interazione tra le diverse gestioni della zona, né di rafforzare alcune collaborazioni in essere.
Attività Sanitarie
La Conferenza dei Sindaci ritiene necessario che i servizi territoriali sanitari e sociosanitari perdano il carattere di frammentazione che ancora oggi continuano ad avere e che si dia il via alla creazione di luoghi, previsti dalla normative, in cui i cittadini possano ricevere le risposte appropriate e corrette alle loro necessità in maniera puntale e organizzata. Sviluppare modelli innovativi già costituiti consentirà di fornire alla popolazione le risposte che attendono dall’assistenza primaria. Occorre inoltre ripartire da una sanità di base accessibile a tutti coinvolgendo le realtà che operano in questo campo a partire dai medici di medicina generale.
“Rete ospedaliera”
Le diverse realtà devono un punto di forza del sistema sanitario locale. La rete ospedaliera deve essere rafforzata e ottimizzata senza che venga privata delle importanti risorse umane e tecniche di cui dispone. La sua riorganizzazione dovrà passare attraverso l’individuazione dei migliori processi-percorsi in grado di rispondere alle esigenze attuali e future di salute che richiedono un approccio sempre più multidisciplinare. Nell’ambito della nuova definizione dei presidi ospedalieri in ospedali di tipo A, B o C, la Conferenza dei Sindaci ritiene fondamentale riconoscere pienamente le strutture presenti, assegnando e consolidando i requisiti che caratterizzano Abbadia per la categoria A, Nottola e Campostaggia per la B e le Scotte per la C, mantenendo nell’ospedale delle Scotte la risposta ospedaliera di primo livello per la popolazione della zona senese e chiedendo a tutte le altre realtà di fare sistema. Si rende necessario pertanto realizzare tutte le condizioni affinché possa essere posta in discussione la piena appartenenza ai diversi livelli, legittimandone le prestazioni, la qualità degli interventi, il tempo e le liste di attesa.
L’ospedale Santa Maria alle Scotte