Favorevole il commento del presidente provinciale dell'Arci Caccia, Alessandro Ferretti

SIENA. “La gestione attuata dalla Provincia di Siena, attraverso una serie di iniziative quali la collaborazione per l’istituzione di un centro di inanellamento e la salvaguardia tramite le autorizzazioni di alcune specie di alberi e di arbusti, contribuisce alla tutela delle specie migratorie ed è un segnale di sensibilità nei confronti dell’ambiente. Un impegno che va nella direzione di politiche venatorie sempre più efficaci e virtuose e mantiene alcune promesse fatte, la scorsa estate, da Anna Maria Betti, assessore provinciale all’agricoltura e alla caccia, nel corso di una iniziativa organizzata dal presidente dell’Arci Caccia di Poggibonsi Dante Valeri”. Con queste parole Alessandro Ferretti, presidente provinciale dell’Arci Caccia di Siena, commenta l’impegno dell’amministrazione provinciale senese, sul fronte della selvaggina migratoria e della caccia legata a questi animali, come il tordo o il colombaccio per esempio, che, soprattutto in Valdelsa, è molto diffusa.
“Le specie – afferma Ferretti – che sostano nella nostra provincia, solo in determinati periodi dell’anno, sono molte e alcune buone pratiche agricole e ambientali, possono favorire questi flussi migratori, importanti a scopo venatorio e scientifico. E’ fondamentale pertanto, seguire comportamenti virtuosi, evitando per esempio di abbattere, durante il taglio dei boschi, alberi da frutto o alcuni arbusti in grado di nutrire, con i loro frutti, molti uccelli di passaggio. Accanto a questo occorrono altri interventi, che l’amministrazione provinciale sta già mettendo in campo, come la progettazione di centri di inanellamento di uccelli per monitorare e controllare nel tempo i flussi migratori”.
“Le prescrizioni per i piani dei tagli sono imposti dalla normativa regionale e comunitaria – continua Ferretti – ma la Provincia ha il merito di rilasciare autorizzazioni che vanno nella direzione della tutela della biodiversità animale e vegetale, soprattutto nelle aree sottoposte a maggiore tutela come i Siti di Importanza Comunitaria, che a Siena coprono circa 58mila ettari di territorio. È già presente un centro di inanellamento, gestito dal Centro Ornitologico Toscano, per i passeracei a Montepulciano, ed è iniziata una collaborazione con Sauro Giannerini, coordinatore nazionale del ‘Progetto Colombaccio Italia’ e Federico Merli, dell’Arci Caccia Regionale, per la realizzazione di un centro di inanellamento per colombacci in provincia di Siena. Il progetto servirà a raccogliere, analizzare e divulgare tutti i dati relativi al periodo ‘di passo’ della specie sul territorio provinciale raffrontati a dati analoghi relativi al restante territorio italiano. Il progetto prevede, a tal fine, un’ampia collaborazione con tutte le realtà dell’associazionismo per aprire una nuova fase di impegno unitario a favore della natura. A Siena sono inoltre presenti due impianti di cattura per uccelli da richiamo autorizzati dalla Provincia e sono da tempo istituite sei zone di protezione per l’avifauna migratoria, che saranno oggetto di revisione, conferma o trasformazione in base alla reale valenza per la migratoria con il nuovo Piano Faunistico venatorio Provinciale”.