Il caldo troppo intenso di questi giorni rischia di danneggiare tutte le qualità: quelle in via di raccolta e quelle tardive
FIRENZE. C’è forte preoccupazione tra i produttori di pomodoro toscani per il perdurare delle temperature superiori a 40 gradi da oltre dieci giorni, che rischiano di compromettere le coltivazioni.
I problemi riguardano sia il pomodoro che sta per essere raccolto, danneggiato da lessature e scottature, sia quello medio-tardivo, che mostra una preoccupante carenza di allegagione, la fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura e fondamentale per lo sviluppo del futuro raccolto. A questo si aggiunge l’infestazione di Orobanche, una pianta parassita che già da diversi anni ha invaso il Tavoliere della Puglia ed è arrivata per la prima volta in Toscana. Tutto questo si traduce inevitabilmente in una diminuzione delle rese e di conseguenza in un forte calo della quantità prodotta che, in alcune aree particolarmente colpite come nel grossetano dove si concentra il 65% della produzione regionale, è arrivata fino al 30% in meno di quella stimata.
“Dal punto di vista qualitativo questa riduzione della produzione dovrebbe portare comunque un beneficio sia in termini di completezza di frutto e qualità organolettica che in termini di resa per la trasformazione – spiega Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente sezione di prodotto pomodoro da industria di Confagricoltura Toscana e presidente di Confagricoltura Grosseto – “Ci siamo però trovati ad affrontare fenomeni come l’infestazione di orobanche che in Toscana non si era mai vista. Questo parassita, oltre a causare un danno produttivo, ha creato la necessità di un intervento successivo che ha aumentato i costi di produzione senza però risolvere il danno pregresso”.