Serve la stessa forza per uscire da questo difficile momento

SIENA. “Auspico che nel giorno della Memoria si riaffacci quello spirito e quella passione che portarono nel Risorgimento gli italiani a dare la loro vita per la libertà”. E’ quanto dichiara Riccardo Burresi, presidente del consiglio provinciale di Siena che continua: “E non perdo la speranza che riusciremo a trovare quella stessa forza per uscire da questo difficile momento di crisi economica, sociale e morale che ormai da troppo tempo stiamo attraversando”.
“Il giorno della Memoria è una iniziativa istituita per legge che non potrà mai essere abrogata – dice Burresi – Rappresenta un momento in cui la memoria collettiva ricorda il passato, rinsalda la sua identità, si impegna a non ripetere gli errori della storia. Un folle storia che vede l’Italia macchiarsi di crimini contro l’umanità, nutrendo la sete di potere della dittatura fascista con la negazione di uno dei più importanti pricipi e diritti dell’uomo: la libertà personale e collettiva”.
“Credo – spiega ancora Burresi – che celebrare il giorno della memoria nel 2011, anno dove celebreremo anche i 150 anni dell’Unità d’Italia, rappresenti un evento importante. L’Italia unita aveva significato per la minoranza ebraica l’emancipazione, la chiusura dei ghetti, l’agognata raggiunta parità con gli altri cittadini dopo secoli di emarginazione. Una libertà e una uguaglianza che appunto il fascismo negò solo pochi decenni dopo, nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali, funesto presagio di quanto avverrà, tragicamente, in seguito”.
“Il giorno della Memoria è una iniziativa istituita per legge che non potrà mai essere abrogata – dice Burresi – Rappresenta un momento in cui la memoria collettiva ricorda il passato, rinsalda la sua identità, si impegna a non ripetere gli errori della storia. Un folle storia che vede l’Italia macchiarsi di crimini contro l’umanità, nutrendo la sete di potere della dittatura fascista con la negazione di uno dei più importanti pricipi e diritti dell’uomo: la libertà personale e collettiva”.
“Credo – spiega ancora Burresi – che celebrare il giorno della memoria nel 2011, anno dove celebreremo anche i 150 anni dell’Unità d’Italia, rappresenti un evento importante. L’Italia unita aveva significato per la minoranza ebraica l’emancipazione, la chiusura dei ghetti, l’agognata raggiunta parità con gli altri cittadini dopo secoli di emarginazione. Una libertà e una uguaglianza che appunto il fascismo negò solo pochi decenni dopo, nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali, funesto presagio di quanto avverrà, tragicamente, in seguito”.