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SIENA. Da Massimo Logi, presidente Regionale Arci Caccia, riceviamo e pubblichiamo.
"Il Consiglio Regionale della Toscana, ha approvato la nuova Legge Regionale sulla caccia. E’ un risultato molto importante, per il quale l’Arci Caccia Toscana esprime il più sentito apprezzamento. La nostra Regione si distingue per efficienza e lungimiranza; la Toscana approva una Legge che si proietta nel futuro, che tiene insieme le ragioni della caccia conservativa, della tutela dell’ambiente e della salvaguardia del lavoro degli agricoltori.
Un esempio che dimostra come la delicata materia dell’attività venatoria, se governata con intelligenza e razionalità, può diventare un pezzo importante per il governo più complessivo del territorio. Un esempio che dimostra come su questa materia sia possibile costruire convergenze responsabili senza alimentare, come è avvenuto e sta avvenendo a livello nazionale, contrapposizioni ideologiche e totale immobilismo operativo.
L’Arci Caccia Toscana è soddisfatta perchè la nuova Legge sancisce concrete misure che riteniamo siano indispensabili per qualificare l’attività venatoria nella nostra Regione, tra cui: il preciso ruolo di indirizzo che la Regione assume totalmente in materia di gestione del territorio; la gestione complessiva del territorio, come un “unicum” inseparabile che fa della Toscana un’unità organica da gestire e non più l’assemblaggio di pezzi di territorio tra di loro sordi e competitivi; una maggiore salvaguardia delle colture agricole che deriva da un più incisivo controllo delle popolazioni di ungulati anche all’interno delle aree protette.
Altre misure importanti sono: la costruzione di nuovi Organi consultivi tra A.T.C., Province e Categorie con l’intento di rendere stabile il dialogo e lo scambio di esperienze; l’introduzione di regole molto più stringenti per il ruolo e il funzionamento delle A.F.V., che dovranno concorrere, in termini concreti, alla produzione di selvaggina e all’accrescimento della biodiversità. una nuova regolamentazione per la mobilità, che favorisce il cacciatore per una maggiore possibilità di spostamento pur nel più rigoroso rispetto del rapporto cacciatore/territorio; il sostegno e il rafforzamento del ruolo fondamentale del volontariato con misure che aiutano la prestazione d’opera; la qualificazione della Vigilanza del territorio con la formazione di Agenti più preparati e più funzionali alla gestione faunistica.
Per questi motivi, che stanno dentro il solco tracciato dalla Conferenza Regionale sulla caccia svoltasi ad Arezzo un anno fa, l’Arci Caccia Toscana rimarca con profonda convinzione l’ottenimento di un importante risultato. Il raggiungimento di questo traguardo apre la fase, altrettanto e forse ancor più decisiva, dell’adozione dei Regolamenti applicativi della Legge che saranno affidati al nuovo Consiglio e alla nuova Giunta Regionale. La nostra Associazione seguirà da vicino il percorso di costruzione di questi strumenti operativi, ottenuti i quali la Toscana potrà dirsi all’avanguardia ed essere realmente un riferimento avanzato per l’intera esperienza nazionale".
"Il Consiglio Regionale della Toscana, ha approvato la nuova Legge Regionale sulla caccia. E’ un risultato molto importante, per il quale l’Arci Caccia Toscana esprime il più sentito apprezzamento. La nostra Regione si distingue per efficienza e lungimiranza; la Toscana approva una Legge che si proietta nel futuro, che tiene insieme le ragioni della caccia conservativa, della tutela dell’ambiente e della salvaguardia del lavoro degli agricoltori.
Un esempio che dimostra come la delicata materia dell’attività venatoria, se governata con intelligenza e razionalità, può diventare un pezzo importante per il governo più complessivo del territorio. Un esempio che dimostra come su questa materia sia possibile costruire convergenze responsabili senza alimentare, come è avvenuto e sta avvenendo a livello nazionale, contrapposizioni ideologiche e totale immobilismo operativo.
L’Arci Caccia Toscana è soddisfatta perchè la nuova Legge sancisce concrete misure che riteniamo siano indispensabili per qualificare l’attività venatoria nella nostra Regione, tra cui: il preciso ruolo di indirizzo che la Regione assume totalmente in materia di gestione del territorio; la gestione complessiva del territorio, come un “unicum” inseparabile che fa della Toscana un’unità organica da gestire e non più l’assemblaggio di pezzi di territorio tra di loro sordi e competitivi; una maggiore salvaguardia delle colture agricole che deriva da un più incisivo controllo delle popolazioni di ungulati anche all’interno delle aree protette.
Altre misure importanti sono: la costruzione di nuovi Organi consultivi tra A.T.C., Province e Categorie con l’intento di rendere stabile il dialogo e lo scambio di esperienze; l’introduzione di regole molto più stringenti per il ruolo e il funzionamento delle A.F.V., che dovranno concorrere, in termini concreti, alla produzione di selvaggina e all’accrescimento della biodiversità. una nuova regolamentazione per la mobilità, che favorisce il cacciatore per una maggiore possibilità di spostamento pur nel più rigoroso rispetto del rapporto cacciatore/territorio; il sostegno e il rafforzamento del ruolo fondamentale del volontariato con misure che aiutano la prestazione d’opera; la qualificazione della Vigilanza del territorio con la formazione di Agenti più preparati e più funzionali alla gestione faunistica.
Per questi motivi, che stanno dentro il solco tracciato dalla Conferenza Regionale sulla caccia svoltasi ad Arezzo un anno fa, l’Arci Caccia Toscana rimarca con profonda convinzione l’ottenimento di un importante risultato. Il raggiungimento di questo traguardo apre la fase, altrettanto e forse ancor più decisiva, dell’adozione dei Regolamenti applicativi della Legge che saranno affidati al nuovo Consiglio e alla nuova Giunta Regionale. La nostra Associazione seguirà da vicino il percorso di costruzione di questi strumenti operativi, ottenuti i quali la Toscana potrà dirsi all’avanguardia ed essere realmente un riferimento avanzato per l’intera esperienza nazionale".