SIENA. Autobus pubblici della provincia di Siena che fanno il pieno di girasole, riducendo del 40% le emissioni di ossido di carbonio rispetto al gasolio. E' tra i primi esempi di "filiera chiusa", ovvero dalla produzione all'utilizzo, del biodiesel in Italia, quello che è partito a Siena e che è stato presentato oggi (2 ottobre) a Roma, al Chimica Verde Expo.
Il progetto S.I.En.A., "Progetto pilota per lo sviluppo integrato delle energie rinnovabili dal settore agroforestale" – promosso da Regione Toscana attraverso l'Arsia e finanziato nell'ambito di un bando della Fondazione MPS – interessa circa 150 ettari coltivati a girasole coinvolgendo 5 aziende locali, e garantirà biocarburante, in miscela al 25%, utile per muovere 10 tra autobus delle linee urbane ed extraurbane del Train, la Società che gestisce le linee di Siena provincia, e mezzi di Siena Ambiente, la società senese che si occupa della raccolta dei rifiuti.
Il progetto S.I.En.A., "Progetto pilota per lo sviluppo integrato delle energie rinnovabili dal settore agroforestale" – promosso da Regione Toscana attraverso l'Arsia e finanziato nell'ambito di un bando della Fondazione MPS – interessa circa 150 ettari coltivati a girasole coinvolgendo 5 aziende locali, e garantirà biocarburante, in miscela al 25%, utile per muovere 10 tra autobus delle linee urbane ed extraurbane del Train, la Società che gestisce le linee di Siena provincia, e mezzi di Siena Ambiente, la società senese che si occupa della raccolta dei rifiuti.
Il costo dell'intero progetto è di 376mila euro, di cui 250mila finanziati dalla Fondazione MPS, 35mila dalla Regione Toscana e i restanti dai soggetti partner del progetto. Il "modello senese" sarà poi applicabile altrove a costo zero, attraverso l'attività di CISPEL Confservizi Toscana. Durante la combustione del biodiesel le emissioni di CO2, rispetto al gasolio, sono inferiori al 40 per cento, (e del 15% con la miscela al 20%); infatti l'ossigeno contenuto nel combustibile di origine vegetale (mediamente il 10% nel biodiesel contro il 2% nel gasolio) favorisce la combustione e diminuisce le emissioni di anidride carbonica. Il progetto riveste inoltre una grande importanza per l'agricoltura, dando la possibilità a molte aziende agricole di produrre girasole alto oleico (ma anche colza e soia per oli vegetali) con nuovi sbocchi di mercato.
E di biodiesel e biocarburanti si parlerà ancora al Chimica Verde Expo domani, venerdì 3 ottobre, quando saranno presentati due progetti, una siciliano e uno delle Marche. Il programma di domani prevede nel dettaglio i seguenti appuntamenti: a partire dalle ore 10,30 con l'approfondimento sulle bioraffinerie da colture agricole. Alle 12 si parlerà invece di bionergie da colture oleaginese mentre alle 15 saranno affrontati i temi delle normative del settore.
Per la giornata di sabato (4 ottobre), alle ore 10,30, è previsto un incontro promosso da Legambiente dal titolo "Innovazione, sostenibilità e mercato – per uscire dall'economia del petrolio".